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17 Aprile 2024
20:30

Cos’è e come funziona l’impollinazione: perché gli insetti sono importanti

L'impollinazione rappresenta il passaggio cruciale che consente la fecondazione attraverso il trasferimento dei granelli di polline dagli stami al pistillo, la formazione del seme e quindi la riproduzione delle piante. Nell'impollinazione biotica hanno un ruolo chiave organismi impollinatori, come api e altri insetti, uccelli o mammiferi.

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Cos’è e come funziona l’impollinazione: perché gli insetti sono importanti
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Le piante hanno sviluppato, nel corso dell'evoluzione, meccanismi biologici per nutrirsi (fotosintesi) e riprodursi (impollinazione) senza la capacità di muoversi. L'impollinazione è il processo attraverso il quale le cellule riproduttive maschili delle piante (i pollini), vengono trasferite dagli organi riproduttivi maschili di un individuo, agli organi riproduttivi femminili dello stesso individuo, oppure di un altro individuo della stessa specie. Questo trasferimento del polline può avvenire attraverso vari agenti, come il vento, le api o altri insetti, gli uccelli, o altri animali. Essa è fondamentale per la riproduzione sessuale delle piante, poiché consente la fecondazione e la produzione di semi, garantendo così la diversità genetica e la sopravvivenza della specie.

Cos’è l’impollinazione e in cosa consiste

L'impollinazione è il processo attraverso il quale le piante si riproducono e consiste nel trasporto del polline dagli stami (cioè gli organi riproduttivi maschili del fiore) al pistillo (cioè l'organo riproduttivo femminile del fiore). Questo processo permette poi l'unione del maschio e della femmina della pianta, permettendo così la formazione del frutto e quindi del seme, e con ciò una successiva generazione di quella pianta, ottenendo la sopravvivenza della specie.

impollinazione polline api cos'e

Esistono due meccanismi di impollinazione: l'autoimpollinazione e l'impollinazione incrociata.

L'autoimpollinazione avviene quando il polline di un fiore passa dall'organo riproduttivo maschile a quello femminile dello stesso fiore o fiori dello stesso individuo. La pianta, quindi, impollina se stessa per riprodursi. Chiaramente queste piante hanno dei fiori che contengono sia la parte maschile che quella femminile, e quindi sono fiori ermafroditi. Le piante che adottano questa strategia sono note come autogame.

Questo tipo di impollinazione ha sia dei vantaggi che degli svantaggi: sicuramente non c'è ricambio genetico, e questo è uno svantaggio perchè potrebbero perpetuarsi alcune malattie; d'altra parte è molto utile per le piante che vivono sulle isole o in luoghi geografici isolati, poiché assicura la riuscita di una nuova generazione e la continuazione della specie.

Nell'impollinazione incrociata, invece, il polline passa dall'organo riproduttivo maschile di un fiore all'organo riproduttivo femminile di un fiore di un individuo differente della stessa specie. Le piante che adottano questa strategia sono note come allogame. I fiori di queste piante possono essere a sessi separati (un individuo porta i fiori maschili e un altro individuo porta i fiori femminili), oppure anche ermafroditi, ma con una maturazione del sesso femminile o maschile ritardato l'uno rispetto all'altro, così da impedire, per forza di cose, l'autoimpollinazione.

impollinazione incrociat

In che modo può avvenire l’impollinazione e come funziona

Sia l'autoimpollinazione che l'impollinazione incrociata possono avvenire in vari modi che dipendono principalmente dal mezzo di trasferimento del polline. Se l'impollinazione si basa sul trasporto del polline da parte di esseri viventi viene detta biotica (preferita dalle piante a fiore), se si basa su agenti non viventi, invece, si chiama abiotica (preferita dalle piante che producono pigne o coni).

Nell'impollinazione biotica vengono coinvolti gli impollinatori, cioè esseri viventi che trasportano il polline, e che tra i tanti possono essere: insetti, uccelli, mammiferi, pipistrelli, lucertole e alcuni roditori.

  • L'impollinazione che coinvolge gli insetti, come le api, le farfalle, le mosche e gli scarafaggi, viene detta entemofila. Gli insetti trasportano il polline da un fiore all'altro venendo attratti da una sostanza zuccherina prodotta appositamente dal fiore e chiamata nettare. Mentre sono alla ricerca di questa sostanza, il polline gli resta attaccato addosso, e quando questo insetto sfiora successivamente la parte femminile di un altro fiore, una parte del polline che sta trasportando "per sbaglio" si attacca lì e l'impollinazione a questo punto è avvenuta.
  • Anche gli uccelli vengono attratti dal nettare e dal vistoso colore dei fiori; solitamente sono uccelli con il becco lungo – come il colibrì– , il quale gli permette di prelevare meglio il nettare dai fiori. Questa impollinazione si chiama ornitogama.
  • L'impollinazione da parte dei pipistrelli (detta chirotterogama) ha la particolarità di avvenire di notte, quando questi animali sono svegli, e quindi coinvolge specie con fiori che schiudono soltanto di notte, come per esempio il baobab.
  • Anche altri animali possono essere coinvolti nell'impollinazione (impollinazione zoofila), per esempio le lucertole tramite la lingua, leccando il fiore con il nettare, o alcuni primati, marsupiali e roditori tramite il loro mantello peloso, al quale il polline si attacca mentre loro sono intenti nella ricerca del nettare.
insetto colibri impollinazione

Nell'impollinazione abiotica i vettori possono essere il vento o l'acqua.

  • Nel primo caso il polline è trasportato dal vento da un fiore all'altro (impollinazione anemofila). Le piante che dipendono da questo tipo di impollinazione spesso producono grandi quantità di polline leggero e aerodinamico.
  • Nel secondo caso il polline è trasportato dall'acqua (impollinazione idrofila), tipicamente in ambienti acquatici come i fiumi o i laghi. Questo tipo di impollinazione è meno comune e coinvolge piante adattate a vivere in ambienti acquatici.

L'impollinazione abiotica permette alla pianta di non investire energie nel generare nettare o fiori colorati e appetibili per gli impollinatori, concentrando l'energia sulla sola generazione del polline.

Infine, in agricoltura, quando l'impollinazione naturale risulta insufficiente, viene impiegata la pratica dell'impollinazione artificiale. Consiste nel trasferimento manuale del polline utilizzando dei pennelli o strofinando i fiori maschili sui fiori femminili. Questa tecnica può essere necessaria in assenza di impollinatori naturali, o per selezionare specifiche varietà di piante.

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