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Da New York a Londra e viceversa in treno attraverso un tunnel transatlantico: quanto effettivamente può essere considerata attendibile questa idea progettuale di cui si sta parlando molto? Se il Ponte sullo Stretto pare oggi per molti una realizzazione futuristicamente avanzata e al tempo stesso una sfida per i limiti tecnologici e fisici delle attuali tecnologie, ecco che di riflesso un simile pensiero progettuale non può che sembrare più che bizzarro. Effettivamente, lo è! Almeno in ragione delle attuali tecnologie costruttive disponibili e delle conoscenze tecniche note in materia di tunnel e scavi. Tuttavia, la tecnologia fa passi da gigante nella realizzazione di opere sempre più complesse ed ardite, il che rende sempre più vicina un'idea tanto assurda quanto può sembrare quella appena menzionata. Ciononostante, ad oggi non esiste traccia alcuna di una possibilità concreta realizzativa di un simile progetto. Vediamo in questo articolo di fare chiarezza in merito alle notizie che circolano in rete in tal senso.
L'idea progettuale del tunnel tra Londra e New York: come funzionerebbe e quali sono le difficoltà
Nella sostanza, l'idea di progetto sarebbe quella di realizzare un'opera infrastrutturale che garantisca un collegamento tra l'America e l'Europa, senza passare per l'utilizzo di alcuna nave o aereo come mezzo di trasporto. In questa condizione, si fa strada la realizzazione di un tunnel e vari possibili tracciati rilevanti alla causa. Tra questi, i due più gettonati risultano:
- Un tracciato che sfrutti la presenza di svariati tratti via terra ferma, attraversando, da New York, il Canada, La Groenlandia, l'Islanda e la Scozia, finendo poi in Inghilterra e arrivando dunque a destinazione, a Londra. Lo sviluppo del tracciato, in questo caso, risulta grossolanamente di circa 6300 km ed è l'alternativa più lunga.
- Un secondo tracciato che invece attraversi l'Oceano Atlantico per un tratto molto esteso, finendo quindi in Inghilterra quasi direttamente (passando però comunque per il Canada e per l'Irlanda). In questo caso, lo sviluppo complessivo del tracciato è di circa 5800 km, con una estensione in mare tale da attraversare anche zone con 4 km circa di profondità del battente idrico.

In entrambi i casi, oltre alla distanza di per se da colmare, la sfida maggiore è senza dubbio dettata dalla realizzazione di un'opera infrastrutturale a queste elevate profondità, sfidando all'estremo i limiti delle tecniche costruttive e dell'ingegneria conosciuta.
Nella realizzazione dell'opera, non mancherebbero importanti sfide di ingegneria infatti: si parte sicuramente dalle problematiche afferenti alle tipologie di terreni su cui realizzare scavi a importanti profondità, ma altre problematiche sono certamente da riscontrare nella necessità – dove richiesto dalle condizioni di progetto – di realizzare tunnel sommersi sospesi, ovvero quello che abbiamo già in parte sentito nominare come Ponte di Archimede (tecnologia e schema progettuale già proposto anche per la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina, quale valida alternativa alla realizzazione del più gettonato Ponte Sospeso mono-campata). Ultimo, ma non meno importante, è il problema dell'attraversamento della dorsale medio-atlantica, una catena montuosa sottomarina che è anche luogo di importanti attività sismiche ed eruzioni.
Tunnel sotto l'Oceano Atlantico: il ritorno della notizia
Sebbene storicamente i primi presupposti dell'idea risalgono alla fine dell'800, trattati nel romanzo An Express of the Future di Michel Verne (figlio di Jules Verne), il ritorno in auge di questa notizia è principalmente dettato dai seguenti fattori:
- Il palesato interesse della the Boring Company, una società che realizza tunnel di Elon Musk, che si vede fortemente convinta nello sviluppo della proposta progettuale e nella realizzazione dell'opera.
- Il sempre più spinto sviluppo delle tecnologie e il controllo delle operazioni di scavo in sotterraneo, nonché l'utilizzo di macchine ampiamente performanti, come le famose talpe (o TBM), utilizzate anche in progetti di tunnel qui in Italia oggigiorno. Ovviamente, per una sfida così complessa serviranno TBM totalmente differenti da quelle in circolazione oggi (che, nella fattispecie, risulterebbero troppo lente per scavare il tunnel in tempi ragionevoli), ma questi strumenti risulteranno certamente gli antenati dei più performanti mezzi di perforazione del futuro.
- La possibilità di sviluppo di mezzi di viaggio che, in particolari condizioni e servendosi di nuove tecnologie, sono in grado di raggiungere velocità di percorrenza di oltre 1000 km/h, che permetterebbero quindi l'attraversamento del futuro tunnel in un tempo di circa 5h (paragonabile dunque al trasporto aereo). Stiamo parlando, nello specifico, dei sistemi Hyperloop.
Quanto c'è di vero oggi nel progetto?
Da questo punto di vista, a oggi si parla solo di idee in modo largamente grossolano. Non ci sono ovviamente progetti (neanche embrionali o di fattibilità) o calcoli che renderebbero in qualche modo abbastanza solida e convincente l'idea. Resta pertanto, per ora, un pensiero utopico che però ha ragione di essere preso in considerazione, non fosse per altro che lo stesso mette in atto sani obiettivi di crescita tecnica e tecnologica che preparano l'uomo a raggiungere e superare nuove sfide, con se stesso e con la natura che lo circonda!
