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22 Maggio 2025
8:00

La Cocciniglia dai filamenti cotonosi o Takahashia japonica: l’insetto alieno sulle piante di Milano

La Cocciniglia dai filamenti cotonosi è un insetto alloctono invasivo proveniente dai paesi Asiatici, segnalato in Lombardia dal 2017 e attualmente in espansione. Non è dannoso per l’uomo o gli animali, ma provoca danni a diverse essenze arboree, soprattutto di alberi ornamentali in città.

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La Cocciniglia dai filamenti cotonosi o Takahashia japonica: l’insetto alieno sulle piante di Milano
cocciniglia filamentosa giapponese

In questi giorni di maggio su molti alberi ornamentali lungo viali e giardini pubblici, soprattutto a Milano, è possibile notare una sorta di “merletti” formati da tanti anellini bianchi che pendono dai rami: si tratta della cocciniglia dai filamenti cotonosi (Takahashia japonica), un nuovo insetto alieno invasivo della famiglia delle Coccidae, importato accidentalmente dai paesi Asiatici. Fenomeni del genere sono sempre più frequenti soprattutto in aree dove il traffico di merci e passeggeri è molto elevato: in questo caso, “l’invasore” è abbastanza evidente e sotto gli occhi di tutti perché colpisce piante ornamentali in ambiente urbano. Per questo motivo, in Regioni come la Lombardia in cui sono presenti scali internazionali, è stato istituito un apposito servizio di controllo Fitosanitario aeroportuale per ispezionare in maniera sistematica merci e bagagli dei passeggeri in arrivo dai Paesi Terzi. Nonostante i controlli, l’ingresso di specie alloctone è un problema molto preoccupante e di crescente interesse.

Cos’è la Takahashia japonica

La cocciniglia dai filamenti cotonosi (Takahashia japonica) è un insetto appartenente alle Coccidae, una famiglia composta da ben 1160 specie molto temute perché sono tutte fitofaghe (si nutrono di parti vegetali) e provocano gravi danni alle essenze vegetali e all’agricoltura. Takahashia japonica, come indica anche il nome è originaria del Giappone, ma è diffusa anche in Cina, Corea del Sud e India, associata soprattutto alle piante di Gelso. È stata segnalata per la prima volta in Europa nel 2017, proprio in Italia a Cerro Maggiore in provincia di Milano e poco tempo dopo è stata trovata anche in Croazia. Da allora è iniziata l'invasione soprattutto nel Nord- Est della penisola.

E’ un insetto polifago, cioè si nutre di un gran numero di essenze vegetali da molte piante (per esempio acero, ontano, gelso, albero di Giuda e bagolaro) e per questo può danneggiare alberature di viali e giardini. E’ una specie partenogenetica (l'uovo si sviluppa senza essere fecondato) e in Italia si sviluppa con una generazione all’anno. Da fine aprile a maggio le femmine depongono fino a 5000 uova all’interno di involucri protettivi (ovisacchi), estremamente resistenti alle intemperie, con forma ad anello: sono proprio quei "merletti" bianchi e gommosi che si possono osservare  sui rami degli alberi in primavera.

ovisacchi cocciniglia

Dalle uova fuoriesce il giovane insetto allo stadio di ninfa che si sposta sulla pagina inferiore delle foglie dove succhia la linfa vegetale per tutto il periodo estivo, debilitando e disseccando progressivamente la pianta. In autunno, le ninfe al loro secondo stadio di sviluppo, tornano verso i rami per svernare. Nel mese di Aprile dell'anno successivo, in soli dieci giorni, avviene la muta allo stadio adulto riproduttivo.

Cosa può provocare la diffusione della cocciniglia cotonosa

Questo insetto fortunatamente non è pericoloso né per l' uomo né per gli animali, ma può creare danni evidenti alle piante. Possano verificarsi infatti disseccamenti di rami e di parti della chioma. Il vento, i mezzi di trasporto o anche residui di potature già infestati favoriscono la diffusione del parassita con grande rapidità.

cocciniglia filamentosa

Come contrastare la diffusione della Takahashia japonica

Poiché a oggi non esiste un insetticida specifico per questo parassita, ne va controllata la diffusione con vari accorgimenti: potatura e distruzione immediata dei rami infestati;  impiego di olii minerali nel momento di ripresa vegetativa della pianta, per colpire precocemente le ninfe svernanti; possibile impiego di insetti antagonisti come la coccinella Adalia bipunctata .

Al momento comunque la cosa più utile e importante da fare è segnalare la sua presenza al servizio Fitosanitario regionale.

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