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16 Maggio 2025
11:30

L’Italian Brain Rot è il trend di meme nonsense che sta spopolando sul Web: cos’è e perché ha successo

L’Italian Brain Rot è un trend virale di meme assurdi generati con l'ausilio dell'AI, che unisce nonsense, estetica kitsch e umorismo post-ironico, conquistando la Gen Z e il Web globale. Il termine “brain rot”, letteralmente “marciume cerebrale”, ha dato vita a personaggi esilaranti come Tralalero Tralalà o Tung Tung Tung Sahur.

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L’Italian Brain Rot è il trend di meme nonsense che sta spopolando sul Web: cos’è e perché ha successo
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Se scrollando il feed dei vostri account social vi siete imbattuti in uno squalo con scarpe Nike blu che canta «tralalero tralalà» o in un aereo da guerra con la testa di coccodrillo intento a bombardare scenari surreali, siete finiti in uno dei trend virali più strani e travolgenti del momento, l'Italian Brain Rot. Questa nuova tendenza che a spopolato su TikTok non nasce da un film, da una serie TV o da un tormentone musicale, bensì da una serie di contenuti video generati in parte con l'ausilio dell'intelligenza artificiale generativa, in cui personaggi assurdi — come “Bombardiro Crocodilo” o “Ballerina Cappuccina” — si muovono su sfondi psichedelici mentre una voce sintetica recita frasi prive di senso logico. Il risultato? Meme di puro nonsense che mescolano ironia, surreale e, talvolta, provocazioni politicamente scorrette ridisegnando l'estetica del meme contemporaneo. Ma cos'è davvero l'Italian Brain Rot? Perché sta conquistando milioni di utenti, perfino fuori dai confini italiani?

Cosa si intende per Italian Brain Rot

Il termine “brain rot”, letteralmente “marciume cerebrale”, è uno slang ormai diffuso tra i giovanissimi, utilizzato per descrivere quei contenuti che, per quanto privi di qualità o significato apparente, diventano irresistibilmente coinvolgenti e assuefacenti. Non a caso, la Oxford University Press ha scelto “brain rot” come parola dell’anno 2024, segno di quanto questa forma di sovraccarico sensoriale sia diventata parte integrante dell'esperienza digitale quotidiana. In questa scia si colloca l'Italian Brain Rot, una versione italica del fenomeno generata con l'AI, caratterizzata dall'uso di filastrocche in lingua italiana combinata con immagini di personaggi grotteschi e di una narrazione volutamente incoerente.

Uno dei primi video ad aver definito l'estetica di questo trend è stato “Tralalero Tralalà”, in cui uno squalo antropomorfo, calzando sneaker blu, recita versi accompagnati da un audio generato dall'intelligenza artificiale. Quel video, caricato inizialmente su TikTok dal profilo @eZburger401 (poi bannato dalla piattaforma), ha dato il via a una valanga di imitazioni e rielaborazioni, fino a raggiungere numeri da capogiro: oltre 3 miliardi di visualizzazioni globali. I personaggi principali sono miscugli surreali di oggetti, animali e stereotipi culturali: c'è Bombardiro Crocodilo”, un ibrido tra jet militare e coccodrillo; “Ballerina Cappuccina”, metà danzatrice e metà tazzina da caffè; Tung Tung Tung Sahur, figura totemica con una mazza, ispirata al bastone usato in Indonesia per svegliare i fedeli durante il Ramadan. Insomma, lo avrete capito… i contenuti che rientrano nel fenomeno dell'Italian Brain Rot sono accomunati dal loro essere esilaranti.

Questi meme, però, non sono solo “strani”: a volte sfiorano o superano il confine del cattivo gusto. L'audio originale di “Tralalero Tralalà”, per esempio, include espressioni blasfeme che colpiscono più religioni, mentre “Bombardiro Crocodilo” viene associato a conflitti geopolitici reali, come quello a Gaza. Ciò ha suscitato dibattiti sull'intenzionalità satirica del fenomeno: si tratta di critica sociale camuffata da assurdità o solo provocazione fine a sé stessa? La risposta non è univoca, ma molti osservatori parlano di “post-ironia”, un tipo di umorismo che si muove oltre il sarcasmo tradizionale, confondendo volutamente sincerità e finzione. In altre parole, il senso dell'Italian Brain Rot potrebbe proprio stare nella sua totale mancanza di senso.

Interessante notare come questa ondata non abbia origini chiaramente italiane, nonostante la lingua e l'estetica possano suggerirlo. Uno dei video più famosi, “Ballerina Cappuccina”, è stato ideato da un giovane creator romeno, Susanu Sava-Tudor, che ha dichiarato al New York Times di ispirarsi più a una visione cinematografica mitizzata dell'Italia che alla realtà culturale del nostro Paese. Anche la piattaforma Know Your Meme, autorità mondiale sulla catalogazione dei trend virali, non attribuisce l’origine dell'Italian Brain Rot a un ambito geografico preciso.

Italian Brain Rot
Esempi di meme in stile Italian Brain Rot.

A cosa è dovuto il successo dei meme Italian Brain Rot

Ciò che sorprende, comunque, è il successo internazionale di questa tendenza: i contenuti sono stati tradotti, imitati e ricondivisi in ogni parte del mondo, dagli Stati Uniti al Giappone. Persino brand come Ryanair, KFC e Duolingo hanno cavalcato l'onda realizzando video parodistici in stile brain rot. In alcuni casi, però, l'assenza di filtri culturali ha generato scivoloni, come nel caso del Partito Democratico americano, che ha utilizzato inconsapevolmente un audio contenente una bestemmia in un suo video su TikTok.

Il trend è penetrato così a fondo nell'immaginario collettivo da arrivare perfino agli asili nido: genitori e insegnanti hanno segnalato bambini che ripetono frasi sentite nei video, senza comprenderne il significato. Una delle principali preoccupazioni riguarda la presenza di questi contenuti su piattaforme come YouTube Kids (la versione di YouTube pensata per i più piccoli), ma dove i filtri automatici non sempre riescono a riconoscere il contenuto realmente inadatto. A tal proposito, un portavoce di YouTube ha dichiarato:

A seguito di una revisione approfondita, abbiamo provveduto alla rimozione di alcuni video da YouTube Kids. Desideriamo rassicurare le famiglie che la verifica dei contenuti consentiti è un processo continuo e che rimuoviamo attivamente ciò che non rispetta le nostre policy. Il nostro impegno primario è garantire la migliore esperienza possibile per il nostro pubblico più giovane.

In Italia, l'accesso a YouTube per i minori di 14 anni è consentito unicamente sotto la supervisione di un genitore o tutore legale, e gli account non supervisionati di utenti al di sotto di questa soglia vengono chiusi una volta individuati. I più piccoli sono al sicuro da contenuti inappropriati anche grazie a YouTube Family Center, dove i genitori possono monitorare l'attività dei figli sul canale, visualizzando i caricamenti, i commenti e le iscrizioni.

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