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14 Gennaio 2024
8:00

I ghiacci della Groenlandia fondono 5 volte più velocemente rispetto a 20 anni fa

L’attuale tasso di scioglimento del ghiaccio della Groenlandia è molto preoccupante rispetto a quanto accadeva alla fine degli anni ’90: se dovesse fondersi del tutto, assisteremmo ad un innalzamento del livello del mare di almeno 6 metri.

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I ghiacci della Groenlandia fondono 5 volte più velocemente rispetto a 20 anni fa
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I ghiacci della Groenlandia si stanno ritirando sempre più rapidamente. La più grande indagine di questo tipo mai condotta, realizzata da ricercatori dell'università di Copenhagen, ha stabilito con certezza che i ghiacciai della Groenlandia stanno fondendo a un ritmo senza precedenti: negli ultimi 20 anni il tasso di fusione è infatti quintuplicato. In particolare, lo studio pubblicato su Nature Climate Change documenta che oggi la lunghezza dei ghiacciai in Groenlandia si sta riducendo di 25 metri all'anno, contro i 5-6 metri all'anno nel periodo attorno al 2000.

A confermarlo è lo Anders Anker Bjork, professore assistente presso il dipartimento di geoscienze e gestione delle risorse naturali dell'università di Copenhagen, il quale ha dichiarato:

C'è una correlazione molto chiara tra la temperatura che registriamo sul pianeta e i cambiamenti che osserviamo nella velocità di fusione dei ghiacciai.

Lo studio, dunque, elimina ogni dubbio sull'impatto del cambiamento climatico sugli oltre 20.000 ghiacciai della Groenlandia.

I risultati dello studio sui ghiacciai in Groenlandia

Per ottenere una panoramica completa, i ricercatori hanno studiato da vicino 1.000 ghiacciai della Groenlandia, una quantità rappresentativa dell'intero Paese. Hanno seguito lo scioglimento negli ultimi 130 anni utilizzando immagini satellitari e 200.000 vecchie foto aeree dell'Archivio Nazionale Danese, che erano state precedentemente utilizzate per creare delle mappe.

A tal proposito, Bjork ha affermato:

Poco più di 1000 ghiacciai sono un numero enorme da studiare, ma lo abbiamo fatto perché volevamo essere assolutamente certi di ottenere un quadro completo degli sviluppi degli ultimi 130 anni.

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Il grafico mostra la variazione di massa totale della calotta glaciale della Groenlandia dall’aprile 20021 all’agosto 2021, determinata dai dati satellitari GRACE (2002–2017) e GRACE–FO (2018–oggi). Credits: NOAA.

In particolare, dallo studio è emerso che il tasso di ritiro dei ghiacciai groenlandesi sta avvenendo al ritmo più rapido mai registrato negli ultimi 130 anni: –25 m/anno contro circa –5 m/anno di 20 anni fa. Inoltre, la media del ritiro nel Novecento è stata di circa  –8 m/anno, mentre la media dall'inizio di questo secolo è già a circa –15 m/anno. In pratica, il ritmo di ritiro dei ghiacciai in Groenlandia in questi ultimi due decenni è raddoppiato rispetto alla media dello scorso secolo.

Visto il grande numero di ghiacciai analizzati e l'ampio intervallo temporale considerato, è possibile interpretare questi dati come un indice del degrado globale nella salute dei ghiacci groenlandesi.

Perché è importante questo studio

Diversi studi condotti negli ultimi anni hanno dimostrato che i ghiacciai più grandi della Groenlandia sono sottoposti a una forte pressione a causa dei cambiamenti climatici e dell'aumento delle temperature. Tuttavia, sono rimasti dubbi sull'entità dello scioglimento dei ghiacciai, che in Groenlandia sono circa 22.000, in parte a causa di metodi di misurazione inadeguati. Dubbi che, oggi, i ricercatori danesi hanno fugato del tutto, ma che in precedenza erano in parte giustificati. Basti pensare che, prima dell'era delle immagini satellitari, le possibilità di indagare e documentare l'entità dello scioglimento dei ghiacciai per lunghi periodi di tempo erano limitate.

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Ad esempio, solo uno dei circa 22.000 ghiacciai della Groenlandia era monitorato in modo continuo con le cosiddette misurazioni del bilancio di massa, iniziate a metà degli anni ‘90. Allo stesso tempo, solo pochi anni fa c'erano aree della Groenlandia coperte da ghiacciai che sembravano non risentire dell'aumento delle temperature. Inoltre, nessuno prima aveva mai fatto luce su un periodo di tempo così lungo, alimentando i dubbi e le perplessità. Ma ora il quadro è definitivo: la rapida fusione di tutti i ghiacciai groenlandesi è un dato di fatto.

Le conseguenze e le prospettive future

Il nuovo studio mette fine ai dubbi sul ritiro dei ghiacci groenlandesi, ma rimane fondamentale continuare a monitorare attentamente la loro evoluzione. Negli ultimi vent'anni, la fusione dei ghiacci ha contribuito a circa il 21% dell'innalzamento del livello del mare osservato. Secondo Bjork, monitorare i ghiacci artici è ancora più importante alla luce del fatto che le temperature globali sono destinate ad aumentare nei prossimi decenni, provocando un ritiro ancora più rapido dei ghiacci.

A questo riguardo, Bjork ha dichiarato:

Ma il nostro studio dimostra anche che i ghiacciai rispondono molto rapidamente ai cambiamenti climatici, il che è di per sé positivo perché ci dice che non è troppo tardi per ridurre al minimo il riscaldamento. Tutto ciò che possiamo fare ora per ridurre le emissioni di CO2 si tradurrà in un più lento innalzamento del livello del mare in futuro.

Per questo è indispensabile tenere d'occhio gli sviluppi. La Terra si è già scaldata di 1,4 °C rispetto alle temperature pre-industriali ed è ormai dimostrato che il 2023 è stato l’anno più caldo degli ultimi 125.000 anni. Per questo, per abbassare la temperatura media globale è necessario uno sforzo comune per ridurre al minimo i gas serra in atmosfera.

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