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Il nubifragio a Rimini non è dovuto a una supercella marittima: spieghiamo cos’è successo in Romagna

Nella costa romagnola sono piovuti fino a 74 millimetri in un'ora, con grandine e raffiche di vento anche di 120 km/h che hanno fatto cadere centinaia di alberi.

25 Agosto 2025
11:16
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Il nubifragio a Rimini non è dovuto a una supercella marittima: spieghiamo cos’è successo in Romagna
nubifragio romagna
Intervento dei Vigili del Fuoco a seguito del violento nubifragio sulla costa romagnola. Credit: Vigili del Fuoco

Un violento nubifragio si è abbattuto nella costa romagnola nella notte scorsa, colpendo particolarmente la zona di Rimini, Cervia, Milano Marittima e Ravenna. A Rimini le precipitazioni hanno raggiunto un picco di 74,4 millimetri di pioggia tra le 5 e le 6 e del mattino, con 30-50 millimetri in 20 minuti come affermato in un comunicato dell'amministrazione comunale di Rimini. Si è trattato quindi di precipitazioni eccezionali (in zona mediamente ci si aspettano meno di 50 millimetri nell'intero mese di agosto) accompagnate da allagamenti, grandine e raffiche di vento che localmente hanno raggiunto anche i 120 km/h, dovuti a downburst e possibili trombe d'aria, che hanno abbattuto centinaia di alberi con la complicità delle intense precipitazioni. I disagi maggiori sono avvenuti proprio a Rimini, dove un albero caduto ha fermato un treno in cui sono rimaste bloccate 23 persone. I danni provocati dal maltempo hanno richiesto oltre 120 interventi dei Vigili del Fuoco in provincia di Rimini e oltre 60 in provincia di Ravenna.

Non si è trattato di una supercella, come riportato dal Comune di Rimini, ma di un sistema di diversi cumulonembi che si sono sviluppati poco più a nord, all'altezza dei Lidi Ferraresi, i quali hanno prodotto nelle ore successive un nubifragio molto violento. Una supercella infatti è caratterizzata da una bassa pressione in rotazione, che invece non è stata registrata per questa struttura temporalesca.

Una struttura che è stata il risultato dello scontro tra flussi di bora (vento freddo da nord-est) con correnti più calde provenienti da ovest, che si sono incontrati su un costa le cui acque erano particolarmente calde. Siamo infatti a fine estate, e un mare poco profondo come l'Adriatico ha avuto tutto il tempo di accumulare molto calore negli ultimi mesi. Questo calore ha fatto da “miccia” per la formazione delle nubi temporalesche, e la grande quantità di vapore acqueo prodotto dall'evaporazione delle acque marine superficiali è stata la “materia prima” che è andata a costituire l'umidità precipitabile, cioè la pioggia che è andata poi ad abbattersi sulla costa.

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Immagine radar del nubifragio in Romagna.
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Filippo Bonaventura
Content editor coordinator
Ho una laurea in Astrofisica e un Master in Comunicazione della Scienza alla SISSA di Trieste. La prima mi è servita per imparare come funziona ciò che ci circonda, la seconda per saperlo raccontare. Che poi sono due cose delle tre che amo di più al mondo. Del resto, a cosa serve sapere qualcosa se non la condividi con qualcuno? La divulgazione per me è questo: guidare nel viaggio della curiosità e del mistero. Ah, la terza cosa è il pianoforte e la musica in ogni sua forma.
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