
In questi giorni l'Italia è attraversata da Nord a Sud dal maltempo causato dal cosiddetto “ciclone di Halloween” (o “tempesta di Ognissanti” come è stato definito giornalisticamente), ovvero una perturbazione di origine atlantica che porterà vento, piogge e temporali nella maggior parte delle città. Ma, da un punto di vista meteorologico, che cos'è un temporale e come si forma?
Si tratta di un fenomeno atmosferico associato a rovesci di pioggia che, per formarsi, ha bisogno di umidità, instabilità e di correnti ascensionali, ossia di una forzante che costringa l’aria calda e umida, presente nei bassi strati, a salire.
Tra l'altro, dovessimo trovarci nel mezzo di un temporale senza un ombrello, l'opzione migliore sarebbe quella di correre per bagnarsi il meno possibile, dato che passeremmo meno tempo sotto la pioggia.
 Vediamo quindi che cosa sono i temporali, come si formano e quali sono gli elementi che lo innescano.
Cos’è un temporale e a cosa è dovuto: i fattori che lo innescano
Per definizione, i temporali sono dei fenomeni a scala locale, di non lunga durata, associati a forti rovesci di pioggia, e talvolta anche di grandine, spesso accompagnati da venti sostenuti, con manifestazione di tuoni e di fulmini ed elevatissimo dispendio di energia potenziale.
In generale, per innescare un temporale servono tre fattori principali:
- l'umidità, soprattutto negli strati di atmosfera più vicini al suolo;
- una massa d'aria instabile, che tende a salire verso l’alto con moto convettivo formando nuvole di grandi dimensioni (chiamate cumulonembi);
- delle correnti ascensionali, che costringono l'aria calda a salire.
Mentre i primi due fattori sono comuni a tutti i temporali, il meccanismo che porta al sollevamento verticale di una massa d'aria calda (la corrente ascensionale, appunto) può avvenire in diverse modalità:
- A causa di un sollevamento frontale: in questo caso, i temporali sono innescati quando una massa d'aria calda e umida viene bruscamente scalzata da un fronte freddo. Nella pratica, l'aria fredda associata a una perturbazione si scontra con quella calda e umida e la scalza, sollevandola verso l'alto. Questi tipi di temporali, definiti temporali da fronte freddo, possono essere particolarmente intensi a causa del contrasto termico fra masse d'aria.
- A causa di un sollevamento orografico: nel caso in cui siano presenti dei rilievi montuosi, l’aria calda e umida che incontra le pendici della catena montuosa viene sollevata forzatamente, innescando dei moti convettivi.
- A causa di un fattore termico: quando il sole scalda l'aria presente vicino al suolo, quest'ultima, essendo più calda e quindi più leggera, tenderà a salire verso l'alto. Questo è il meccanismo che innesca i cosiddetti “temporali di calore”, tipici del periodo estivo.
Come funziona il ciclo di un temporale
Per innescarsi, quindi, un temporale ha bisogno di diversi elementi. Ma, una volta che sono presenti, come funziona il ciclo di un temporale? Nel momento in cui l'aria calda e umida sale verso l'alto e raggiunge quote tra gli 800 e i 1500 metri, si raffredda progressivamente fino a condensare il vapore acqueo presente al suo interno. Di conseguenza, si formano miliardi di goccioline di pioggia, che vanno a creare una nube e diventano sempre più grandi e pesanti.

Semplificando, a quel punto l'aria fredda, più densa e più pesante, precipita insieme alla pioggia che si era formata in precedenza, con forti raffiche discendenti (e quindi verso il basso) associate a una diminuzione della temperatura. In altre parole, quando il peso diventa maggiore della spinta ascensionale (verso l'alto), la goccia inizia a cadere, trascinando verso il basso parte dell’aria circostante.
Il temporale, così, ha raggiunto la sua fase di maturità: nel suo massimo sviluppo, una grande cellula temporalesca può liberare enormi quantità di pioggia o grandine, associate a tuoni, fulmini e violente raffiche di vento, fino a devastanti trombe d'aria o tornado.
Nel momento in cui le correnti fredde discendenti raggiungono la superficie del suolo e si diffondono in tutte le direzioni dando luogo a raffiche di vento, allora avviene la fase di dissolvimento del temporale: l'aria che arriva al suolo interrompe l'alimentazione di aria calda e umida, con il cumulonembo che si indebolisce fino a dissiparsi, in un tempo che può variare dai 15 minuti a diverse ore.
 
 
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