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20 Agosto 2025
18:30

Cuyahoga River, “il fiume che bruciava” in Ohio e la lotta dei cittadini di Cleveland

Diversi incendi e disastri naturali colpirono il fiume Cuyahoga, in Ohio (Stati Uniti), da metà Ottocento al 1969, a causa di inquinanti industriali infiammabili rilevati nel fiume: l'ultimo incendio scatenò una campagna mediatica e politica inedita, assumendo un ruolo simbolico per la coscienza ambientale americana.

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Cuyahoga River, “il fiume che bruciava” in Ohio e la lotta dei cittadini di Cleveland
cleveland fiume in fiamme
Credit: Tullio Saba, PDM 1.0, Flickr

Un fiume in fiamme è certamente una visione irreale, da incubo, eppure nella storia recente di nazioni industrializzate questi avvenimenti sono realmente successi: è il caso dell'incendio del fiume Cuyahoga del 1969, in Ohio (Stati Uniti), un avvenimento oggi celebrato come il disastro che fece nascere l'EPA (Agenzia per la Protezione Ambientale statunitense) e una coscienza ambientale negli USA. Altamente contaminato da rifiuti delle acque reflue e inquinanti infiammabili derivanti dalla vicina zona industriale, gli incendi al fiume erano diventati la norma per gli abitanti di Cleveland, fino a quello del '69.

In quegli anni, il rapporto tra gli statunitensi e l'ambiente stava già cambiando da decenni, ma l'incendio del '69 segnò un punto di svolta per l'attenzione mediatica nei confronti del “river fire” e il coinvolgimento della politica, anche grazie all'impegno dell'allora sindaco di Cleveland Carl B. Stokes e della giornalista Betty Klaric. Grazie anche a queste figure, un incidente come tanti poté diventare una bandiera dell'ambientalismo USA e il fiume oggi è di nuovo la casa di una variegata fauna.

Gli incendi sul fiume Cuyahoga

Per gli abitanti di Cleveland gli incendi sul fiume Cuyahoga sono stati, per anni, la normalità: dal 1868 al 1969 furono registrati almeno dodici incendi su questo fiume, che dall'omonima valle sfocia nel lago Erie, il più meridionale dei Grandi Laghi al confine tra USA e Canada dove affluiscono le acque provenienti dalle cascate del Niagara.

Affacciata su questo lago e alla foce del fiume, Cleveland era allora una città di più di 700mila abitanti, e l'intera regione possedeva un forte tessuto industriale sviluppatosi a partire dalla Guerra Civile di metà ‘800 lungo tutto il corso del Cuyahoga: per questo motivo le acque fluviali risultavano pesantemente contaminate da rifiuti industriali, olio e materiali combustibili, oltre che dalle acque reflue urbane non adeguatamente trattate. È facile comprendere, vista l'elevata quantità di inquinanti infiammabili, quanto questi potessero facilmente prendere fuoco dando vita a un incendio.

Testimoni dell'epoca parlano di un fiume ricoperto da fanghi e macchie d'olio, in cui le uniche tracce di fauna erano i cadaveri degli animali in decomposizione; una situazione tristemente normale, oltre che pericolosa, per i cittadini, tanto che già nel 1922 furono rivelate tracce di contaminanti nelle acque potabili della città.

L'incendio passato alla storia, si sviluppò il 22 giugno 1969 e durò circa 30 minuti, danneggiando solo qualche barca e un ponte: un evento relativamente minore, brevemente trattato dai media locali abituati a questo genere di incidenti.

Carl B. Stokes e Betty Klaric: politica e media accendono il dibattito negli USA

La coscienza ambientale statunitense, però, era cambiata negli ultimi anni, e questo ennesimo incendio scatenò una reazione inedita, grazie anche all'intervento del sindaco della città, Carl B. Stokes. Primo amministratore afroamericano eletto negli Stati Uniti, attento a tematiche sociali e ambientali, già nel '68 insieme all'amministrazione comunale aveva tentato di ridurre l'inquinamento dovuto agli impianti fognari cittadini, con un piano da 100 milioni di dollari.

Non potendo intervenire direttamente sulle fabbriche inquinanti, situate soprattutto fuori dai confini cittadini, Stokes decise di denunciare lo stato disastroso delle acque organizzando conferenze stampa lungo le rive del fiume, e chiedendo a gran voce cambiamenti nelle politiche ambientali nazionali e federali.

sindaco conferenze fiume
Il sindaco Carl B Stokes, intervistato dalla giornalista Betty Klaric, durante una conferenza stampa per denunciare le condizioni del fiume. Credit: Cleveland State University, Micheal Schwartz Library

Tra i giornalisti presenti, Betty Klaric, penna del Cleveland Press seguì in prima persona i "Press tour" di Stokes e fu una delle voci più importanti della campagna "Save Lake Erie" diventando, di fatto, una delle prime giornaliste ambientali del paese.

Pressioni politiche e attenzione mediatica accelerarono processi già in atto negli USA: il 1970 vide infatti la nascita dell'EPA (United States Environmental Protection Agency), l'agenzia di protezione ambientale statunitense, istituzione da allora fondamentale nello studio e la gestione di disastri ambientali in tutti gli Stati Uniti, tra cui il caso "Love Canal" nella vicina città di Niagara Falls.

Il Cuyahoga river oggi: un ecosistema rinato

L'attenzione all'ambiente portò a interventi e monitoraggi decennali; a questi sforzi si aggiunse una crisi industriale, che già negli anni '60 stava colpendo l'area e che oggi ha portato la città sotto i 400mila abitanti, calo che ha però avuto come effetto collaterale positivo la riduzione delle attività inquinanti.

Questo ha permesso, nei decenni, una riconquista degli habitat da parte della fauna fluviale. Insetti e pesci hanno lentamente colonizzato la maggior parte del fiume, favorendo anche il ritorno di anfibi e uccelli, al punto che dal 2006 si è stabilita nell'area anche una coppia di aquile "testa bianca", animale dal forte significato simbolico per gli USA.

aquile Cleveland ritorno
Il ritorno delle aquile, simbolo storico degli USA, è stato salutato come segno del ripristino degli habitat locali. Credit: National Parks Gallery, Public Domain Dedication

La lotta della città di Cleveland contro l'inquinamento ha sicuramente dato i suoi frutti: a farla comparire sui titoli dei giornali, da allora, non sono stati più i disastri ambientali… Almeno fino all'invasione dei pallocini del 1986, ma questa è un'altra storia.

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