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Da cosa dipende lo “strano” fumo che esce dai tombini di New York e cos’è

Il fumo che esce dal sottosuolo di New York City e sale dai tombini è iconico quasi quanto la Statua della Libertà e i grattaciaeli di Manhattan. Ma perché questo vapore acqueo esce dai tombini o da quei giganteschi tubi bianchi e arancioni? La risposta è semplice: si tratta del teleriscaldamento.

A cura di Videostorie
20 Dicembre 2023
18:30
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Da cosa dipende lo “strano” fumo che esce dai tombini di New York e cos’è
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In moltissimi film o serie TV ambientati nella Grande Mela c’è sempre questa nebbiolina bianca e densa che sale direttamente dal sottosuolo uscendo dai tombini. Per chi non è mai andato a New York, sappiate che  non si tratta affatto di un espediente cinematografico, il suolo di New York fuma davvero! Ma quale spiegazione scientifica c’è dietro questo fenomeno apparentemente assurdo?

Cos’è il fumo che esce dai tombini di New York: il teleriscaldamento

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Prima bisogna chiarire due cose: innanzitutto che quello che vediamo salire in superficie in realtà non è fumo ma vapore acqueo,  e poi che questo vapore non è frutto di un fenomeno naturale ma c'è dietro c’è la mano dell’uomo.
La mano di un uomo in particolare, un ingegnere idraulico di Lockport chiamato Birdsill Holly, che nel 1877 ideò un metodo davvero geniale per riscaldare le città attraverso il vapore: il teleriscaldamento. Infatti se vi state chiedendo come è riscaldata New York, vi basta sapere che è una una città teleriscaldata, ossia le case vengono riscaldate a distanza con acqua calda o vapore da centrali distanti dette di cogenerazione. Fino ad allora le stufe a vapore erano molto costose e ingombranti e riuscivano a riscaldare solamente gli ambienti più piccoli. Per un intero appartamento sarebbe servita una caldaia gigante!
Ad Holly venne un’idea geniale: posizionarla direttamente fuori dalla sua abitazione e collegarla tramite dei tubi che passavano sotto il pavimento e tra le pareti di casa. Così, una volta pieni del vapore prodotto dalla caldaia, questi tubi avrebbero riscaldato l’intero edificio.
Ecco adesso immaginate di prendere questa semplice idea e replicarla in grande, passando così da una singola abitazione a tutte quelle del viale e successivamente all’intero quartiere.
Questo è ciò che accadde prima a Lockport e poi a New York che nel 1881, decise di adottare lo stesso sistema. Sistema che si rivelò talmente efficace da essere utilizzato ancora oggi.
Oggi infatti, sparse per Manhattan, ci sono diverse centrali di teleriscaldamento che riforniscono di vapore più di 1500 edifici. Immaginatele come delle enormi caldaie in cui, tramite la combustione di carburante, vengono riscaldate (e fatte quindi evaporare), grosse quantità d’acqua. Da qui il vapore viene incanalato e spedito in giro per i quartieri tramite un sistema di tubature.
Le tubature sono sostanzialmente di due tipi:
-Le tubature di mandata, che portano il vapore caldo dalle centrali ai quartieri della città.
-E le tubature di ritorno, che riportano indietro il vapore dalle abitazioni alla centrale, cosicché possa essere riutilizzato.

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Schema semplificato Teleriscaldamento

Il problema è che da quando furono installate le prime tubature sono passati quasi 150 anni e col tempo quindi hanno iniziato a cedere e creparsi, con la conseguente fuoriuscita del vapore che trasportano.
Questo vapore in eccesso sale in superficie e finisce in strada. Ed ecco spiegato il mistero del vapore a New York: è tutta una questione di manutenzione.
A questo punto la domanda sorge spontanea: perché non le aggiustano?

