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14 Luglio 2025
8:00

I 5 luoghi proibiti più famosi al mondo: perché l’accesso a queste zone è vietato?

Nel mondo esistono luoghi misteriosi e proibiti per motivi religiosi, ambientali, militari o di sicurezza. Tra i più noti: l’Area 51, l’Isola dei Serpenti, il sacro Monte Kailash, la zona radioattiva di Černobyl e l’inaccessibile Isola di North Sentinel.

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I 5 luoghi proibiti più famosi al mondo: perché l’accesso a queste zone è vietato?
luoghi proibiti

In tutti i continenti del Pianeta esistono luoghi misteriosi, inaccessibili o proibiti. Le ragioni possono essere moltissime: questioni ambientali o climatiche, elevato rischio per l’incolumità personale, rispetto dei luoghi di culto, tutela storica e artistica, salvaguardia delle comunità locali, restrizioni militari… ma più un luogo sarà considerato segreto, o proibito, maggiore sarà il richiamo che esercita sui curiosi di tutto il mondo!

1.L'Area 51

Luogo: Area 51 (Nevada, USA)
Motivo del divieto: segretezza militare

Partiamo con il più classico dei classici: l’Area 51. Si tratta di una gigantesca base militare statunitense localizzata nel deserto dello Stato del Nevada, a circa 150 chilometri dalla celebre Las Vegas, la cui esistenza è stata ufficialmente riconosciuta dal governo americano solo nel 2013. La base è un esteso sito per lo sviluppo e il collaudo di tecnologie militari sperimentali nel settore aeronautico e, probabilmente, è proprio a causa di questa sua funzione che nel corso dei decenni sono proliferate le più disparate teorie del complotto. Dallo sviluppo di futuristiche armi di distruzione di massa all’occultamento di alieni, UFO e altri terrificanti misteri provenienti dallo spazio profondo, l’Area 51 è diventata il luogo proibito per eccellenza. Romanzi, film, videogiochi e meme dal web hanno trasformato la base in un simbolo della cultura pop e contribuito ulteriormente alla sua fama di luogo oscuro e misterioso.

La zona è completamente interdetta al pubblico e sorvegliata da sistemi di sicurezza avanzati, con numerosi e minacciosi avvertimenti sulla sorte (multa e arresto) di chiunque provi a oltrepassarne il perimetro se non autorizzato, sia via terra sia in volo.

area 51
Area 51.

2.L'Isola di Queimada Grande

Luogo: Isola di Queimada Grande (Brasile)
Motivo del divieto: rischio biologico

L’Isola di Queimada Grande è una piccola isola di circa 0,43 chilometri quadrati poco distante dalla città di Peruíbe, sulla costa atlantica del Brasile. Conosciuta anche come l’Isola dei Serpenti, è considerata uno dei luoghi più pericolosi del mondo per via dei suoi abitanti: proprio qui, infatti, si trova un’elevatissima concentrazione di serpenti velenosi, tra i quali troviamo anche il Bothrops insularis, un crotalo appartenente alla famiglia delle vipere i cui esemplari vivono esclusivamente su questa piccola isola.

L’elevato rischio per le persone rappresentato dall’ecosistema dell’Isola di Queimada Grande che, appunto, è dominato dai rettili e non ospita nessuna specie di mammiferi, ha portato il governo brasiliano a limitare fortemente gli accessi all’isola, consentiti solo a ricercatori, previo rilascio di una speciale autorizzazione e solo se accompagnati da personale medico.

Bothrops insularis
Un esemplare di Bothrops insularis; credits: Miguelrangeljr via Wikimedia Commons

3.Il monte Kailash

Luogo: Il monte Kailash (Cina, Regione autonoma del Tibet)
Motivo del divieto: rispetto delle tradizioni religiose

Con i suoi 6.638 metri di altitudine sul livello del mare, il Monte Kailash sembra emergere da una tela surrealista, suscitando un certo misticismo anche tra i più imperturbabili. Un’imponente vetta conica si eleva, infatti, quasi con prepotenza tra i circostanti rilievi della catena himalayana, nelle regioni occidentali della Cina e del Tibet, a ridosso del confine indiano.

