Il Sistema Solare è composto da una stella (il Sole), otto pianeti e innumerevoli altri corpi minori, ma finora l'unico su cui sappiamo esserci vita è il pianeta Terra. Fino a qualche decennio fa si credeva che al di fuori del nostro pianeta trovare vita sarebbe stato impossibile, ma grazie alle missioni di esplorazione spaziale abbiamo scoperto che anche nel nostro vicinato ci sono mondi in grado – almeno potenzialmente – di ospitare vita. Parliamo per esempio dei pianeti Marte e Venere, ma soprattutto di alcuni satelliti naturali dei giganti gassosi, come Europa (luna di Giove), Encelado e Titano (lune di Saturno). Non parliamo chiaramente di extraterrestri su di una navicella spaziale, ma di forme di vita semplici, come gli organismi estremofili.
Trovare prove dell'esistenza di queste ipotetiche forme di vita aliene, seppur piccole, rappresenterebbe la più grande scoperta della storia dell'umanità: significherebbe che noi terrestri non siamo soli nell'Universo e la vita non si è sviluppata solo sulla Terra.
Marte
Il pianeta rosso, Marte, è insieme a Venere il pianeta più vicino alla Terra e obiettivo concreto di colonizzazione umana da parte della NASA e di Space X. Marte allo stato attuale non possiede le condizioni adatte ad ospitare la vita, poiché la temperatura media è di –63 °C e la pressione atmosferica è solo l'1% di quella terrestre, impedendo quindi la presenza di acqua liquida in superficie.
Tuttavia, grazie alle missioni di esplorazioni robotiche, sappiamo che Marte ha avuto in passato le condizioni adatte alla vita. Vi era infatti una spessa atmosfera protetta da un campo magnetico planetario a far da schermo al vento solare e acqua liquida in superficie che scorreva in fiumi e mari, i cui segni geologici sono ancora visibili dopo miliardi di anni.
È possibili quindi che la vita su Marte esista ancora, non in superficie, ma bensì nel sottosuolo, sotto le calotte glaciali del pianeta o in serbatoi di acqua liquida un paio di chilometri sotto la superficie, quest'ultimi osservati via radar dalle sonde orbitanti. Non è da escludere anche la presenza di organismi estremofili, che abbiamo visto sopravvivere sulla Terra in condizioni simili a quelle di Marte, o di organismi antichi fossilizzati.
Le varie sonde robotiche inviate dalla NASA esplorano il pianeta per rispondere a queste domande. Qualora anche non vi fosse vita, i giacimenti di acqua scoperti su Marte saranno comunque una componente essenziale per future basi umane sul pianeta.
Europa
Europa, luna di Giove e sesta più grande del Sistema Solare, è tra i candidati più promettenti per ospitare forme di vita extra-terrestri. Europa potrebbe infatti ospitare forme di vita in vasti oceani al di sotto della sua crosta ghiacciata.
Europa ha un guscio ghiacciato spesso circa una ventina di chilometri che nasconde un enorme oceano sotterraneo, contenente il doppio dell'acqua di tutti gli oceani della Terra messi assieme. Le misurazioni del campo magnetico della luna hanno inoltre suggerito che quest'acqua potrebbe addirittura essere salata, proprio come quelle dei nostri mari da cui la vita sulla Terra è nata.
L'oceano al di sotto della crosta ghiacciata si mantiene in forma liquida grazie al calore generato dalle immense forze di marea che Giove esercita sulla luna, che la comprimono e la espandono. Si suppone quindi che sul fondale oceanico potrebbero esserci fonti geotermali che forniscono calore e creano composti a base di carbonio, mattoni essenziali per lo sviluppo di forme di vita.
Le forze di marea generano inoltre una sorta di tettonica a placche nel guscio di ghiaccio sovrastante. L'acqua sotterranea viene quindi in contatto con la superficie attraverso le crepe che si formano nel ghiaccio, formando depositi di minerali simili ad argille (di solito associati a materiali organici) e creando dei criogeyser che sono stati visti dal telescopio spaziale Hubble sottoforma di pennacchi di vapore acqueo.
Ci sono quindi tutti i potenziali ingredienti per avere lo sviluppo di forme di vita basilari. La missione della NASA Europa Clipper, che raggiungerà Europa nel 2030, è destinata a rispondere a molti degli interrogativi su questo promettente mondo,
Encelado
Encelado è la sesta sesta luna più grande di Saturno ed è l'oggetto più riflettente dell'intero Sistema Solare. Ciò è dovuto al fatto che esso è completamente ricoperto di uno spesso strato di ghiaccio, visivamente liscio, indicazione del fatto che è ancora oggi geologicamente attivo.
