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3 Ottobre 2023
16:03

Di che materiale sono fatte le monete? I metalli più utilizzati nella Zecca di Stato

La scelta del materiale con cui vengono realizzate le monete non è per niente banale e ha a che fare con la tecnologia produttiva e con la contraffazione.

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Di che materiale sono fatte le monete? I metalli più utilizzati nella Zecca di Stato
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Ce ne sono di gialle, di bianche e di rosse. Alcune pesano di meno, altre di più. Alcune arrugginiscono, altre restano immacolate per anni. Le monete vengono coniate in tanti materiali diversi: dall'acciaio al rame, dall'ottone al nichel. Anche quelle che sembrano semplici possono essere formate da un nucleo ricoperto a sua volta da un materiale diverso. Vediamo quali criteri guidano scelta dei materiali e delle tecnologie con cui sono realizzate in termini tecnologici, produttivi ma anche di usabilità.

Coniatura delle monete

In tecnologia, si sa, non c'è scelta di materiali che corra separata dalla scelta del processo produttivo. Da questo punto di vista, le monete vengono prodotte tramite coniatura, quindi il materiale delle monete viene scelto affinché si adatti bene al processo.

La coniatura è un metodo di deformazione del materiale che non necessita fusioni del metallo. La forma desiderata viene creata da un punzone che preme sul materiale e ne modifica la forma. Quindi, nel caso delle monete, la forma viene data dal punzone, che è un negativo della moneta.

In Italia le monete sono coniate nell'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, controllato dal Ministero dell'Economia e delle Finanze. La sua sede principale è a Roma, nel quartiere Pinciano.

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Quali caratteristiche devono avere i materiali delle monete?

Un materiale che deve essere coniato con delle forme precise come quelle delle monete deve essere abbastanza malleabile da assumere la forma desiderata senza troppi problemi. Tecnicamente la proprietà del materiale richiesta in questo caso è la duttilità. Un materiale duttile può assumere più facilmente la forma che gli viene data tramite deformazione.

È vero che il materiale deve essere molto plastico, ma nemmeno troppo morbido. Le monete devono resistere nel tempo, quindi sarebbe meglio se non si consumassero troppo facilmente. Insomma devono essere anche abbastanza dure da non graffiarsi troppo.

Le monete sono anche a stretto contatto con il corpo. Pensate per esempio a quante monete tocca un cassiere in una giornata. Per questa ragione sarebbe meglio se fossero anche anallergiche e antibatteriche, per quanto possibile.

Poi c'è un altro problema, uno dei più importanti: la contraffazione. Per contrastarla alcune monete sono dotate di proprietà magnetiche e superficiali speciali, che sono molto difficili da riprodurre fuori dalla Zecca di Stato, e che permettono anche di riconoscere i falsi.

Un'altra richiesta importantissima per le monete è che siano resistenti a corrosione. Il materiale delle monete è resistente a corrosione, ma alcune situazioni possono rovinare questa caratteristica. Per esempio, può capitare che le monete si consumino perdendo il loro strato superficiale e lasciando scoperto un materiale che corrode.

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Credits: SchorschG.

Infine, è importante che il costo di produzione non superi il valore della moneta stessa ed è una cosa per niente scontata. Infatti questo è il motivo per cui dal 2018 non produciamo più le monete da 1 e 2 centesimi: il loro costo non era vantaggioso rispetto al valore assegnato loro.

Ora, racchiudere tutte queste proprietà in un materiale perfetto è impossibile. Il processo di selezione dei materiali giusti per produrre qualcosa non porta mai alla scelta perfetta, ma è frutto di compromessi.

I materiali delle monete

In linea di massima il principio è questo: si usa un nucleo della moneta con materiali meno costosi o non resistenti a corrosione, come l'acciaio. Il nucleo viene poi ricoperto di altri materiali, ossia viene placcato. In questo modo noi veniamo in contatto solo con il materiale esterno, ma poi l'interno è fatto di un altro materiale.

Ecco quindi di cosa sono composte le monete:

  • 1 cent, 2 cent, e 5 cent: nucleo in acciaio e placcatura in rame (da cui il colore rosso);
  • 10 cent, 20 cent, 50 cent: sono realizzate in Nordic Gold, ossia un ottone dal colore oro pallido che non annerisce nel tempo. Precisamente si tratta di una lega di rame, alluminio, zinco e stagno;
  • 1 €, 2 €: la parte argentata è una lega di rame e nichel, mentre la parte dorata aggiunge anche l'ottone, creando una lega chiamata Cupronichel.

Le monete di taglio grande (1 € e 2 €) in realtà sono composte da altri materiali nascosti all'interno. Infatti hanno un disco interno ottenuto sovrapponendo 3 strati metallici. Dall'interno verso l'esterno troviamo il nucleo in acciaio, una copertura in nichel, poi una copertura in rame, e infine la placcatura in Cupronichel.

Quali sono i test per la contraffazione

Per prevenire la contraffazione delle monete si usano diversi metodi. Uno tra questi è rendere le monete più complicate possibile, in modo che non sia facile copiarle.

Come sappiamo, le monete hanno i bordi diversi. Per esempio, la moneta da 1 cent e quella da 5 cent hanno il bordo liscio; quelle da 10 cent e 50 cent hanno il bordo dentellato. La moneta da 1 € è suddivisa in 6 sezioni ed è finemente zigrinata, come la moneta da 2€ che però sul bordo ha incisa anche una scritta diversa a seconda del Paese, oppure delle stelle. Dall'analisi del bordo  si può valutare se una moneta è stata fatta con il tornio e se è stata fatta con quello giusto.

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Ma ci sono anche altri metodi per valutare l’autenticità della moneta in base al suo materiale. Il test di lega è quello che decreta la contraffazione di una moneta sulla base del materiale utilizzato. Esistono diversi test. Alcuni utilizzano il magnetismo delle monete: la parte centrale delle monete da 1 e 2 € è leggermente magnetica; anche le taglie piccole da 1, 2 e 5 cent sono magnetiche perché fatte in acciaio ricoperto da rame.

Facciamo un esempio: si fa passare una moneta attraverso il campo di un magnete permanente, mettendola su un nastro trasportatore. Le correnti indotte creano un campo in senso opposto allo scorrimento della moneta sul nastro e quindi la frenano un po’. Dalla quantità di decelerazione della moneta si può capire la conducibilità elettrica dei metalli usati per produrla e individuare i pezzi con dei valori anomali!

Altri modi per prevenire quanto possibile la contraffazione potrebbero essere questi: inserire filamenti di materiale diverso, come avviene con la filigrana nelle banconote di carta, oppure fare una deposizione di rivestimenti metallici o ceramici sulle superfici delle monete, o ancora usare dei materiali con caratteristiche magnetiche non comuni.

Per le banconote funziona un po’ allo stesso modo: più sono complicate, più è difficile falsificarle.

Bibliografia
Council Regulation (EC) No 975/98 of 3 May 1998. European Central Bank. The Euro Banknotes and Coins. Research & Publications; 04/07/2003
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