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19 Maggio 2024
7:00

L’Holodomor, la terribile carestia che colpì l’Ucraina sovietica negli anni ’30

Poche vicende storiche provocano polemiche politiche al pari dell’Holodomor, la grande carestia che colpì i kulaki nel 1932-1933 in seguito alla collettivizzazione agraria attuata da Stalin La sua memoria è un elemento importante del confronto tra Russia e Ucraina. Ne ricostruiamo la storia in maniera imparziale.

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L’Holodomor, la terribile carestia che colpì l’Ucraina sovietica negli anni ’30
Holodomor-copertina

L'Holodomor (che letteralmente significa morte per fame) è stata stata una delle più gravi carestie del XX secolo. Iniziata nel 1930 e terminata nel 1933, la carestia colpì un vasto settore dell’Unione Sovietica ed ebbe il suo “epicentro” in Ucraina. Milioni di persone persero la vita per malattie legate alla denutrizione. L’Holodomor fu provocato dalla politica di collettivizzazione forzata della terra, attuata dal regime sovietico guidato da Josif Stalin e, come causa secondaria, da fattori ambientali.

Oggi la vicenda provoca accese polemiche politiche, perché è interpretata in maniera diversa dai russi e dagli ucraini. La questione più discussa è la seguente: la carestia fu provocata intenzionalmente per annientare l’identità nazionale ucraina o fu semplicemente il frutto non previsto di politiche economiche sbagliate?

Stalin e la collettivizzazione delle terre dei Kulaki: le cause della carestia

Nel 1928 Josif Stalin, dopo aver consolidato il suo ruolo di leader dell’Unione Sovietica, diede avvio a una profonda trasformazione dell’economia del Paese e introdusse il Primo piano quinquennale, che prevedeva la collettivizzazione dell’agricoltura e l’industrializzazione.

Per collettivizzare l’agricoltura, il regime sovietico istituì delle aziende pubbliche, divise in due tipologie principali: i kolkhoz, cooperative i cui membri possedevano anche piccoli appezzamenti privati, e i sovchoz, vere e proprie aziende di Stato. Nel 1929 l’adesione divenne obbligatoria: i contadini erano obbligati a cedere le loro terre alle cooperative e a diventarne membri. L’agricoltura, secondo Stalin, avrebbe dovuto sostenere l’industrializzazione, sia fornendo i beni di consumo per gli operai e per gli altri abitanti delle città, sia finanziando la costruzione delle fabbriche attraverso le esportazioni di prodotti agricoli.

Edifici di un kolkhoz presso Jermuk (credit Moreau.henri)
Edifici di un kolkhoz presso Jermuk. Credits: Moreau.henri.

I proprietari terrieri, noti come kulaki, erano numerosi soprattutto in Ucraina, Russia meridionale e Kazakhistan. La loro reazione alle politiche staliniane fu durissima: la grande maggioranza preferì abbattere il proprio bestiame piuttosto che consegnarlo alle aziende collettive e molti si rifiutarono di effettuare semine e raccolti, giungendo in alcuni casi persino a bruciare i campi dei kolkhoz. La produzione, di conseguenza, diminuì sensibilmente. Il regime sovietico, però, non cambiò la sua posizione e nel 1930 introdusse la politica delle requisizioni: le aziende erano tenute a consegnare allo Stato una parte del loro raccolto perché fosse esportato all’estero o tenuto in riserva.

Requisizioni nel 1933 a Timashyovsky
Requisizioni nel distretto di Timashyovsky (Russia meridionale).

Negli stessi anni, la siccità fece ulteriormente diminuire i raccolti. Da questi fattori ebbe origine l’Holodomor.

L’inizio dell’Holodomor, la Grande carestia

La carestia, iniziata nel 1930, raggiunse la massima gravità tra il 1932 e il 1933 (per molti autori il termine Holodomor è riferito solo a questi due anni). Il raccolto del 1932 fu più scarso di quello dell’anno precedente, anche a causa del peggioramento del clima, e in inverno le condizioni economiche si deteriorano al punto che nelle strade delle città ucraine giacevano cadaveri abbandonati. In alcune località si verificarono persino atti di cannibalismo.

