0 risultati
video suggerito
video suggerito
3 Gennaio 2025
13:30

Divieto di fumo all’aperto: quali città in Italia e nel mondo lo hanno introdotto

Milano ha introdotto il divieto di fumo nelle aree pubbliche, eccetto in luoghi isolati con persone ad almeno 10 metri, per disincentivare il fumo per ragioni di salute e ambientali. Anche Torino, Roma e diverse città balneari italiane hanno adottato misure simili, così come Melbourne, Stoccolma, New York e Tokyo, con l’obiettivo di tutelare salute e ambiente.

450 condivisioni
Divieto di fumo all’aperto: quali città in Italia e nel mondo lo hanno introdotto
divieto di fumo

Dal 1° gennaio 2025 la città di Milano ha stabilito ufficialmente il divieto di fumo nelle aree pubbliche, incluse le strade, fatta eccezione per i luoghi isolati con persone ad almeno 10 metri metri di distanza. Questa scelta rientra nel Regolamento per la qualità dell'aria e prevede per i trasgressori multe da 40 a 240 euro, anche se questo divieto si applica solamente alle sigarette tradizionali e non a quelle elettroniche o a quelle a tabacco riscaldato. L'obiettivo è quello di disincentivare il fumo sia per ragioni ambientali che di salute: questa è infatti la prima causa di morte evitabile in Italia, con circa 93.000 vittime all'anno, alle quali se ne aggiungono circa 1000 legate al fumo passivo.

Detto ciò, è bene tenere a mente che Milano non è certo la prima città ad intraprendere una scelta del genere: facciamo una breve panoramica per vedere quali altre città hanno introdotto divieti di questo tipo.

Il divieto di fumo all'aperto in Italia

Tra le grandi città Italiane, oltre a Milano, anche Torino da aprile 2025 ha imposto il divieto di fumo se ci sono altre persone entro i 5 metri – a meno che queste non diano l'esplicito consenso. Discorso simile anche per Roma, che ha esteso lo stop al fumo all'interno dei propri parchi e aree verdi, e Napoli, che ha vietato di fumare durante manifestazioni pubbliche.

Molto è stato fatto anche nelle località balneari: la prima, in questo senso, è stata Bibione, in Veneto, che nel 2019 ha introdotto il divieto di fumare sigarette in spiaggia. Questa scelta è stata poi ripresa anche da altri comuni balneari lungo la riviera laziale, romagnola, pugliese e della Costa Smeralda.

È bene evidenziare come questi regolamenti varino da comune a comune: se, in alcuni casi, si parla solo di tabacco, in altri i limiti sono applicati al concetto di fumo in generale, includendo quindi anche le sigarette elettroniche.

Il divieto di fumo all'aperto nel mondo

Questo genere di iniziative, come è facile intuire, ha un respiro internazionale e già oggi numerose metropoli hanno messo al bando il fumo in luoghi pubblici. Una tra le prime città totalmente senza fumo è stata Melbourne che, a partire dal 2013, ha introdotto una serie di norme per limitare sempre più l'utilizzo di sigarette – sia normali che elettroniche. Sulla stessa scia anche la Svezia, che nel 2019 ha esteso il divieto di fumo all'aperto su tutto il territorio nazionale e che punta a diventare totalmente smoke free entro la fine del 2025.

Provvedimenti simili – ma meno restrittivi – sono invece presenti in moltissime metropoli del mondo: parliamo ad esempio di New York, che ha introdotto il divieto di fumare nei luoghi pubblici nel 2011, o della California, che vieta di farlo in spiaggia e in prossimità dell'ingresso degli edifici pubblici. Anche Parigi ha vietato il fumo nei parchi, così come Barcellona lo ha fatto nelle sue spiagge e Tokyo in ogni spazio pubblico. Curiosa anche la scelta del Bhutan, in Asia, dove l'unico luogo in cui è concesso fumare è la propria abitazione.

Sono un geologo appassionato di scrittura e, in particolare, mi piace raccontare il funzionamento delle cose e tutte quelle storie assurde (ma vere) che accadono nel mondo ogni giorno. Credo che uno degli elementi chiave per creare un buon contenuto sia mescolare scienza e cultura “pop”: proprio per questo motivo amo guardare film, andare ai concerti e collezionare dischi in vinile.
Sfondo autopromo
Cosa stai cercando?
api url views