0 risultati
video suggerito
video suggerito
22 Ottobre 2025
12:30

Il caso del vulcano Taftan in Iran che potrebbe risvegliarsi dopo 700.000 anni dall’ultima eruzione

Studiando le immagini satellitari, si è scoperto che la vetta del vulcano estinto Taftan nell’Iran sud-orientale si è recentemente sollevata di 9 cm. La causa sarebbe l'aumento della pressione dei gas sotto il vulcano, che potrebbe indicare la ripresa dell'attività vulcanica. La scoperta sottolinea il fatto che anche i vulcani estinti possono risvegliarsi.

143 condivisioni
Il caso del vulcano Taftan in Iran che potrebbe risvegliarsi dopo 700.000 anni dall’ultima eruzione
Immagine

Il vulcano Taftan, situato nell’Iran sud-orientale e finora considerato estinto, mostra segni di attività ben 700.000 anni dopo la sua ultima eruzione. A scoprire gli indizi del suo potenziale risveglio sono stati i ricercatori dell’Istituto di Prodotti Naturali e Agrobiologia, un centro di ricerca del Consiglio Nazionale delle Ricerche spagnolo (Ipna-Csic). Il loro studio, pubblicato sulla rivista Geophysical Research Letters, rivela che l’area in corrispondenza della sommità del vulcano si è sollevata di circa 9 cm tra luglio 2023 e maggio 2024.

A causare il sollevamento del Taftan, stratovulcano alto quasi 4000 m situato nella provincia del Sistan e Baluchistan, al confine tra Iran e Pakistan, potrebbe essere un aumento della pressione dei gas sotto il vulcano, forse dovuta a un’infiltrazione di magma. La scoperta è stata fatta grazie all’analisi dei dati satellitari della missione Sentinel-1 ed è fondamentale perché sottolinea la possibilità che anche i vulcani considerati estinti possano riprendere la loro attività nell’arco di pochi mesi e quindi la necessità di un monitoraggio per prevenire eventuali rischi per la popolazione.

La ripresa dell’attività del vulcano Taftan

Il Taftan è uno stratovulcano alto 3940 m e uno dei tre principali centri magmatici situati lungo l’arco vulcanico del Makran, che si estende per circa 450 km lungo le coste dell’Oceano Indiano. Questa catena montuosa si è formata a causa della subduzione della placca araba sotto la placca eurasiatica. Il Taftan negli ultimi 700.000 anni non ha avuto eruzioni e per questo era considerato estinto e non pericoloso per la popolazione (un vulcano è ritenuto estinto se non ha eruttato negli ultimi 10.000 anni circa). A testimoniare la passata attività vulcanica oggi nell’area si trovano fumarole che emettono gas e vapore acqueo. Nel 2023 la popolazione ha cominciato a segnalare emissioni gassose più intense, attivando così indagini da parte dei ricercatori. Questi hanno analizzato le immagini satellitari della missione Sentinel-1 dell’ESA (Agenzia Spaziale Europea), che avevano già visionato nel 2020 senza individuare anomalie. Questa volta, però, le immagini hanno mostrato un sollevamento del suolo dell’area in corrispondenza della sommità del vulcano. Il sollevamento è durato dieci mesi (da luglio 2023 a maggio 2024) e ha raggiunto i 9 cm. Questa deformazione è stata accompagnata dall’aumento delle emissioni di gas avvertito dalla popolazione.

Immagine
La collocazione geografica del vulcano Taftan, con le fumarole. Credit: Mohammadhossein Mohammadnia et al.

Le cause del sollevamento del vulcano Taftan

L’origine del sollevamento del suolo del vulcano è stata individuata a una profondità di circa 460-630 m, dove si sarebbe verificato un aumento della pressione dei gas. La causa potrebbe essere un’alterazione del sistema idrotermale, costituito dalle acque sotterranee che si sono infiltrate e accumulate nelle rocce, dove vengono riscaldate dai gas di origine magmatica. Questa variazione avrebbe comportato una riduzione della permeabilità delle rocce e il conseguente accumulo dei gas di origine magmatica. Alla base della deformazione del Taftan potrebbe anche esserci un’intrusione di magma, cioè un’infiltrazione di magma nelle rocce, che sarebbe risalito dalla camera magmatica del vulcano situata a una profondità compresa tra circa 3,5 km e 9 km. In questo modo avrebbe riscaldato i gas presenti nelle rocce sovrastanti, facendo aumentare la pressione nei pori e determinando il sollevamento.

Questi studi evidenziano quindi la necessità di un attento monitoraggio, con l’aggiornamento delle carte di pericolosità vulcanica e l’adozione di misure volte a ridurre il rischio vulcanico nell’area. Più in generale, la scoperta mostra come anche il rischio costituito dai vulcani creduti estinti non sia da sottovalutare. In questo senso, il caso del Taftan anche se raro non è l’unico conosciuto sul nostro pianeta. Per esempio, nel 2017 il vulcano Bolshaya in Russia, considerato estinto, ha manifestato un aumento dell’attività sismica che dimostrerebbe come in realtà il vulcano potrebbe essere soltanto quiescente.

Immagine
La struttura del vulcano Taftan, che mostra la camera magmatica e il sistema idrotermale. Credit: Mohammadhossein Mohammadnia et al.
Sfondo autopromo
Cosa stai cercando?
api url views