Il 10 aprile 1991 a Livorno si verificò uno tra i più grandi disastri marittimi della storia italiana, quello che coinvolse il traghetto Moby Prince e la petroliera Agip Abruzzo. La collisione tra le due imbarcazioni causò un violento incendio – alimentato dal rilascio di petrolio – nel quale persero la vita 140 persone tra passeggeri del traghetto e membri dell'equipaggio: si salvò solo una persona, il mozzo 23enne Alessio Bertrand, gettandosi in acqua. La dinamica dell'incidente non è del tutto chiara e le cause che portarono la Moby Prince a colpire la petroliera non sono mai state confermate.
Cosa accadde al traghetto Moby Prince: ricostruzione cronologica del disastro
Livorno, 10 aprile. Il triste protagonista di questa storia è il traghetto Moby Prince che, alle 22:00 di quel giorno, stava lasciando il porto per dirigersi a Olbia. A bordo erano presenti 141 persone e nessuno aveva idea di quello che sarebbe successo da lì a pochi minuti.
Tra le 22:24 e le 22:25 infatti, a circa 3 miglia nautiche di distanza dalla costa (cioè circa 5,5 km), la Moby Prince urtò la petroliera Agip Abruzzo che, in quel momento, attendeva di sbarcare il proprio carico al porto. La collisione fu così violenta da perforare la cisterna numero 7: il petrolio iniziò a sgorgare impregnano le navi e dando vita a un terribile incendio.
Tra le due imbarcazioni ad avere la peggio fu la Moby Prince: le fiamme avvolsero tutta l'imbarcazione e a poco servirono i mayday inviati. Questi infatti non vennero rilevati in modo corretto e quindi le autorità non compresero immediatamente che in mezzo a quel fumo nero fosse presente un traghetto e, di conseguenza, concentrarono i soccorsi sull'Agip Abruzzo.
Per questo motivo l'unico sopravvissuto della Prince fu Alessio Bertrand, un mozzo di 23 anni imbarcatosi insieme allo zio, che per aver salva la vita si lanciò dalla pura della nave, venendo successivamente tratto in salvo. Dopo la tragedia Bertrand non sarebbe mai più salito su una nave. Tutti gli altri passeggeri del traghetto, purtroppo, persero la vita.
Quali furono le cause della collisione: le ipotesi e i punti oscuri
Questo è senza dubbio il nodo più difficile da sciogliere, tanto'è che a distanza di 33 anni dal disastro ancora non abbiamo una risposta certa. In un primo momento si pensò che la colpa fosse del pilota della Moby Prince che a causa della nebbia non avrebbe visto la petroliera: i bollettini meteo di quel giorno però indicavano invece cielo sereno e visibilità ottima, dunque quest'ipotesi è da scartare. Si valutò anche l'opzione di un'avaria al timone del traghetto ma, anche in questo caso, le perizie smentirono quest'ipotesi.
La spiegazione attualmente più probabile – come emerso anche da un'indagine di Fanpage – è che quella notte al porto di Livorno fossero presenti navi militarizzate che trafficavano clandestinamente armi con il benestare dei servizi segreti italiani e statunitensi. Questo avrebbe comportato l'entrata e l'uscita dal porto di numerose imbarcazioni in modo furtivo e non registrato: proprio una di queste avrebbe tagliato la strada al Moby Prince che, per evitarla, avrebbe eseguito una manovra brusca e improvvisa, andando ad impattare contro l'imbarcazione Agip.
Purtroppo però anche in questo caso non abbiamo ancora a disposizione sufficienti dati per fornire un'accurata ricostruzione dell'accaduto.