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Il laboratorio in cui si innescano terremoti: cos’è e a cosa serve il progetto FEAR

Abbiamo visitato il laboratorio Bedretto Lab, in Svizzera, nel quale vengono innescati terremoti per il progetto FEAR. Non si tratta di un complotto, ovviamente, ma di un interessantissimo progetto di ricerca.

5 Marzo 2024
18:30
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Il laboratorio in cui si innescano terremoti: cos’è e a cosa serve il progetto FEAR
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Nel Ticino, in Svizzera, esiste un laboratorio chiamato Bedretto Lab, scavato nella montagna, all'interno del quale vengono innescati artificialmente dei terremoti per un progetto chiamato FEAR. Fermi: non c'è nulla di cui dobbiamo avere paura. Si tratta di un progetto scientifico che ha come obiettivo non solo analizzare nel dettaglio come si innescano i sismi, ma anche migliorare le nostre conoscenze nel campo della geotermia.
I risultati del progetto FEAR sono pubblici, non si tratta quindi di un complotto, ma per fare ancora più chiarezza abbiamo deciso di andare a visitare il Bedretto Lab noi stessi!

Le caratteristiche del Bedretto Lab

Il Bedretto Lab è unico nel suo genere perché si trova letteralmente all’interno di una montagna, a circa 1000 metri di profondità. Infatti è stato realizzato in un vecchio tunnel lungo 5,2 km al di sotto del Pizzo Rotondo. Ma perché è stato fatto proprio qui? Beh, perché così facendo i 50 ricercatori che ci lavorano – tra i quali alcuni dell’INGV, del politecnico di Zurigo e dell’Università Tecnica di Acquisgrana – possono innescare e studiare i terremoti a pochissima distanza dai terremoti stessi. Questa è una cosa che nella maggior parte dei casi non avviene, visto che di solito li studiamo dalla superficie.

Come vengono innescati i terremoti indotti

Per innescare i terremoti vengono utilizzate delle pompe installate all'interno di pozzi. Infatti c’è una pompa A che inizia ad iniettare acqua verso una pompa B attraverso una frattura lunga dai 50 ai 100 metri che è naturalmente presente nella roccia. L’acqua che circola di fatto va a lubrificare i due blocchi che tendono a scorrere l’uno sull’altro, dando vita a terremoti artificiali. Le pompe, ovviamente, non vengono azionate a mano da un operatore ma tutto viene gestito da remoto, così da garantire l'incolumità di tutto il personale.

Attenzione: chiariamo i due motivi per cui non dobbiamo preoccuparci.

I sismi sono localizzati sono nel laboratorio

Il sistema aziona delle pompe installate nel laboratorio, quindi non è possibile in alcun modo innescare terremoti in qualunque altra parte del mondo. In più il laboratorio si trova in una zona piuttosto isolata della Svizzera, quindi nei dintorni non ci sono nemmeno edifici che si potrebbero potenzialmente danneggiare.

La magnitudo è minima

In questi esperimenti la magnitudo che si ottiene è bassissima, al massimo pari a 1.0. Ciò vuol dire che sono terremoti così deboli che l’essere umano non è in grado di avvertirli e per misurarli servono per forza degli strumenti. Ma anche se per assurdo la magnitudo dovesse salire un po’ troppo rispetto a quanto previsto, il sistema di rilevazione interrompe all’istante l’esperimento, così da garantire l’incolumità di tutti e del laboratorio stesso.

L’obiettivo del progetto FEAR

Il progetto FEAR ha principalmente due obiettivi. Il primo lo abbiamo già detto prima, cioè quello di studiare terremoti da vicino. Da questo punto di vista il laboratorio del Bedretto è unico al mondo: permette di studiare i processi sismici a profondità e pressioni irraggiungibili per ogni altro laboratorio sperimentale. Proprio questo può darci informazioni utili per imparare a prevedere i terremoti. Questo laboratorio è il primo al mondo di questo tipo, quindi è solo un inizio, ma potenzialmente può aprire linee di ricerca completamente nuove

Ma non è finita qui! Infatti abbiamo detto che per innescare terremoti vengono fatti circolare fluidi nella roccia, e questo è ciò che accade nel caso della geotermia profonda. Per capirci, è quella forma di energia che ci permette di produrre elettricità sfruttando il calore che c’è nel sottosuolo, ad almeno 400 metri di profondità. Per prendere però questo calore nel sottosuolo e portarlo in superficie si usano dei fluidi che a volte possono causare dei piccoli terremoti indotti. Gli esperimenti del progetto FEAR ci possono aiutare a ridurre anche questi sismi, favorendo la diffusione di questa forma di energia rinnovabile.

Sono un geologo appassionato di scrittura e, in particolare, mi piace raccontare il funzionamento delle cose e tutte quelle storie assurde (ma vere) che accadono nel mondo ogni giorno. Credo che uno degli elementi chiave per creare un buon contenuto sia mescolare scienza e cultura “pop”: proprio per questo motivo amo guardare film, andare ai concerti e collezionare dischi in vinile.
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