La montagna è considerata un luogo sacro sia dagli induisti sia dai buddhisti, che richiama un gran numero di turisti e pellegrini per il Kailash Mansarovar Yatra, un pellegrinaggio di decine di chilometri e a ben 5.000 metri di altitudine attorno al maestoso rilievo.
Tuttavia, benché i pellegrinaggi organizzati siano tollerati dal governo cinese, qualsiasi attività alpinistica o escursionistica sul Monte Kailash è severamente proibita nel rispetto delle tradizioni religiose.

Monte Kailash
Il Monte Kailash in Tibet, secondo gli induisti dimora di Shiva e Parvati. Foto scattata da nord–est; credits: Heringf; via Wikimedia Commons

4. Černobyl

Luogo Černobyl' (Ucraina)
Motivo del divieto: radiazioni e rischio ambientale; teatro di guerra

Il 26 aprile del 1986 uno dei reattori della centrale nucleare di Černobyl', oggi in Ucraina, esplose durante un test di sicurezza a causa di una progettazione difettosa e della presenza di personale non formato in modo adeguato. L’incidente, uno dei più gravi disastri ambientali della storia, liberò una nube radioattiva che si estese in tutta l’Europa orientale, settentrionale e centro-meridionale.

Per cercare di contenere i danni della contaminazione da radiazioni, l’autorità sovietica fece evacuare tutta la popolazione nel raggio di 30 chilometri dalla centrale (ordine esteso poi anche a centri abitati molto più lontani), istituendo così la zona di alienazione, cioè un ampio territorio interdetto alle attività umane.

Con il tempo, la zona di alienazione si è trasformata in un’area di ricerca in cui, fino a qualche anno fa, l’accesso era strettamente regolamentato ma comunque consentito per la ricerca scientifica, l’analisi tecnica e persino per alcune forme di turismo organizzato. Oggi, tuttavia, a causa del conflitto russo-ucraino, molte di queste attività sono state fortemente ridimensionate, e sia il turismo sia l’accesso ai civili sono severamente vietati.

Cernobyl
Centrale nucleare di Chernobyl nel giugno 2019; credits: Michal Bělka via Wikimedia Commons

5.Isola di North Sentinel

Luogo Isola di North Sentinel (Golfo del Bengala, India)
Motivo del divieto: tutela dei diritti dei popoli indigeni; rischio per l’incolumità personale

In pieno Golfo del Bengala (India), l’Isola di North Sentinel rappresenta uno caso davvero unico di “luogo proibito”. Il divieto di accesso, infatti, non è da attribuire tanto alle caratteristiche fisiche o naturali del luogo, ma piuttosto alla presenza di uno dei popoli più isolati della Terra: i Sentinellesi.
I Sentinellesi sono tra le ultime popolazioni autoctone dell’intero Pianeta completamente escluse da qualsiasi dinamica del mondo moderno: da millenni vivono di caccia, pesca e raccolta, senza elettricità o tecnologie di alcun tipo, e con uno stile di vita assimilabile a quello dei nostri antenati del Paleolitico.

Dati l’isolamento naturale e i divieti del governo indiano, i contatti accidentali con il resto del mondo sono pressoché nulli e i pochi tentativi di avvicinamento sono quasi sempre terminati in modo drammatico con l’aggressione e perfino l’uccisione dei visitatori. Due pescatori sono stati assassinati nel 2006 e un missionario americano è deceduto nel 2018 dopo aver provato a convertire al cristianesimo la popolazione dell’isola.

Il regolamento indiano prevede il divieto di avvicinamento all’isola di North Sentinel entro le 5 miglia nautiche, parliamo quindi di poco più di un raggio di 9 chilometri. Il motivo del divieto è duplice: il primo, e più ovvio, è per la tutela dei potenziali visitatori dell’isola, che potrebbero essere vittima delle violente reazioni della popolazione locale; il secondo è invece per la tutela degli stessi Sentinellesi, i quali, dato il lunghissimo isolamento, non dispongono di un sistema immunitario adatto a contrastare le infezioni provenienti dal mondo esterno, e anche il minimo contatto con persone non autoctone dell’isola potrebbe originare una gravissima crisi sanitaria.

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