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15 Dicembre 2023
16:08

Il Sole emette l’eruzione più intensa dal 2017, attese tempeste geomagnetiche sulla Terra per il weekend

In arrivo sulla Terra tempeste geomagnetiche moderate o forti per domenica 17 dicembre, con possibili blackout radio e GPS alle alte latitudini. A provocarle è la più violenta tempesta solare degli ultimi 6 anni.

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Il Sole emette l’eruzione più intensa dal 2017, attese tempeste geomagnetiche sulla Terra per il weekend
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Credits: NOAA.

Il 14 dicembre 2023 italiane il Sole ha prodotto la più intensa tempesta solare registrata nell'attuale ciclo solare; per trovarne una più violenta bisogna risalire indietro fino a settembre 2017. Una tempesta solare avviene quando il campo magnetico del Sole accumula molta energia e questa viene rilasciata all'improvviso, sotto forma di radiazione elettromagnetica (un cosiddetto brillamento solare) o di particelle cariche scagliate fuori dalla nostra stella ad alta velocità (le cosiddette espulsioni di massa coronali).

Tutto è cominciato alle alle ore 1:02 italiane, quando la nostra stella ha emesso un intenso brillamento solare di classe X (la più energetica secondo la classificazione ufficiale). Il brillamento è stato osservato dal telescopio spaziale Solar Dynamics Observatory (SDO) della NASA ed è il più potente registrato da settembre 2017.

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Il brillamento solare del 14 dicembre osservato in luce ultravioletta dal telescopio SDO. Credits: NASA.

La radiazione energetica prodotta dal brillamento ha provocato un vasto blackout radio in Sudamerica e in Nordamerica, con perdita di segnale radio a frequenze inferiori ai 35 MHz che si sono prolungate per circa 30 minuti.

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Mappa del blackout verificatosi in seguito al brillamento solare. I colori indicano le frequenze coinvolte: Credits: NOAA via spaceweather.com.

Non solo: al brillamento è seguita un'espulsione di massa coronale, osservato dal telescopio SOHO (Solar and Heliospheric Observatory). Pensate che la velocità di questa espulsione ha superato i 7,5 milioni di km/h!

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L’espulsione di massa coronale osservata dal telescopio Solar and Heliospheric Observatory (SOHO). Credits: ESA/NASA.

Tipicamente le espulsioni di massa coronale sono altamente direzionate, ovvero vengono “sparate” in una direzione precisa. Fortunatamente, l'espulsione del 14 dicembre non è diretta precisamente verso la Terra. Però non ci eviterà del tutto: sembra infatti che una componente di questa emissione sia effettivamente destinata a raggiungerci tra l giornate del 15, 16 e 17 dicembre. Che cosa dobbiamo aspettarci?

Quanto un'espulsione di massa coronale investe il nostro pianeta, la “valanga” di particelle cariche perturba il campo magnetico terrestre: questo disturbo è chiamato tempesta geomagnetica, che quindi non va confusa con la tempesta solare che invece è l'evento di emissione dell'energia da parte del Sole. In questo caso, per il 15 e 16 dicembre sono previste tempeste geomagnetiche di categoria G1, la più bassa nella classificazione ufficiale che va da G1 a G5. Questo tipo di tempeste non crea grossi danni, al massimo qualche fluttuazione nella griglia elettrica.

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Il grosso però è previsto per domenica 17 dicembre, con tempeste geomagnetiche di categoria G2 (moderate) o G3 (forti). Le tempeste G2 possono danneggiare i sistemi elettrici ad alte latitudini e provocare aurore polari sopra i 55° di latitudine, mentre le tempeste G3 danno problemi ai satelliti e ai sistemi di navigazione radio, oltre a provocare aurore fino latitudini di 50°. Per intenderci, tempeste di questa categoria hanno provocato le aurore che sono state avvistate in Italia a settembre e le luci che abbiamo visto in Italia a novembre (che non erano aurore bensì archi aurorali rossi stabili).

La meteorologia spaziale è estremamente difficile da prevedere, quindi non ci azzardiamo a fare previsioni su possibili avvistamenti di aurore in Italia. Una cosa però ci teniamo a dirla già da subito: questo evento non avrà effetti particolari qui da noi, quindi non c'è alcun motivo per preoccuparsi!

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Filippo Bonaventura
Content editor coordinator
Laureato in Astrofisica all’Università di Trieste e ha conseguito un Master in Comunicazione della Scienza presso la SISSA di Trieste. È stato coordinatore della rivista di astronomia «Le Stelle», fondata da Margherita Hack. Insieme a Lorenzo Colombo e Matteo Miluzio gestisce il progetto di divulgazione astronomica «Chi ha paura del buio?». Vive e lavora a Milano.
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