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1 Maggio 2025
7:00

Il “Concertone” del Primo maggio: storia del più grande evento gratuito di musica dal vivo in Italia

Il Concerto del Primo maggio si tiene in Piazza San Giovanni a Roma dal 1990, ed è il più grande evento di musica dal vivo gratuito in Europa. Detto "il Concertone" per la sua lunga durata, vede sul palco artisti italiani e internazionali. Quest'anno il tema sarà "Uniti per un lavoro sicuro", per portare attenzione alla sicurezza sul luogo di lavoro.

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Il “Concertone” del Primo maggio: storia del più grande evento gratuito di musica dal vivo in Italia
concerto primo maggio
Credit: Maria Grazia Montagnari, CC BY 2.0, via Wikimedia Commons

Il Concerto del Primo maggio è un evento musicale che si tiene ogni anno a Roma dal 1990 in occasione della festa dei lavoratori in Piazza San Giovanni in Laterano. Ideato da Maurizio Illuminato, si tratta del festival musicale dal vivo gratuito più grande in Europa. Nel 2000, per il Giubileo, si è tenuto a Tor Vergata, mentre nel 2020 e 2021 si è tenuto senza pubblico all’Auditorium Parco della Musica e l'anno scorso è stato al Circo Massimo a causa dei lavori in Piazza San Giovanni – in collaborazione con i tre sindacati confederati CGIL, CISL e UIL. Detto “il Concertone” per la sua lunga durata – inizia nel pomeriggio e termina a tarda sera – ha l’obiettivo di unire la protesta alla musica, per portare all’attenzione del pubblico giovane temi sociali e legati anche alle politiche del lavoro. Ogni anno, infatti, il Concertone ha un diverso tema e, nel corso degli anni, non sono stati rari episodi di denuncia a cui sono seguite censure e controversie. Quest'anno, il Concertone 2025, avrà il tema "Uniti per un lavoro sicuro" dedicato alla sicurezza sul luogo di lavoro, condotto da Noemi, Ermal Meta e BigMama vedrà esibirsi tra gli altri Achille Lauro, Lucio Corsi, Giorgia e i The Kolors

I numeri del concerto del Primo maggio: spettatori in piazza, record e minimo di ascolti

"E va bene: facciamolo. Ma che sia la prima e l'ultima volta": sembra che, nel 1990, l'allora segretario generale della CGIL Bruno Trentin abbia accolto così la proposta del Concertone. E invece oggi, nel 2025, siamo alla 35esima edizione dell'evento.

Trasmesso in diretta integralmente su RAI 3 e RAI Radio 2, il Concerto del 1 maggio è sempre molto partecipato, sia in piazza che in collegamento televisivo e radiofonico: essendo un evento libero e gratuito, non è possibile avere numeri esatti, ma si stima che tra il pubblico presente in Piazza ci siano sempre almeno 500 000 persone, e si è toccato il milione di partecipanti nel 2006 e nel 2014.

Gli ascolti record sono stati nel 2011, con 2,5 milioni di telespettatori collegati per la seconda parte del concerto. L’edizione con meno ascoltatori, invece, è stata quella del 2014, con poco più di 900 000 persone collegate.

La trasmissione dell’evento è, di norma, integrale: il collegamento televisivo e RAI inizia il pomeriggio e termina con la conclusione del concerto. Eppure, ci sono state edizioni in cui il collegamento tv si è interrotto prima del termine dell’esibizione: è accaduto ai Litfiba nel 1998, alla Premiata Forneria Marconi nel 1998, a Cristiano De André nel 2013, a Bennato nel 2017 e agli Extraliscio nel 2021, e sempre per lo stesso motivo: lasciare la linea all’edizione notturna del TG3.

Le censure e controversie durante il Concerto a Roma del Primo maggio

Il Concertone è stato spesso – e per sua stessa natura – un palco che si è prestato a denunce e controversie che, in diversi casi, sono andate incontro alla censura RAI. Celebre l’esibizione di Elio e le Storie Tese nel 1991 con Ti amo campionato, dove il gruppo iniziò a elencare i nomi dei politici corrotti, che fu interrotta da un’intervista improvvisata di Vincenzo Mollica a Ricky Gianco. Nel 1993 fu la volta di Piero Pelù che infilò un preservativo sul microfono per portare l’attenzione all’importanza della prevenzione. Anche Daniele Silvestri fece sentire la sua voce nel 2003 introducendo una cover di La Guerra di Piero di De André nel 2007 con Il Mio Nemico. Sempre nel 2007 Andrea Rivera si scagliò contro la negazione dei funerali a Piergiorgio Welby.

La RAI, proprio perché televisione di stato, ha sempre cercato di mediare prese di posizione troppo repentine, fino a prendere misure drastiche: nel 2004 l’evento è stato trasmesso in differita di 20 minuti per aver tempo, se necessario, di tagliare parti inopportune e, nel 2011, in prossimità del referendum sul nucleare, fece firmare a tutti gli artisti sul palco una liberatoria per evitare di trattare l’argomento in diretta.

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