Dove avviene la maggior parte dei terremoti sul nostro pianeta? E dove si trova la maggioranza dei vulcani? È semplice: in una fascia abbastanza definita di territorio che fa da corona all'oceano Pacifico, detta "cintura di fuoco del Pacifico" oppure, in inglese, Pacific Ring of Fire ("Anello di Fuoco del Pacifico"). Il riferimento al fuoco dipende proprio dalla presenza nella fascia di circa il 75% dei vulcani del Pianeta. La cintura di fuoco si vede bene nella carta che abbiamo utilizzato nella copertina di questo articolo: è lunga circa 40.000 km, ha una forma ad anello o a ferro di cavallo e, da un lato, segue i bordi continentali dell'intera America occidentale, dal Cile all'Alaska, mentre dall'altro costeggia l'Asia orientale, il Sud-est Asiatico e l'Oceania, contenendo al suo interno Stati come il Giappone, le Filippine, l'Indonesia, la Papua Nuova Guinea e la Nuova Zelanda.
Sono tutti Paesi caratterizzati dalla presenza di vulcani attivi e in cui avvengono frequentemente terremoti anche molto violenti. L'ultimo di grave entità, in ordine di tempo, è stato il terremoto avvenuto in Giappone il 1 gennaio 2024, di magnitudo 7.5 sulla scala Richter. Non è un caso: la cintura di fuoco è la zona superficiale della Terra più attiva dal punto di vista tettonico. Deve, infatti, la sua esistenza a lunghissime faglie che segnano il margine di diverse placche tettoniche in movimento tra loro.
Sintetizzando, l'oceano Pacifico si sta restringendo sulla spinta delle placche continentali che la circondano, quindi quelle su cui emergono attualmente l'America e l'Asia. In altre parole, la placca del Pacifico sta sprofondando (il processo è chiamato subduzione) sotto le placche che la circondano in un continuo processo di collisione. In corrispondenza delle faglie si verifica un ampia risalita di magma da sottoterra e la lava che si accumula può lentamente e progressivamente dar vita a isole, archi insulari, arcipelaghi e catene montuose di grandi dimensioni, come lo stesso Giappone o, ad esempio, le Ande sudamericane. Ovviamente parliamo di processi che richiedono milioni di anni.
Trattandosi di dinamiche tutt'ora in corso, tutti i territori che si trovano lungo la cintura di fuoco sono interessati e continueranno a essere interessati da terremoti ed eruzioni vulcaniche di forte entità. Per farvi capire meglio quello di cui stiamo parlando, potete vedere qui sotto la carta dell'USGS (United States Geological Survey) che mostra i principali vulcani attivi nel mondo (segnalati con un triangolino giallo) e i principali terremoti avvenuti sulla Terra tra 1900 e 2013 (segnalati da pallini di diverso colore a seconda della profondità dell'ipocentro). Come si può notare, troviamo quasi tutto all'interno del Pacific Ring of Fire.
Questa immagine ci permette di comprendere anche come è stata identificata la cintura di fuoco. La fascia è stata individuata a posteriori, nel corso del tempo, proprio a partire dalla rilevazione e dalla mappatura dei principali sismi avvenuti nel mondo in tempi recenti e dal riconoscimento di tutti i principali vulcani presenti sul Pianeta Terra.
A proposito, tra i tanti, sono avvenuti all'interno del Pacific Ring of Fire
- il terremoto di Valdivia del 1960,
- il terremoto di Sumatra del 2004,
- il terremoto del Giappone del 2011,
- l'eruzione del Monte Tambora del 1815,
- l'eruzione del Krakatoa del 1883,
- l'eruzione del Monte Saint Helens nel 1980.
Per concludere, se foste interessati ad approfondire la distribuzione dei terremoti che avvengono sul Pianeta Terra, vi lascio qui sotto un video ad hoc: