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Continua per il terzo giorno una delle tempeste geomagnetiche più lunghe dell'attuale ciclo solare. Al momento la situazione è relativamente tranquilla: il campo magnetico terrestre continua a essere perturbato dal materiale in arrivo dal Sole, ma la tempesta geomagnetica in corso è di categoria G1 (“minore”) non si attendono eventi significativi alle medie latitudini (compresa Italia), mentre ad alte latitudini c'è la possibilità di avere tempeste geomagnetiche moderate o forti e di conseguenza aurore boreali. L'evento in corso è anomalo per la sua durata molto lunga (si tratta di uno dei disturbi geomagnetici più duraturi da molti anni a questa parte), dovuta in parte anche a una dinamica particolarmente complessa che ha coinvolto l'effetto cumulativo di diversi eventi solari ravvicinati nel tempo.
Lo Space Weather Prediction Center del NOAA prevede per la giornata di oggi possibili tempeste geomagnetiche di categoria G2 (“moderate”) anche se rimane attiva un'allerta per possibili tempeste di categoria G3 (“forti”) in grado di causare disturbi alle reti elettriche, all'operatività dei satelliti artificiali e alle comunicazioni radio ad alta frequenza.
Il disturbo del campo geomagnetico è iniziato domenica 1° giugno quando una serie di eruzioni coronali prodotte da una regione di macchie solari chiamata AR 4100 ha raggiunto il nostro pianeta ad altissima velocità (circa 1000 km/s). La regione attiva ha prodotto un brillamento abbastanza intenso (classe M8.2) e molto duraturo, seguito da altri brillamenti brevi e di intensità più lieve, capaci però di “sparare” particelle cariche ad alta energia. Questo materiale espulso era diretto verso la Terra, dove ha interagito con il campo geomagnetico disturbandolo al punto da creare una tempesta geomagnetica che ha raggiunto nella giornata di domenica la categoria G4, cioè “severa” (la categoria più alta è G5, cioè “estrema”).

Nelle fasi più intense si sono osservati fenomeni aurorali come aurore boreali o SAR (Stable Auroral Red arc, “archi rossi aurorali stabili”) anche alle latitudini degli Stati Uniti settentrionali.
Al momento non sappiamo se il disurbo geomagnetico proseguirà anche nei prossimi giorni né con quale intensità. Ricordiamo infatti che la meteorologia spaziale comporta sempre un grado di incertezza per quanto riguarda le previsioni.