La manutenzione delle tubature

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Operai a lavoro

Purtroppo la manutenzione delle tubature del teleriscaldamento non è così semplice. Nonostante esistano alcuni punti d’accesso che permettono di raggiungere le tubature sotterranee, questi sono troppo pochi per una rete lunga oltre 150 km.
Per la maggior parte della loro estensione, infatti, questi enormi tubi si trovano sepolti in profondità e sono quindi difficilmente raggiungibili. L’unica soluzione è scavare, ma ciò richiede molto tempo e grossi sforzi sia in termini economici che produttivi e spesso il gioco non vale la candela.
Senza contare poi, che riparare una tubatura in pieno inverno potrebbe voler dire lasciare interi quartieri senza riscaldamento, ma non solo. Il vapore a New York viene utilizzato anche  per sterilizzare le attrezzature ospedaliere, per pulire le stanze d’hotel, lavare le stoviglie delle cucine dei ristoranti e tanto altro.
Per questa serie di motivi il processo di manutenzione procede molto a rilento e si è puntato molto di più ad arginare il problema piuttosto che a risolverlo. Ed è a questo proposito che entrano in gioco le iconiche colonnine bianche e arancioni sparse per Manhattan: servono proprio a convogliare le perdite di vapore e a farle sfogare, così da evitare che la pressione sotterranea possa causare danni. Inoltre queste colonnine sfiatano a una certa altezza oltre il livello della strada per evitare che il vapore caldo possa ustionare i pedoni o causare incidenti stradali per via della scarsa visibilità.

Come il teleriscaldamento ha modificato lo skyline di New York

Oltre a modificare il sottosuolo di New York, il vapore ha, in un certo senso, plasmato anche lo skyline della città.
Qui entra in gioco una proprietà del vapore che può sembrare irrilevante ma che in realtà fa davvero la differenza, ovvero la sua leggerezza. Il vapore pesa meno dell’aria e quindi sale.
Immagina di essere un architetto newyorkese dei primi del ‘900, in un momento in cui la città è in forte espansione e di renderti conto che finalmente puoi costruire tutti i palazzi che vuoi, alti quanto vuoi, senza doverti preoccupare di mettere stufe, stufette, comignoli, camini, ciminiere e chi più ne ha più ne metta. Oggi può sembrare una banalità ma prima di allora non si poteva costruire troppo in altezza, perché arrivare a riscaldare i piani più alti era complesso e ogni appartamento avrebbe avuto bisogno del suo camino o della sua stufa. Al vapore invece, bastavano dei semplici tubi per giungere fino alla sommità dei palazzi.
Senza contare che per buttare via tutto il fumo prodotto da un ipotetico grattacielo riscaldato a carbone, sarebbero serviti dei fumaioli davvero giganteschi! Insomma, senza il teleriscaldamento grattacieli come l’Empire State Building o il Chrysler Building, probabilmente non esisterebbero o avrebbero un aspetto completamente diverso.

Perché solo a New York?

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Torino Cronaca – Tombini fumanti

Ma se questo teleriscaldamento era così geniale, perché non l’abbiamo usato anche noi a Roma, a Milano, a Torino? Perché qui in Italia i tombini non “fumano”?

A dir la verità il teleriscaldamento qui in Italia c’è eccome, e anche i nostri tombini ogni tanto emettono vapore.
Torino, per esempio, è servita da un sistema di teleriscaldamento simile a quello di New York, infatti anche qui ogni tanto si possono vedere dei tombini fumare. E Torino non è nemmeno l'unica: il teleriscaldamento è ampiamente diffuso in tutto il mondo ed è in forte espansione.
E allora perché nelle altre città è molto più raro vedere queste fuoriuscite di vapore? Innanzitutto perché nelle altre città gli impianti sono molto più moderni e poi sono pensati in modo tale da avere più punti d’accesso che rendono la manutenzione meno complicata.
Gli Stati Uniti poi, se proprio dobbiamo dirla tutta, sono pieni di città dai tombini “fumanti”. Basti pensare a Boston, Philadelphia, Detroit, San Francisco e tante altre.
Anche se, va detto, essendo quello di New York uno dei sistemi più antichi e soprattutto il più grande al mondo, è ovvio che nella Grande Mela il fenomeno sia molto più visibile che altrove.

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