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Bostrico tipografo, l’insetto che sta infestando le foreste delle Alpi meridionali

Nelle foreste di Trentino e Veneto, duramente colpite dalla tempesta Vaia nel 2018, gli abeti rossi sono ulteriormente a rischio a causa dell’eccessiva proliferazione del bostrico tipografo, un insetto che attacca le piante ancora vive. Finora ha provocato danni per 350 milioni di euro.

A cura di Arianna Izzi
20 Novembre 2023
14:10
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Bostrico tipografo, l’insetto che sta infestando le foreste delle Alpi meridionali
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Il bostrico tipografo, Ips typographus, è un insetto di cui, forse, avrete sentito parlare negli ultimi anni. Dopo la tempesta Vaia, che si è abbattuta nei territori del Triveneto alla fine del 2018, la sua proliferazione eccessiva, provocata dall’ingente disposizione di piante abbattute o indebolite dal vento, sta causando più danni di quelli, già ingenti, provocati dalla tempesta stessa. Il nome comune, bostrico tipografo, deriva dai curiosi e caratteristici disegni che gli insetti lasciano sotto la corteccia degli alberi durante lo scavo delle gallerie che gli permettono di riprodursi e cibarsi di legno.

La biologia del bostrico tipografo

Il bostrico tipografo, appartenente alla specie Ips typographus, è un insetto comunemente presente nelle foreste di conifere di tutto l’emisfero boreale. Si tratta di un piccolo coleottero della famiglia Curculionidae, il cui ruolo ecologico è molto importante poiché, nutrendosi del legno di piante già morte, oppure indebolite, funge da utilissimo decompositore. Più precisamente, parliamo di un insetto monofago, che predilige una specie vegetale su tutte: l’abete rosso, Picea abies. Il ciclo di vita del bostrico è piuttosto semplice da descrivere e, in breve, dopo il periodo di diapausa (una sorta di letargo invernale), i maschi cercano una corteccia di abete sotto cui scavare una galleria e creare uno spazio, chiamato camera nuziale, che serve per ospitare l’accoppiamento con diverse femmine. Queste ultime, poi, continuano lo scavo di gallerie per la deposizione delle uova, in media tra le 50 e le 80, che vengono posizionate in piccole nicchie lungo i tunnel. Sia i maschi che le femmine di bostrico tipografo manifestano comportamenti sub sociali avendo cura delle uova e delle larve, assicurando loro un ambiente ben protetto e cibo a sufficienza. Le larve, a loro volta, continuano a scavare per nutrirsi e, nel farlo, disegnano delle gallerie sottocorticali fino a impuparsi nelle camere pupali. Al termine di questo periodo, gli adulti escono dalle gallerie e il ciclo ricomincia.

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Gallerie scavate dal bostrico tipografo. Credits: Gilles San Martin from Namur, Belgium, CC BY–SA 2.0, da Wikimedia Commons.

Il legame con la tempesta Vaia

Come dicevamo, la presenza del bostrico tipografo nelle foreste d’Europa, e quindi anche d’Italia, è molto comune. In condizioni “normali”, quindi di equilibrio del bosco, il piccolo coleottero non costituisce una minaccia. Nell’autunno del 2018, però, l’arrivo della tempesta Vaia sui territori del Triveneto ha portato allo schianto di alberi per un volume di 8,7 milioni di metri cubi. Una delle conseguenze dell’enorme disponibilità di legname abbattuto o indebolito è stata la proliferazione del bostrico tipografo. Una proliferazione eccessiva, talmente massiccia che secondo gli esperti avrebbe portato alla più grande infestazione mai osservata sulle Alpi meridionali.

Danni da bostrico alle foreste

Il bostrico tipografo è passato da una fase endemica, quindi di specie comunemente presente in un luogo, a una vera e propria fase epidemica, con presenza nociva. Questo, accentuato dalle temperature miti che hanno contraddistinto gli scorsi inverni anche in alta montagna, molto favorevoli per l’insetto, sta causando ingenti danni alle foreste, già devastate dalla tempesta Vaia. Il problema principale è legato al fatto che il bostrico ha cominciato ad attaccare anche le piante ancora sane; le gallerie scavate dalle larve del piccolo coleottero interrompono irrimediabilmente il flusso di linfa nel floema, non permettendo alle sostanze nutritive, come gli zuccheri, di circolare dalle chiome alle radici. Non solo. Femmine e maschi adulti, introducendosi sotto la corteccia degli alberi, possono trasportare funghi e batteri patogeni che minano la funzionalità dello xilema, il tessuto vegetale attraverso cui passa la linfa, quindi acqua e soluti. In breve tempo, gli alberi seccano e muoiono.

In media, l’infestazione da bostrico dura tra i cinque e i sei anni. A tre anni dalla tempesta Vaia, nel 2021, il bostrico tipografo aveva già compromesso 7000 ettari di foresta per 3 milioni di metri cubi di legname. Le stime di Etifor, azienda spin-off dell’Università di Padova, dicono che entro il 2026 i danni da bostrico supereranno quegli 8,7 milioni di metri cubi provocati dalla tempesta Vaia, con danni economici per 350 milioni di euro.

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Credits: Gnomefilliere, CC BY–SA 3.0, da Wikimedia Commons.

Come rimediare ai danni da bostrico

Fin dalla fine del 2021, il Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste (MASAF), ha istituito un Tavolo tecnico-scientifico per il monitoraggio e lo studio dell’infestazione da bostrico tipografo. Attraverso l’installazione di trappole a feromoni e la sorveglianza attiva delle foreste, si cerca di osservare e stimare i danni e gli andamenti delle popolazioni del coleottero. Riconoscere i primi segni di attacco alle piante, come i fori di entrata o la fuoriuscita di resina dal tronco, è fondamentale. Una volta accertato si tratti di bostrico, e che gli animali siano ancora all’interno della corteccia, la più efficace delle azioni resta l’abbattimento dell’albero e i successivi esbosco (quindi la rimozione del materiale vegetale dal bosco che, altrimenti, favorirebbe la proliferazione dell’insetto) e scortecciatura (l’asportazione della corteccia dai tronchi). Chiaramente, gli abbattimenti degli alberi vengono sempre ponderati, soprattutto in base al contesto e al luogo in cui si trovano. La prevenzione, insomma, resta l’arma migliore per difendere le foreste dall’infestazione di bostrico tipografo.

Fonti
Paknazar Barbara. (2023). Bostrico, un'emergenza silenziosa tra le foreste colpite da Vaia. Il Bo live, Università di Padova. Salvadori Cristina, Tolotti Gessica, Confalonieri Mauro. (2021). Danni da bostrico tipografo: una delle pesanti conseguenze della tempesta Vaia. Agricoltura trentina.
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