Nella mattinata di oggi 12 agosto 2024 La Terra è stata investita da una tempesta geomagnetica di categoria G3, dunque “forte” secondo la classificazione ufficiale. Per la giornata di oggi lo Space Weather Prediction Center del NOAA aveva emesso l'avviso per una tempesta geomagnetica di categoria G2 (“moderata”), dovuta all'arrivo di un'espulsione di massa coronale proveniente dal Sole associata a un brillamento solare di classe X (la più energetica). Tuttavia, lo SWPC aveva previsto la possibilità che altre due espulsioni di plasma solare avrebbero potuto raggiungere il nostro pianeta entro la fine della giornata, andando ad aumentare l'intensità del disturbo nel campo magnetico terrestre. Così infatti è stato: alle 7:25 italiane la tempesta G2 provocata dalla prima espulsione coronale è passata alla categoria G3 in seguito all'arrivo delle altre due emissioni. Le tre espulsioni non si sono fuse, quindi non si tratta di una cosiddetta “tempesta cannibale”.
La tempesta geogmagnetica è rimasta di categoria G3 per svariate ore. Una tempesta di categoria G3 può dare qualche problema alle reti elettriche, creare perdite temporanee di orientamento dei satelliti e rendere difficile la comunicazione radio a bassa frequenza e intermittente quella ad alta frequenza. Le tempeste geomagnetiche forti possono inoltre produrre aurore boreali visibili fino a latitudini di 50° circa. Infatti sono state avvistate aurore boreali in vari Paesi tra cui Germania e negli Stati Uniti, andandosi così a sommare allo spettacolo delle Perseidi, le “stelle cadenti” di San Lorenzo che proprio in questi giorni si trovano nel loro picco.
A proposito di fenomeni aurorali, la scorsa notte alcune webcam nelle Alpi hanno avvistato verso le 2:00 delle lontanissime aurore boreali o più probabilmente degli archi aurorali stabili (SAR, Stable Auroral Red arc), il fenomeno che era stato visto nei cieli italiani il 5 novembre 2023. Gli avvistamenti si sono verificati in particolare nella zona delle Cinque Torri vicino a Cortina d'Ampezzo in provincia di Belluno, nella Val Senales in provincia di Bolzano e a Prato Nevoso in provincia di Cuneo.
I SAR non sono propriamente aurore boreali ma visibilmente ricordano molto le aurore boreali rosse, quelle che tipicamente possiamo osservare qui in Italia. Entrambi i fenomeni si formano ad alta quota (300-400 km) e hanno una colorazione rossastra dovuta all'eccitazione degli atomi di ossigeno nell'alta atmosfera: la differenza principale sta nel fatto che nel caso delle aurore l'ossigeno riceve energia direttamente dalle particelle cariche provenienti dal Sole, mentre nel caso dei SAR il meccanismo di trasferimento dell'energia è indiretto e coinvolge le fasce di Van Allen (rimandiamo al nostro articolo dedicato per la spiegazione dettagliata). Al contrario delle aurore boreali, i SAR sono meglio visibili alle latitudini intermedie come le nostre, per via della disposizione delle fasce di Van Allen attorno alla Terra.