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Tutti sanno che l'Everest è la montagna più alta del mondo e che con l'opportuna preparazione è possibile raggiungere la sua cima… ma esistono montagne che non possono essere scalate? In realtà sì, e la più alta di queste è il Mount Kailash, in Tibet, una montagna che fa parte dei monti Gangdisê, che a loro volta sono una sezione dell'Himalaya. La legge infatti vieta espressamente la scalata del monte ma non solo per ragioni di sicurezza: si tratta infatti di un monte sacro secondo varie religioni, sul quale risiederebbe il dio Shiva.
Ogni anno infatti accorrono qua migliaia di pellegrini buddisti, induisti, giainisti e del Bön tibetano. Secondo questi culti, se si circumnaviga a piedi la base del monte non solo si otterrebbe fortuna ma ciò permetterebbe anche di cancellare tutti i peccati commessi dall'individuo fino a quel momento. Il percorso viene compiuto in senso orario o antiorario a seconda del credo e ha una lunghezza di circa 52 km: per questo motivo spesso i pellegrini concludono il percorso in circa 3 giorni.
Già questo sarebbe sufficiente al governo per vietarne la scalata, ma in realtà sono presenti anche difficoltà tecniche: il monte è alto 6638 metri sul livello del mare e ciò lo rende uno tra i picchi più alti nella catena dell'Himalaya. I suoi versanti presentano anche un elevato angolo di pendenza, rendendo l'ascesa un'impresa tutt'altro che banale.
Viste queste motivazioni religiose e tecniche, il Governo ha imposto il divieto di scalare il monte… ma ciò non vuol dire che nessuno ci abbia mai provato. Nel corso del tempo infatti diversi scalatori hanno pensato di contravvenire alla legge e provare a scalare il monte in maniera indipendente, salvo poi tornare indietro ed essere severamente multati dalle autorità locali.