
L'Etna ha dato il via a una nuova eruzione, iniziata il 24 dicembre e tuttora in corso. Come confermato anche dai comunicati stampa pubblicati dall'INGV Osservatorio Etneo, si tratta di un'attività stromboliana che attualmente interessa principalmente una delle bocche apertesi sull'alto fianco orientale del cratere Voragine. Questa ha dato vita innanzitutto a emissioni di cenere, formando una nube spinta poi dal vento verso il fianco occidentale del vulcano – visibile anche nel video di Carolina Leone. L'evento è stato caratterizzato anche da fontane di lava, la cui altezza ha raggiunto il centinaio di metri circa. Da segnalare anche una piccola colata lavica lunga circa 1,8 km in direzione est, verso la Valle del Bove, che pare essersi arrestata nella mattinata di ieri con solo pochi punti ancora incandescenti lungo il suo percorso.

Anche il cratere di Nord-Est, attorno alle 18:48 del 27 dicembre, è stato interessato da varie esplosioni – con fontane di lava che nei giorni scorsi hanno raggiunto addirittura i 400-500 metri – e sbuffi di cenere, nonostante la rete INGV nelle ultime ore non abbia registrato particolari segni di attività. Inoltre, sempre l'INGV, conferma come l'ampiezza del tremore vulcanico sia ormai pressoché stabile, nonostante si sia attestata su valori alti.

Per tutte queste ragioni la Protezione Civile, in un comunicato del 27 dicembre, ha diramato l'allerta gialla: ciò comporta un potenziamento del sistema di monitoraggio del vulcano e del raccordo informativo tra la comunità scientifica e le altre componenti e strutture operative del Servizio nazionale della Protezione Civile.
L'Etna, comunque, resta uno dei vulcani più attivi d'Europa: l'ultima eruzione di maggiore intensità risale al 2 giugno 2025, quando parte del cratere Sud-Est è crollato.