Il 14 dicembre 2023 italiane il Sole ha prodotto la più intensa tempesta solare registrata nell'attuale ciclo solare; per trovarne una più violenta bisogna risalire indietro fino a settembre 2017. Una tempesta solare avviene quando il campo magnetico del Sole accumula molta energia e questa viene rilasciata all'improvviso, sotto forma di radiazione elettromagnetica (un cosiddetto brillamento solare) o di particelle cariche scagliate fuori dalla nostra stella ad alta velocità (le cosiddette espulsioni di massa coronali).
Tutto è cominciato alle alle ore 1:02 italiane, quando la nostra stella ha emesso un intenso brillamento solare di classe X (la più energetica secondo la classificazione ufficiale). Il brillamento è stato osservato dal telescopio spaziale Solar Dynamics Observatory (SDO) della NASA ed è il più potente registrato da settembre 2017.
La radiazione energetica prodotta dal brillamento ha provocato un vasto blackout radio in Sudamerica e in Nordamerica, con perdita di segnale radio a frequenze inferiori ai 35 MHz che si sono prolungate per circa 30 minuti.
Non solo: al brillamento è seguita un'espulsione di massa coronale, osservato dal telescopio SOHO (Solar and Heliospheric Observatory). Pensate che la velocità di questa espulsione ha superato i 7,5 milioni di km/h!
Tipicamente le espulsioni di massa coronale sono altamente direzionate, ovvero vengono “sparate” in una direzione precisa. Fortunatamente, l'espulsione del 14 dicembre non è diretta precisamente verso la Terra. Però non ci eviterà del tutto: sembra infatti che una componente di questa emissione sia effettivamente destinata a raggiungerci tra l giornate del 15, 16 e 17 dicembre. Che cosa dobbiamo aspettarci?
Quanto un'espulsione di massa coronale investe il nostro pianeta, la “valanga” di particelle cariche perturba il campo magnetico terrestre: questo disturbo è chiamato tempesta geomagnetica, che quindi non va confusa con la tempesta solare che invece è l'evento di emissione dell'energia da parte del Sole. In questo caso, per il 15 e 16 dicembre sono previste tempeste geomagnetiche di categoria G1, la più bassa nella classificazione ufficiale che va da G1 a G5. Questo tipo di tempeste non crea grossi danni, al massimo qualche fluttuazione nella griglia elettrica.
Il grosso però è previsto per domenica 17 dicembre, con tempeste geomagnetiche di categoria G2 (moderate) o G3 (forti). Le tempeste G2 possono danneggiare i sistemi elettrici ad alte latitudini e provocare aurore polari sopra i 55° di latitudine, mentre le tempeste G3 danno problemi ai satelliti e ai sistemi di navigazione radio, oltre a provocare aurore fino latitudini di 50°. Per intenderci, tempeste di questa categoria hanno provocato le aurore che sono state avvistate in Italia a settembre e le luci che abbiamo visto in Italia a novembre (che non erano aurore bensì archi aurorali rossi stabili).
La meteorologia spaziale è estremamente difficile da prevedere, quindi non ci azzardiamo a fare previsioni su possibili avvistamenti di aurore in Italia. Una cosa però ci teniamo a dirla già da subito: questo evento non avrà effetti particolari qui da noi, quindi non c'è alcun motivo per preoccuparsi!