
Si sente spesso parlare di "scioglimento dei ghiacciai" ma, in realtà, sarebbe più corretto dire "fusione dei ghiacciai"… infatti il ghiaccio non "si scioglie" ma "fonde" al variare della temperatura! In questo breve articolo cercheremo di fare chiarezza tra questi due termini, spiegando il loro significato e cosa cambia tra l'uno e l'altro.
Il processo chimico di scioglimento
Il processo chimico di scioglimento implica la presenza di due sostanze distinte. Prendiamo, ad esempio, acqua (la sostanza in quantità maggiore, detta solvente) e zucchero (la sostanza presente in quantità minore, detta soluto). Una volta mescolati, si ottiene una soluzione chimica. Questa miscela viene definita omogenea quando tutto lo zucchero si scioglie e la densità della soluzione finale risulta essere uniforme.
Se però continuiamo ad aggiungere zucchero alla miscela, arriveremo a un punto in cui soluto non si scioglierà più: questo in chimica viene chiamato punto di saturazione. Al di sopra di questo punto, la miscela si definisce satura e forma dei precipitati solidi sul fondo – quindi, in altre parole, se continueremo ad aggiungere altro zucchero questo rimarrà come residuo sul fondo.

Il processo fisico di fusione
Il processo fisico di fusione descrive invece il cambiamento di stato da solido a liquido di una sostanza a temperatura costante. In natura (come ad esempio nel caso dei ghiacciai), è l’ambiente che fornisce l’energia necessaria per la trasformazione sotto forma di calore. Tale calore viene chiamato latente in quanto non fa variare la temperature del sistema. Dunque, il ghiaccio fonde e cambia stato fisico ma chimicamente resta identico, mentre lo zucchero che si scioglie nell'acqua forma un nuova miscela.