Cadaveri in strada a Kharkiv, 1932
Cadaveri in strada a Kharkiv, 1932.

La dirigenza sovietica, però, non fermò le requisizioni. Al contrario, introdusse leggi che prevedevano pene pesantissime, compresa la morte, per chi nascondeva grano o uccideva il bestiame.

Le ragioni politiche della Russia sovietica

La politica di Stalin aveva anche ragioni politiche e mirava, come disse egli stesso, ad «annientare i kulaki come classe», a causa della loro ostilità al socialismo. Circa due milioni di kulaki (secondo le stime più attendibili) furono deportati nei gulag.

Una questione discussa è se Stalin intendesse colpire anche l’identità nazionale ucraina. La carestia ebbe luogo in un vasto settore dell’Urss, ma l’Ucraina ne fu il cuore perché era l’area nella quale la produzione di grano e la presenza di kulaki era maggiore. Stalin aveva tutto l’interesse a minare il nazionalismo nelle repubbliche che componevano l’Urss, ma non è certo che intendesse colpire gli ucraini in quanto popolo.

La fine dell'Holodomor e la stima delle vittime

All’inizio del 1933 la situazione era diventata gravissima e le autorità sovietiche furono costrette a intervenire, riducendo le esportazioni e persino importando grano dall’estero. Inoltre, il raccolto del 1933 fu abbondante, grazie al miglioramento delle condizioni ambientali, e finalmente la carestia terminò.

È impossibile dire con certezza quante furono le vittime dell’Holodomor. Secondo le stime più attendibili (e meno politicizzate) in Ucraina persero la vita a 3-4 milioni di persone, in Russia 1-2 milioni e in Kazakhistan 1,5-2 milioni.

Percentuale di spopolamento nel 1929-33. In grassetto il confine attuale dell'Ucraina
Percentuale di spopolamento nel 1929–33. In grassetto il confine attuale dell’Ucraina.

La memoria e l’uso politico dell’Holodomor

Per molti decenni le autorità dell’Urss hanno rifiutato di riconoscere che nel 1932-33 aveva avuto luogo una carestia e solo negli anni ’80 hanno fatto le prime ammissioni. Da allora l’Holodomor è diventato argomento molto discusso sulla scena politica, a causa dei contrasti, oggi sfociati in vera e propria guerra, tra Russia e Ucraina. La carestia del 1932-33 è infatti un elemento fondante dell’identità nazionale ucraina, che lo considera una dimostrazione dell’ostilità dei russi (all’epoca la Russia era la più grande repubblica dell’Urss e oggi ne è la principale erede). I russi, invece, rifiutano decisamente questa interpretazione.

Memoriale a Kiev (credit maidan.org.ua)
Memoriale a Kiev. Credits: maidan.org.ua.

Genocidio intenzionale o conseguenza non voluta di politiche sbagliate?

Non vi sono dubbi che la causa principale dell’Holodomor fu la politica della collettivizzazione forzata. Tuttavia tra gli storici non c’è accordo sulla intenzionalità di quanto accadde: l’interpretazione prevalente in Ucraina vuole che Stalin abbia deliberatamente provocato la carestia per eliminare non solo i kulaki, ma anche l’identità nazionale della popolazione; pertanto, l’Holodomor dovrebbe essere considerato un vero e proprio genocidio. Secondo un’altra lettura, predominante in Russia, la carestia fu la conseguenza di scelte economiche sbagliate, ma non fu un atto intenzionale e non fu rivolto contro l’Ucraina, perché colpì anche altri settori dell’Urss.

Il dibattito è fortemente condizionato dalla politica e ha coinvolto persino le istituzioni di molti Stati, inclusa l’Italia, che hanno assunto una posizione “ufficiale” sulla vicenda. In genere la tesi del genocidio è riconosciuta dai Paesi rivali della Russia ed è rifiutata da quelli a essa vicini sul piano diplomatico.

Riconoscimento internazionale dell'Holodomor come genocidio
Riconoscimento internazionale dell’Holodomor come genocidio.
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