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Valles Marines, il più grande canyon del Sistema Solare, è tra le strutture più sorprendenti e studiate di Marte. Il canyon, con i suoi 4.000 km di lunghezza, 200 km di larghezza e quasi 10 km di profondità scorcia il pianeta quasi parallelamente all’equatore marziano. Questa immensa depressione dall’origine ancora incerta, è ben 9 volte più lungo, 7 volte più largo e oltre 5 volte più profondo del Grand Canyon terrestre. Tuttavia, gli esperti concordano sul fatto che il suo sviluppo sia fortemente legato all’attività magmatica che ha dato origine ad alcuni dei vulcani più imponenti del pianeta rosso, situati nella vicina regione di Tharsis.

Il Gran Canyon di Marte: il Valles Marineris
Con i suoi quasi 4.000 km di lunghezza, 200 km di larghezza e quasi 10 km di profondità, Valles Marineris non è solo la più grande depressione visibile sulla superficie di Marte, ma ha anche guadagnato il titolo di canyon più grande dell’intero sistema solare. Con la sua estensione, potrebbe coprire la distanza tra la punta più a sud della Sicilia e la punta più a nord della Norvegia. Per confronto, il Grand Canyon terrestre, situato in Arizona (Stati Uniti d’America), misura solo 446 km in lunghezza, 29 km in larghezza e poco più di 1.850 metri in profondità.Valles Marineris fu scoperto nel 1972 dalla sonda spaziale Mariner 9, dalla quale prende il nome. Questo mega-canyon presenta una morfologia piuttosto frastagliata, caratterizzata da diverse depressioni parallele e interconnesse.

Due delle depressioni (dette anche chasmata) più studiate sono Lus Chasma e Tithonium Chasma, entrambe situate nella porzione orientale di Valles Marineris. Ius Chasma si trova a nord e si estende per oltre 840 km. Tithonium Chasma, situato a sud, ha una lunghezza di 805 km e una profondità che raggiunge i 7 km. Queste strutture sono state tra gli obiettivi principali della sonda Mars Express, che dal 2004 sorvola il pianeta rosso, regalandoci spettacolari immagini tridimensionali delle sue caratteristiche superficiali. Il livello di dettaglio delle foto è straordinario. Per esempio, in cima a Tithonium Chasma, la sonda ha persino immortalato sedimenti scuri che potrebbero rappresentare sabbia vulcanica trasportata dai venti marziani da ovest. Inoltre, sono state osservate strutture e morfologie erosive che potrebbero conservare tracce di antiche inondazioni.

L’origine di Valles Marineris, il canyon più grande del Sistema Solare
L’origine di Valles Marineris non è ancora stata del tutto chiarita. Tuttavia, gli scienziati sono certi che il canyon marziano non si sia formato per lenta erosione fluviale, come è invece avvenuto per il Grand Canyon terrestre. Nel corso degli anni, sono stati proposti diversi processi per spiegare la formazione di Valles Marineris, tra cui: il rifting, l'attivazione di faglie estensive, il collasso superficiale dovuto al ritiro del magma e la rotazione di placche litosferiche. Come spesso accade in natura, è probabile che il canyon sia il risultato della combinazione di due o più processi geologici, che hanno agito simultaneamente o in successione.

Il modello più accreditato associa lo sviluppo di Valles Marineris all’intensa attività magmatica della limitrofa regione di Tharsis, situata a ovest. Quest’area ospita alcuni tra i vulcani a scudo più imponenti di Marte e dell’intero sistema solare, tra cui Arsia Mons, Pavonis Mons e Ascraeus Mons. Circa 3.5 miliardi di anni fa, la risalita di ingenti volumi di magma avrebbe causato il rigonfiamento e il sollevamento della superficie nella regione di Tharsis, innescando un allungamento della litosfera circostante, che si sarebbe progressivamente lacerata e collassata lungo zone di faglia, dando origine alle depressioni di Valles Marineris. Evidenze di una forte tettonica estensionale sono state riscontrate all'interno del canyon. Successivamente, il ritiro del magma avrebbe favorito ulteriori condizioni di instabilità, intensificando la subsidenza e provocando il crollo delle pareti del canyon.
Nei milioni di anni successivi, frane avrebbero continuato a modellare il paesaggio, specialmente nelle depressioni più a nord, dove il materiale è recentemente crollato lungo le pareti scoscese. Infine, è possibile che corsi d’acqua abbiano attraversato il canyon dopo la sua formazione, contribuendo al suo rimodellamento e approfondimento. Gli esperti ipotizzano che lo sviluppo di Valles Marineris sia terminato circa 2 miliardi di anni fa. Tuttavia, solo ulteriori studi e missioni di esplorazione potranno confermare o smentire questi modelli.
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