
L'Agenzia Spaziale Europea (ESA) ha rilasciato le prime attese immagini del passaggio ravvicinato della cometa interstellare 3I/ATLAS al pianeta Marte, a soli 30 milioni di km di distanza. L'ESA ha tentato di riprendere la cometa utilizzando tutti gli strumenti a bordo delle sonde ExoMars e MarsExpress, normalmente utilizzati per studiare la superficie del pianeta rosso. Dalla prima analisi dei dati, sembra che solo la sonda ExoMars sia stata in grado di riprendere la cometa, grazie alla possibilità della sua camera di effettuare scatti a lunga esposizione. Le immagini rilasciate mostrano solo la chioma della cometa, formata da gas e polveri, poiché la coda è troppo debole per poter essere individuata dagli strumenti a bordo delle sonde, mentre il nucleo troppo piccolo per poter essere distinto da quella distanza. Anche la NASA ha tentato di osservare 3I/ATLAS utilizzando il rover Perseverance sulla superficie marziana. Tuttavia, le immagini NASA mostrano solo un oggetto all'apparenza cilindrico, frutto della combinazione di esposizioni da 30 secondi. Probabilmente non si tratta nemmeno di 3I/ATLAS, bensì di Phobos, la luna di Marte. A causa dello shutdown del governo americano, la NASA non si è ancora pronunciata sulle immagini rilasciate per cui la conferma di che non si tratti della cometa dovrà attendere ancora, si spera solo, qualche giorno.
Le immagini ESA della cometa
Le sonde ExoMars e Mars Express dell'ESA hanno tentato di catturare immagini della cometa interstellare 3I/ATLAS tra il primo e il sette ottobre, cioè in concomitanza col passaggio ravvicinato della cometa a Marte, avvenuto a circa 30 milioni di km di distanza. Le due sonde hanno utilizzato sia le fotocamere che gli spettrografi di bordo, in un tentativo volto a determinare la forma e la composizione chimica della cometa interstellare.

L'immagine qui sopra è stata ottenuta dallo strumento Colour and Stereo Surface Imaging System (CaSSIS) di ExoMars. Questo è stato fin'ora l'unico strumento in grado di produrre immagini chiare della cometa (l'oggetto diffuso a destra dell'immagine), grazie alla possibilità che ha di scattare foto a lunga esposizione. Si tratta di un risultato degno di nota, poiché la cometa è 10.000-100.000 volte più debole della superficie marziana normalmente analizzata dalla sonda.
L'immagine è una composizione di multiple esposizioni di 5 secondi. Quello che vediamo è la chioma della cometa, una tenue atmosfera di gas e polveri generata dalla sublimazione del nucleo cometario. Quest'ultimo non è distinguibile dalla chioma a causa della sua dimensione di circa un km che visto da 30 milioni di km di distanza equivale a cercare di fotografare un cellulare sulla Luna dalla superficie della Terra. Inoltre, nell'immagine non è possibile vedere nemmeno la coda della cometa, non perché non sia presente, ma perché troppo debole per poter essere ripresa con gli strumenti di ExoMars.
Gli strumenti di Mars Express e gli spettrografi sia di Mars Express che di ExoMars non sembra siano riusciti ad ottenere immagini della cometa per via della sua debole luminosità, ma l'analisi dati continuerà nei prossimi mesi per cercare di estrarre fino all'ultimo fotone dai dati. Il mese prossimo, inoltre, la sonda Juice (Jupiter Icy Moons Explorer), in viaggio verso Giove, riprenderà 3I/ATLAS subito dopo il perielio, quando la cometa dovrebbe essere molto più attiva di quanto lo sia attualmente. L'ESA spera così di capire di più su questo visitatore interstellare che secondo alcuni studi potrebbe essere la cometa più antica mai osservata, addirittura tre miliardi di anni più vecchia del Sistema Solare, che ha 4,6 miliardi di anni.
Le controverse immagini della NASA
Oltre alle sonde ESA, anche il piccolo rover Perseverance della NASA ha provato ad ottenere una immagine della cometa 3I/ATLAS, questa volta però dalla superficie di Marte. Come si può notare dall'immagine qui sotto, scattata il 4 ottobre, il rover ha ripreso un oggetto che sembra avere una forma cilindrica. Causa shutdown del governo americano, l'immagine è stata solo pubblicata e non commentata ufficialmente dalla NASA, lasciando quindi spazio alle più fantasiose interpretazioni sulla forma cilindrica della cometa.

In realtà quello che si vede in questa immagine è il frutto della combinazione di una serie di istantanee di 30 secondi ciascuna. Il rover Perseverance non muove la sua camera seguendo il moto del cielo (dal momento che non è quello l'obiettivo scientifico per cui è stata costruita), di conseguenza ad ogni esposizione l'oggetto ha cambiato leggermente la sua posizione in cielo e una volta combinate le immagini il risultato è un effetto "strisciato" . Lo potete ottenere anche voi con una fotocamera effettuando uno scatto a lunga esposizione del cielo stellato che sia più lungo di 20/30 secondi.
In aggiunta, molto probabilmente l'oggetto in foto non è nemmeno la cometa, bensì Phobos, la luna di Marte. Correlando i dati di scatto con le carte celesti di un planetario come Stellarium si può notare come la posizione dell'oggetto strisciato coincide proprio con quella del satellite naturale di Marte. Inoltre, come si vede dalla foto qui sopra, nei giorni precedenti la cometa era stata ripresa da Perseverance ed essa appariva come una debole chiazza biancastra, non certo un oggetto allungato. Persino Avi Loeb, l'astronomo di Harvard che ha sostenuto la tesi della natura extra-terrestre delle comete interstellari fin'ora scoperte, si è mostrato critico nell'interpretazione della forma cilindrica di 3I/ATLAS. Bisognerà in ogni caso attendere la fine dello shutdown per avere un commento sulla natura di queste immagini da parte della NASA.