0 risultati
video suggerito
video suggerito
17 Luglio 2024
16:07

Febbre Oropouche, due casi in Lombardia: cos’è, i sintomi e perché non dobbiamo allarmarci

Per la prima volta sono stati identificati casi di febbre di Oropouche in Italia e in Brasile ci sono stati i primi due morti al mondo. Si tratta di una malattia tropicale causata dal morso di un moscerino diffuso in Sudamerica: causa mal di testa, febbre fino a 40 °C e sintomi influenzali, ma non sembra essere mortale né creare danni gravi all'organismo. Non si trasmette da uomo a uomo e la sua diffusione in Europa per ora è legata al rientro di viaggiatori dalle zone infette.

423 condivisioni
Febbre Oropouche, due casi in Lombardia: cos’è, i sintomi e perché non dobbiamo allarmarci
Immagine

La febbre di Oropouche è arrivata in Italia nelle ultime settimane con due casi accertati in Lombardia, un caso in Veneto (il primo registrato in Europa, un uomo di 45 anni di ritorno dai Caraibi) e uno in Emilia-Romagna. Si tratta di una malattia tropicale causata da un virus che si trasmette dopo una puntura di particolari specie di moscerini e zanzare diffuse nelle zone amazzoniche del Sudamerica. Attualmente i Paesi più colpiti sono Brasile, Perù, Bolivia e Cuba. A maggio sono stati riportati dei focolai infettivi ancora attualmente in corso in alcune province cubane: infatti in Europa il virus è arrivato tramite viaggiatori di ritorno da Cuba. Non c’è bisogno di allarmarsi perché non c’è rischio di trasmissione da uomo a uomo e i sintomi, aspecifici e simili ad altre malattie trasmesse da insetti, regrediscono rapidamente. A oggi è stato sviluppato un test diagnostico dall’Ospedale Sacco di Milano e la situazione per i pazienti infetti è sotto controllo.

Che cos’è e come si trasmette il virus Oropouche

Il virus Oropouche è un virus a singolo filamento di RNA che appartiene al genere Orthobunyavirus e alla famiglia Peribunyaviridae.

L’infezione umana fa parte delle arbovirosi (arthropod-borne virus, “virus nato negli insetti”), una serie di malattie virali trasmesse dalla puntura di insetti, tra cui vi è anche la febbre dengue. I vettori del virus Oropouche sono un moscerino diffuso in foreste e vicino a bacini d’acqua nelle zone caraibiche e sudamericane, il Culicoides paraensis e, più raramente, la zanzara Culex quinquefasciatus. Uno dei motivi per cui non dobbiamo preoccuparci eccessivamente è che il principale responsabile, Culicoides paraensis, a oggi non risulta diffuso né in Italia né in Europa e la zanzara solo molto raramente funge da vettore. Insomma, la malattia qui non è presente se non quando viene portata da persone di ritorno da viaggi nelle zone in cui è endemica, e l'assenza di contagiosità tra esseri umani impedisce la diffusione del virus nel nostro Paese e nel nostro continente.

Culicoides paraensis
Culicoides paraensis, il moscerino principale vettore del virus Oropouche. Credit: Maria Luiza Felippe–Bauer, Instituto Oswaldo Cruz, Rio de Janeiro, RJ, Brazil

Il ciclo di vita del virus prevede un “ciclo selvatico”, in cui infetta primati, uccelli e artropodi, e un “ciclo epidemico” in cui l’ospite infetto è l’uomo. È importante sapere che ci si infetta solo quando si viene punti dal vettore, ossia il moscerino. Il Ministero della Salute riporta il report dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), secondo cui non sono state riportate a oggi infezioni trasmesse da uomo a uomo. Non dobbiamo quindi allarmarci, né preoccuparci che un amico o parente infetto possa trasmettere la malattia.

Quali sono i sintomi della febbre Oropouche e come si cura

Secondo i dati raccolti dall’OMS durante precedenti epidemie nelle zone in cui il virus è più diffuso, i sintomi compaiono di punto in bianco dai 4 agli 8 giorni dopo la puntura: i più frequenti sono febbre alta, vomito, nausea, mal di testa, rigidità articolari, dolori muscolari e agli occhi sono quelli più frequenti. Raramente, il virus può causare meningite asettica, ma nella maggior parte dei casi i sintomi regrediscono già dopo 4-5 giorni, per poi portare a completa guarigione nell’arco di una settimana.

In alcuni casi di pazienti più fragili o con sintomi particolarmente forti la convalescenza e il pieno recupero possono richiedere alcune settimane. In ogni caso, non sono stati riportati decessi a seguito dell’infezione.

Immagine

Non essendoci un vaccino o una cura specifica, le terapie sono solo di “supporto”, cioè si concentrano sul trattamento dei singoli sintomi.

L’OMS consiglia, come strategia di prevenzione nei luoghi in cui è attualmente diffuso il virus, l’utilizzo di protezioni meccaniche, come reti antizanzare per coprire i letti, e chimiche, come repellenti sia per l’ambiente che per uso umano (il dietiltoluamide, o DEET, e la deltametrina sono infatti efficaci contro entrambi i vettori, sia il Culicoides che la più rara Culex).

Qual è la situazione della febbre Oropouche oggi in Italia e nel mondo

Attualmente in Italia sono registrati 4 casi di pazienti infetti dal virus Oropouche: al primo, a giugno di quest'anno, all’IRCCS Don Calabria di Negrar, in provincia di Verona (primo in assoluto in Europa) sono seguiti un caso all'ospedale di Forlì e due in Lombardia identificati tramite un test diagnostico specifico basato su tecniche molecolari messo a punto all’ospedale Sacco di Milano.

Anche se la malattia è nuova in Italia e in Europa, in Sudamerica il virus Oropouche è stato identificato già dagli anni '50 ed è endemico, cioè di tanto in tanto scoppiano dei focolai di infezione. Attualmente, secondo l’americano Center for Disease Control and Prevention (CDC) risultano focolai, oltre che a Cuba, anche in Brasile, Bolivia, Colombia e Perù: per rimanere informati sull’evoluzione della situazione è possibile consultare il bollettino aggiornato redatto dall’Istituto Superiore della Sanità.

Per la prima volta il virus è stato identificato anche a Cuba, che per la sua natura di meta turistica molto frequentata potrebbe rappresentare un punto di partenza per il virus verso altri continenti. Infatti, i casi italiani arrivano tutti di ritorno da viaggi in zone amazzoniche o proprio da Cuba.

La situazione cubana è sotto controllo: sono stati confermati 74 casi, di cui nessuno grave, e per ora non sono previste restrizioni di viaggio, anche considerando le operazioni di prevenzione ed eradicazione dei possibili siti di diffusione dei moscerini messe in atto dal governo cubano.

Sfondo autopromo
Cosa stai cercando?
api url views