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Il “trucco del ghiaccio” per rinfrescare gli ambienti domestici senza condizionatore è molto semplice: nella sua versione base, basta mettere una ciotola di cubetti di ghiaccio davanti alle pale di un ventilatore acceso per avere un po' di sollievo durante le giornate – o le nottate! – estive più calde. Diciamo subito che questo trucco funziona in linea di principio, ma l'effetto può variare drasticamente a seconda delle condizioni specifiche, perché la fisica dietro questo “trucco” all'apparenza così semplice è in realtà molto complessa e dipende da tantissime variabili. Può quindi benissimo succedere che in certi casi il trucco sia molto efficace e in altri il risultato sia a malapena percepibile. Va sottolineato comunque che l'effetto viene dal fatto che il ghiaccio per scaldarsi sottrae calore all'aria, non dalla combinazione ghiaccio + ventilatore: quest'ultimo serve solo per far circolare l'aria raffreddata dal ghiaccio e dunque darci una sensazione piacevole.
Sicuramente vale la pena provare se non si ha a disposizione un condizionatore o se si vuole risparmiare sulla bolletta, ma attenzione: per farlo in totale sicurezza il consiglio è di usare non una ciotola di ghiaccio ma una o più bottiglie riempite di ghiaccio. Questa “versione” ha il grande vantaggio che, una volta fuso il ghiaccio, l'acqua rimane confinata nelle bottiglie: come sappiamo, infatti, l'acqua non va molto d'accordo con i dispositivi elettrici.

Vediamo innanzitutto come funziona questo processo da un punto di vista fisico. Potreste pensare che il ghiaccio rinfresca semplicemente perché è freddo, e in effetti non è sbagliato, ma ci sono delle sottigliezze. Sicuramente la bassa temperatura aiuta, ma quanto un materiale può effettivamente rinfrescare l'aria dipende anche da quanto quel materiale è “bravo” ad assorbire calore dall'ambiente per riscaldarsi e soprattutto per fondere. Ebbene, il ghiaccio ha bisogno di assorbire tantissimo calore per fare entrambe le cose, e questo lo rende un buon materiale per rinfrescare una stanza. È questo il vero motivo per cui il ghiaccio rinfresca l'aria!
Per dimostrarlo vi do qualche numero. Per fare alzare di 1 °C la temperatura di 1 kg di ghiaccio occorre un'energia di 2050 joule, cioè circa 0,5 kcal. Per confronto, se al posto di 1 kg di ghiaccio usassimo 1 kg di piombo, basterebbero solo 130 joule per scaldarlo di 1 °C. In altre parole, a parità di condizioni il ghiaccio per scaldarsi assorbe 16 volte la quantità di calore che assorbe il piombo.
Ma l'efficacia del ghiaccio si fa notare ancora di più durante e dopo la fusione: 1 kg di ghiaccio ha bisogno di ben 333.000 joule per trasformarsi in acqua liquida! Per il piombo bastano 23.000 joule, e comunque non fonde a 0 °C ma a 328 °C, quindi non potrebbe farlo neanche nell'estate più torrida.
Infine, l'acqua appena fusa dovrà raggiungere la temperatura dell'ambiente, e per farlo ogni kg d'acqua assorbirà ben 4180 joule (cioè 1 kcal) dall'ambiente per ogni grado centigrado di aumento di temperatura.
I numeri qui sopra ci dicono però anche un'altra cosa: a parità di tutto il resto, l'acqua liquida assorbe il doppio del calore rispetto al ghiaccio. Per questo motivo si consiglia di aggiungere il sale all'acqua prima di farla ghiacciare. Questo perché il sale disciolto nell'acqua abbassa la temperatura a cui il ghiaccio fonde e questo permette di avere acqua liquida sotto lo zero, il che aumenta la quantità di calore “catturabile” dall'ambiente.
Ma il trucco del ghiaccio può permetterci di sostituire il condizionatore? Be', non proprio. Innanzitutto il condizionatore riesce grazie al suo “motore” a scambiare molto più calore, e in secondo luogo perché deumidifica, cioè diminuisce l'umidità dell'aria, che aumenta la temperatura percepita. Però questa opzione “budget” potrebbe comunque avere un effetto che – come ripetiamo – dipenderà da tantissimi fattori: quanto ghiaccio usiamo, quanto grande è la stanza che vogliamo raffreddare, quanto grandi sono i cubetti o i blocchi di ghiaccio, se ci sono altre fonti di calore come muri perimetrali esposti al sole e così via.
A questo proposito, chiudiamo con un avvertimento non necessariamente scontato: non ha senso usare questo trucco nella stessa stanza in cui produciamo il ghiaccio. Il congelatore che abbiamo in cucina, per esempio, produce ghiaccio togliendo calore all'acqua liquida, calore che emette nella stanza. Far fondere il ghiaccio nella stessa cucina in cui abbiamo fatto il ghiaccio servirebbe quindi solo a togliere il calore che abbiamo aggiunto producendo il ghiaccio. Anzi, in realtà un po' meno di quanto ne abbiamo aggiunto: il secondo principio della termodinamica garantisce infatti che il calore prodotto dal congelatore sarà maggiore di quello sottratto all'acqua per formare il ghiaccio.