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17 Maggio 2024
17:30

Andrea Doria, storia e caratteristiche del transatlantico italiano naufragato a New York

Varato nel 1951, in pieno "miracolo economico italiano", ed entrato in servizio nel 1953 nella rotta Genova-New York, il transatlantico Andrea Doria è stato l'orgoglio italiano nel mondo fino al suo sfortunato naufragio nel 1956.

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Andrea Doria, storia e caratteristiche del transatlantico italiano naufragato a New York
andrea doria

L'Andrea Doria, così chiamato in onore dell'omonimo ammiraglio della Repubblica di Genova, fu probabilmente il più famoso transatlantico italiano, varato nel 1951 in pieno miracolo economico e naufragato purtroppo solo 5 anni dopo, il 26 luglio 1956, dopo essere speronato dalla nave Stockholm al largo dell'isola di Nantucket. Nella tragedia morirono 51 persone, di cui 46 a bordo dell'Andrea Doria. Il relitto del transatlantico si trova a 74 metri di prodondità sul fondale atlantico al largo di Nantucket.

Caratteristiche dell'Andrea Doria

Realizzata con le più moderne tecnologie dell'epoca, l'Andrea Doria era lunga poco più di 210 metri, larga 27 e con un pescaggio di 9, la nave, di stazza lorda di quasi 30 mila tonnellate, era propulsa da un doppio impianto di turbina a vapore, collegate tramite gli alberi di trasmissione a 2 eliche tripale. Queste che garantivano una velocità massima di poco più 26 nodi (circa 48 km/h) e una velocità di crociera di 23 nodi (circa 43 km/h), garantendo l'arrivo dei 1241 passeggeri (a pieno carico) più i 580 membri dell'equipaggio in circa 9 giorni.

Il transatlantico inoltre aveva di 11 ponti, 12 compartimenti stagni e altrettante porte stagne. Questi, oltre ad altri sistemi di sicurezza, permetteranno all'Andrea Doria di affondare in modo relativamente lento, evitando di trasformare il naufragio in una tragedia.
Fatto un discorso a parte per la sicurezza, i progettisti dell'Andrea Doria non puntavano in realtà sulle prestazioni della nave quanto piuttosto all'esperienza emozionale dei passeggeri (la differenza tra le varie classi, tre in tutto, era minima). Quello che si offriva quindi era il lusso, l'eleganza e la signorilità di un mezzo di trasporto.

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Un interno della nave

Perché l'Andrea Doria è affondato: il naufragio del 26 luglio 1956

Affidata al comando Capitano superiore di lungo corso Pietro Calamai, la nave salpò da salpò da Genova la mattina del 17 luglio 1956. Dopo aver effettuato uno scalo a Cannes e uno a Napoli, la mattina del 18 luglio imposto la rotta verso New York. Il 25 luglio partì dalla costa americana il transatlantico svedese Stockholm diretto verso la Norvegia. Poco dopo le 23 ora locale entrambe le navi stavano affrontando un corridoio di mare a largo della Grande Mela molto trafficato e, in quel momento, sulla plancia di comando dell'Andrea Doria c'era il comandate Calami mentre sulla nave svedese il 3° ufficiale Johan-Ernst Carstens-Johannsen di 26 anni.

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Il punto della collisione

Il quel momento le due navi stavano affrontando un fitto banco di nebbia e, pur vedendosi sul radar, non avevano contatto visivo. Secondo le procedure in caso di nebbia, l'Andrea Doria stava navigando con le luci accese ed emetteva segnali sonori per farsi individuare, mentre la nave svedese niente di tutto questo. Le due navi cercarono di effettuare manovre eversive per evitare una probabile collisione, ma quella svedese invece di virare verso sinistra virò verso destra andando a schiantarsi a quasi 90° sull'Andrea Doria, creando uno squarcio ingestibile, anche per via del fatto che la prua dello Stockholm era rinfrorzata, avendo anche funzione rompighiaccio.

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La Stockholm dopo la collisione

Il quel momento il comandante Calami diede ordine di emanare l'SOS e l'abbandono nave. Fu solo grazie ad altre imbarcazioni, in particolar modo il  piroscafo francese Île de France e alla stessa Stockholm che i naufraghi furono quasi del tutto recuperati: dei 1706 passeggeri presenti sull'Andrea Doria persero la vita 46 persone, mentre altre 5 vittime si registrarono sulla Stockholm. L'Andrea Doria, ormai capovolto, colò a picco la mattina del 26 luglio verso le 10 circa, 11 ore dopo la collisione.

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Dopo l'incidente, la Stockholm – che subì molti meno danni – fu riparata e continuò a essere utilizzata, con vari nomi, per servizio crociere. Fu ricostruita a cavallo tra gli anni '80 e gli anni '90 e attualmente opera con il nome Astoria.

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