L'aspetto più interessante di Encelado è che si pensa nasconda un grande oceano di acqua salata liquida al di sotto della sua crosta ghiacciata, proprio come Europa. Grazie ai dati della sonda Cassini, che ha esplorato per diversi anni il sistema di Saturno, gli scienziati hanno notato come il polo sud di Encelado sia coperto da una serie di fessure. Ancor più affascinante è stato notare come da queste fessure fuoriescono pennacchi d’acqua che si innalzano nello spazio.
All'interno dei pennacchi, Cassini ha rilevato una miriade di composti diversi, tra cui acqua salata, ammoniaca, e varie molecole organiche, mattoncini fondamentali per lo sviluppo della vita. Inoltre, la sonda ha rilevato composti a base di fosforo, uno degli ingredienti degli amminoacidi che non era mai stato trovato prima negli oceani extraterrestri.
La quantità di acqua espulsa tramite questa sorta di criogeyser è così elevata che l'anello più esterno di Saturno, l'anello E, è completamente generato dall'acqua espulsa da Encelado, cosa che permette di studiare il presunto oceano sotterraneo semplicemente osservando l'anello E, senza dover necessariamente penetrare la coltre di ghiaccio come nel caso di Europa.
Al di sotto del guscio ghiacciato di Encelado si nasconde quindi un oceano globale di acqua liquida salata, con molecole organiche come formaldeide e acetilene, e attività idrotermale nelle profondità marine, che potrebbe benissimo fornire una fonte di calore necessaria per dare alla vita la possibilità di evolversi e prosperare.
Titano
Titano è il satellite naturale più grande di Saturno e seconda luna più grande dell'intero Sistema Solare, persino più grande del pianeta Mercurio. Esso è ricoperto da una densa atmosfera composta principalmente da azoto, come quella terrestre, ma priva di ossigeno con una temperatura superficiale di circa –180 °C.
Sembrerebbe uno scenario senza speranza per trovare la vita e invece l'esplorazione del sistema saturniano ha mostrato come su Titano, nonostante le glaciali temperature, esistono laghi, fiumi e mari. Non sono però specchi d'acqua, bensì laghi, fiumi e mari di metano ed altri idrocarburi. Esiste addirittura un intero analogo del ciclo dell'acqua sulla Terra, basato però sul metano.
Titano è quindi un luogo colmo di molecole organiche a base di carbonio, materia prime necessarie alla vita. Dal momento che il liquido superficiale primario è il metano, le eventuali forme di vita saranno basate su di esso, e molecole come il DNA non funzioneranno. La vita su Titano sarebbe quindi aliena da tutti i punti di vista.
Venere
Può sembra un paradosso perchè siamo abituati a descriverlo come un pianeta infernale, eppure anche Venere in certi punti della sua atmosfera potrebbe avere le condizioni adatte allo sviluppo di forme di vita semplici. Venere è attualmente un ambiente estremamente inospitale, con una pressione atmosferica al suolo 80 volte quella terrestre e una temperatura media di 470 °C, abbastanza da fondere il piombo, risultato dell'effetto serra generato dalla sua densa atmosfera di anidride carbonica.
Il rinnovato interesse in Venere come adatto ad ospitare la vita si deve però ad uno studio del 2020, in cui gli astronomi hanno trovato tracce di fosfina nell'atmosfera venusiana. La fosfina è prodotta sulla Terra da forme di vita negli ecosistemi privi di ossigeno, come l'atmosfera venusiana, quindi averla trovata è un forte indizio a favore dell'esistenza di organismi estremofili semplici in sospensione nell'atmosfera venusiana. Inoltre, la fosfina è stata rilevata tra i 50 e i 65 chilometri di altitudine, proprio la regione nell'atmosfera venusiana dove pressione e temperatura sono simili a quelle terrestri.
Prima di cantar vittoria, bisogna però specificare che l'effettiva presenza della fosfina è ancora oggetto di ricerca, dal momento che il processo di revisione paritaria e altri studi indipendenti condotti con altri strumenti non sono riusciti a rilevarla, gettando quindi qualche ombra sull'effettiva veridicità della scoperta.