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22 Novembre 2023
17:19

Crater Glacier, il ghiacciaio più giovane del mondo nato su un vulcano

Nel 1980, la terribile eruzione del Monte St. Helens, negli Stati Uniti, ha originato un cratere in cui si è sviluppato il ghiacciaio Crater Lake. È il ghiacciaio più giovane del mondo, in continua espansione nonostante il riscaldamento globale. I motivi sono legati alla sua origine vulcanica.

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Crater Glacier, il ghiacciaio più giovane del mondo nato su un vulcano
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Credit: John Pallister, USGS.

In tutto il mondo i ghiacciai stanno fondendo a ritmo sempre più sostenuto. Ma c’è qualche eccezione: una delle più clamorose è quella del geologicamente giovane Crater Glacier. Situato a 2000 m di quota nel fianco sud-ovest del cratere del vulcano Monte St. Helens, nello stato di Washington (USA), nel 1996 il Crater Glacier è stato nominato il ghiacciaio di montagna più giovane del pianeta Terra, nonché quello che cresce più rapidamente (ogni anno guadagna 15 m di spessore). Si è originato alcuni anni dopo la devastante eruzione del 1980 e a causa della sua posizione geografica è rimasto sconosciuto per svariati anni. Attualmente è lungo 2,76 km e alto fino a 200 m. Ma come mai il ghiacciaio continua a espandersi nonostante il riscaldamento globale? Vediamo come si è formato e quali sono le sue caratteristiche.

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Credit: USGS

L’origine del Crater Glacier

Alla fine dell’eruzione del Monte St. Helens e delle eruzioni più moderate che, a fasi alterne, avvennero tra il 1980 e il 1991, il vulcano aveva un aspetto completamente diverso rispetto a prima. Al posto dell’antica cima si trovava un profondo cratere, esposto a nord, con al centro una cupola (o "duomo") di lava solidificata. Inoltre, la maggior parte dei ghiacciai che lo ricoprivano grazie alle copiose tempeste di neve non esisteva più. Quando però la temperatura si abbassò a sufficienza, a circa 2000 m di quota all’interno della depressione a forma di cavallo circostante la cupola, cominciò a formarsi un nuovo ghiacciaio. Nel 1996, il ghiacciaio si estendeva per circa 0,1 km2, mentre vent’anni dopo era lungo 2,76 km e spesso fino a 200 m (con una velocità di accrescimento in termini di spessore pari a 15 m all’anno). Nemmeno la nuova eruzione del 2004 ne ha compromesso lo sviluppo: la spinta del magma ha soltanto schiacciato verso le pareti del vulcano le due lingue di ghiaccio, che si sono unite tra loro intorno alla cupola.

Le caratteristiche del Crater Glacier

Non è così raro trovare un ghiacciaio su un vulcano, ma il Crater Glacier si è formato molto rapidamente e non ha mai smesso di espandersi (addirittura è il ghiacciaio che nel mondo cresce più rapidamente). Ma come fa a resistere al riscaldamento globale? Le cause sono da ricercare prima di tutto nelle caratteristiche del cratere che lo ospita. È orientato verso nord e quindi poco esposto ai raggi solari. Inoltre, lungo le sue pareti scendono molte valanghe che accumulano la neve sul fondo e una grande quantità di frammenti di rocce vulcaniche. Il ghiacciaio è costituito solo per il 60% da ghiaccio, mentre per il 40% da detriti. Questi formano uno spesso strato che protegge il ghiaccio sottostante dall’azione dei raggi solari, riducendone la fusione.

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Il Crater Glacier osservato dal satellite europeo Copernicus Sentinel–2 il 3 dicembre 2021. Credits: European Union, Copernicus Sentinel–2 imagery.

Oggi il Monte St. Helens continua a emettere gas ad alta temperatura, che nel tempo hanno causato la formazione di cavità nel ghiacciaio. Questi “buchi” vengono monitorati: se dovessero ingrandirsi improvvisamente potrebbero preannunciare una nuova eruzione.

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Un buco nel ghiacciaio originatosi a causa di una fumarola. Credit: Andy Barsotti, USGS
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