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27 Giugno 2025
13:00

Il “trucco del panno bagnato” davanti al ventilatore per rinfrescare la stanza funziona solo in alcuni casi

L'aria mossa dal ventilatore favorisce l'evaporazione dell'acqua nel panno, sottraendo calore all'ambiente. Questo è un metodo semplice che può rinfrescare una stanza molto calda, ma aumenta anche l'umidità dell'aria, quindi è sconsigliabile farlo in luoghi piccoli e chiusi o in giornate molto afose.

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Il “trucco del panno bagnato” davanti al ventilatore per rinfrescare la stanza funziona solo in alcuni casi
trucco panno bagnato ventilatore
Trucco del panno bagnato davanti al ventilatore (immagine generata con AI).

Con l'arrivo dell'estate e delle alte temperature è inevitabile cercare “trucchi” per avere un po' di refrigerio in casa evitando di ricorrere al condizionatore. Alcuni di questi trucchi riguardano l'amico più fidato del periodo estivo, il ventilatore. C'è per esempio il “trucco del ghiaccio” da mettere davanti al ventilatore, e la sua versione più soft: posizionare un panno bagnato vicino alla ventola accesa. Basta immergere un asciugamano in acqua fredda e stenderlo davanti al ventilatore, oppure appoggiarlo sulla griglia che protegge la ventola. Diciamo subito che acqua e materiale elettrico non vanno affatto d'accordo, quindi si tratta di un trucco rischioso che è meglio evitare di mettere in pratica se non in condizioni di piena e totale sicurezza. Ma al di là di questa raccomandazione, il metodo funziona?

Come sempre in questi casi, la risposta è: dipende. Sono tantissimi i fattori fisici da cui dipende l'effetto di questo metodo, quindi se provaste potreste trarne beneficio o magari non avvertire alcuna differenza o anzi addirittura percepire più caldo, a seconda di variabili come la temperatura esterna, l'umidità dell'aria, le dimensioni della stanza, la quantità di acqua usata, quanto l'ambiente è arieggiato e così via. Quello che possiamo dire è che in linea di principio l'idea funziona perché si basa sul fenomeno fisico dell'evaporazione: l'aria mossa dal ventilatore, attraversando il panno bagnato, favorisce l'evaporazione dell'acqua di cui è pregno (cioè il passaggio dallo stato liquido allo stato di vapore), un processo fisico che assorbe energia dall'ambiente circostante. Naturalmente, quanta più è l'acqua che evapora tanto più è il calore assorbito dall'aria circostante.

Questo è esattamente lo stesso principio su cui si basa il funzionamento dei raffrescatori evaporativi, di cui il nostro piccolo apparato (ventilatore + panno bagnato) costituisce una versione rudimentale.

Il discorso però non finisce qui. Se è vero che l'evaporazione di una sufficiente quantità d'acqua può effettivamente raffrescare la stanza e portare un po' di sollievo, c'è però anche l'altra faccia della medaglia: l'aumento dell'umidità. Più acqua evapora, più l'aria si carica di vapore acqueo: in altre parole, umidità. E come sappiamo, più l'aria è umida più aumenta la cosiddetta temperatura percepita. Avete presente il cliché del «Non è il caldo, è l'umidità»? Ecco, significa esattamente questo: a parità di temperatura sopportiamo molto meglio il caldo secco che il caldo umido o afoso.

Quindi il nostro panno bagnato dietro il ventilatore da un lato assorbe il calore ambientale, dall'altro fa salire l'umidità. Per questo motivo ha senso applicare questo trucco in ambienti di grandi dimensioni e ben arieggiati, in cui l'umidità può disperdersi più facilmente, mentre è sconsigliabile in stanze piccole in cui l'aria circola a fatica. Inoltre, il trucco avrà poco effetto quando l'aria è già molto umida: questo perché l'aria umida è meno “predisposta” ad accogliere altro vapore e questo sfavorirà l'evaporazione dell'acqua nel bagno, andando a limitare l'effetto rinfrescante.

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Filippo Bonaventura
Content editor coordinator
Ho una laurea in Astrofisica e un Master in Comunicazione della Scienza alla SISSA di Trieste. La prima mi è servita per imparare come funziona ciò che ci circonda, la seconda per saperlo raccontare. Che poi sono due cose delle tre che amo di più al mondo. Del resto, a cosa serve sapere qualcosa se non la condividi con qualcuno? La divulgazione per me è questo: guidare nel viaggio della curiosità e del mistero. Ah, la terza cosa è il pianoforte e la musica in ogni sua forma.
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