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Il recente terremoto che ha colpito il Myanmar con una magnitudo di 7.7 è stato circa 44.000 volte più potente rispetto al sisma di magnitudo 4.6 avvenuto il 13 Marzo scorso ai Campi Flegrei. 44 mila non è un numero tirato a casaccio e in questo articolo vi spieghiamo perché.
La scala Richter: da un punto all’altro bisogna moltiplicare x 32
La scala Richter, sviluppata nel 1935 dal sismologo Charles F. Richter, è una scala logaritmica utilizzata per misurare la magnitudo dei terremoti. Essendo logaritmica, ogni incremento di un’unità sulla scala rappresenta un aumento di circa 31,6 volte dell’energia rilasciata dal terremoto. Per capirci:
- un terremoto di magnitudo 5.0 è circa 32 (approssimiamo a 32 per semplificare) volte più potente di uno di M4.0;
- un terremoto di M6.0 è circa 1.024 (32×32) volte più potente di uno di M4.0.
- un terremoto di M7.0 è circa 32.768 (32x32x32) volte più potente di uno di M4.0
Applicando lo stesso concetto al caso del Myanmar (M7.7) rispetto ai Campi Flegrei (M4.6), la differenza è di circa 44700.
In altri termini il sisma in Myanmar ha rilasciato oltre 44.700 volte più energia rispetto al più forte sisma mai registrato in epoca strumentale nella zona Flegrea.
Il confronto con i grandi terremoti italiani
Per avere percezione della differenza di magnitudo, vi proponiamo una semplice tabella in cui confrontiamo il terremoto in Myanmar e quello dei Campi Flegrei con altri eventi sismici che hanno segnato la storia italiana recente.

Come si vede dal confronto, anche differenze “piccole” di magnitudo (es. da 6.0 a 7.0) corrispondono a salti energetici enormi.