Google ha annunciato che arriverà a breve una versione dell'assistente Google per smartphone e dispositivi mobili che integrerà le funzionalità di intelligenza artificiale di Bard, il chatbot di AI generativa che Google ha già integrato nella suite delle app di Google (Gmail, Google Doc ecc.). Soltanto poche settimane fa, infatti, era stato presentato Gemini, ovvero il nuovo LLM che muoverà Bard e che integra una versione (Gemini Nano) supportata anche da smartphone e dispositivi mobili. Gemini Nano debutterà sul Pixel 8 Pro, ovvero il modello flagship della linea smartphone di Google.
Non vi sono date ufficiali sul rilascio di Bard all'interno dell'assistente Google, tuttavia gli screenshot condivisi dall'azienda di Mountain View e le modifiche all'interfaccia delle applicazioni (disponibili in Beta) suggeriscono che l'azienda statunitense sia già da diverso tempo a lavoro sull'integrazione pertanto è lecito aspettarsi che nei prossimi mesi vedremo l'approdo di Bard sui nostri dispositivi.
Cosa si potrà fare con la nuova versione di Google Assistant
Le modalità di ingaggio dell'assistente rimarranno le stesse: la versione dell'assistente Google con Bard potrà quindi essere richiamata tramite tasto funzione specifico (qualora previsto dal vostro modello di smartphone) o pronunciando la hotword “Ok/Hey Google”.
I cambiamenti saranno sulle funzionalità: grazie all'integrazione di Bard sarà possibile interfacciarsi con il chatbot mediante testo o immagini per richiedere informazioni specifiche o suggerimenti. Nella demo mostrata da Google, per esempio, si vede come sia possibile condividere con Bard una foto appena scattata e richiedere al chatbot la descrizione da inserire in un post sui social. Il chatbot in questo caso analizzerà la foto, ne comprenderà il soggetto e genererà un testo coerente con ciò che è raffigurato nell'immagine. Dagli indizi trapelati, inoltre, sembra che Google potrebbe integrare Bard anche all'interno di Search, quindi nella schermata di ricerca informazioni sul web così da dare una ulteriore via di accesso al chatbot.
La strategia di Google sembra quindi quella di andare a sfruttare l'ampio parco di dispositivi Android che hanno già preinstallato l'assistente vocale per introdurre il proprio chatbot, una scelta che risulta ancor più pervasiva rispetto all'idea di OpenAI di lanciare un'app (che però va scaricata dallo store) per richiamare rapidamente ChatGPT.
Infine è probabile che Google lascerà la possibilità agli utenti di scegliere, almeno in una fase iniziale, se integrare Bard nell'assistente o continuare a utilizzare la vecchia versione.