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23 Settembre 2024
17:30

La fibra di patata come alternativa al cotone per una moda sostenibile: l’innovativo esperimento

Una start up inglese sta sperimentando una fibra tessile ottenuta dalla pianta della patata come alternativa alla fibra di cotone. Potrebbe trattarsi di un interessante risultato che consente non solo di recuperare in modo sostenibile gli scarti provenienti dalle parti aeree delle piante di patata, fusto e foglie, ma anche di ottenere una fibra tessile simile al cotone.

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La fibra di patata come alternativa al cotone per una moda sostenibile: l’innovativo esperimento
fibra di patata

L'industria tessile è alla ricerca di alternative al cotone per ridurre l'elevato impatto ambientale. La start-up inglese FIBE ha sviluppato una soluzione innovativa estraendo una fibra dai fusti delle piante di patate, un sottoprodotto tossico che altrimenti andrebbe smaltito. Utilizzando un processo biologico, le fibre vengono trasformate in fiocchi morbidi e simili al cotone. Attualmente il filato prodotto è misto, composto per il 75% di cotone e il 25% di fibra di patata, ma si prevede di aumentarne la percentuale. Questo approccio non solo riduce gli scarti agricoli, ma aiuta a diminuire la produzione di cotone e i suoi costi ambientali, offrendo la tecnologia necessaria per sviluppare tessuti più ecologici e una nuova via per una moda più sostenibile.

Perché si cercano alternative al cotone

L'industria della moda e del tessile genera un impatto ambientale molto elevato per consumo di risorse e per emissioni inquinanti; nel 2020 in Europa il consumo medio di prodotti tessili pro capite ha richiesto mediamente il consumo di 9 metri cubi di acqua, 400 metri quadrati di terreno e 391 chilogrammi di materie prime. Allo stesso modo, nel comparto agroalimentare molte produzioni generano quantitativi di scarti che vanno smaltiti con costi energetici ed economici spesso rilevanti.

Secondo il 6° Rapporto sulla Bioeconomia in Europa, nel 2018 a livello europeo i rifiuti agroalimentari prodotti dalla filiera risultavano pari a 87 milioni di tonnellate. Per questo motivo, negli ultimi anni stanno nascendo aziende che propongono soluzioni innovative e interazioni fra il comparto tessile e quello agroalimentare nell'ottica di ridurre i consumi e valorizzare gli scarti. Questa è la storia di una start up inglese che è riuscita ad ottenere dai residui vegetali delle piante di patate una fibra tessile simile al cotone e un tessuto innovativo e sostenibile.

Perché la patata può essere un'alternativa valida

Le patate sono una delle produzioni agricole più diffuse nel mondo; basti pensare che in base ai dati della FAO, nel 2022 sono state prodotte circa 375 milioni di tonnellate di patate, con Cina e India come principali produttori. Tutta la filiera agroalimentare collegata a questo prodotto genera circa 150 milioni di tonnellate di scarti all'anno. Diverse sperimentazioni stanno tentando l'utilizzo delle bucce di patata come materia prima per la produzione di biogas, mentre l'amido è utilizzato nell'industria tessile come appretto.

Le parti aeree della pianta, fusto e foglie, sono ricchi di fibre, ma non possono essere utilizzati per l'alimentazione degli animali perché contengono concentrazioni elevate di solanina, lalcaloide estremamente tossico prodotto dal metabolismo della patata e di altri ortaggi della famiglia Solanacee. Queste parti vegetali vanno distrutte e rappresentano un costo per gli agricoltori e per il sistema di smaltimento

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Come si ottiene il filato dalle fibre di patata

La start-up inglese FIBE ha iniziato ad estrarre una fibra tessile dai fusti delle piante di patata.  Tutto ha avuto inizio grazie ad una sorprendete intuizione di un gruppo di studenti della facoltà di ingegneria dell‘Imperial College di Londra e già nel 2022 si è passati dall'esperimento all'Impresa. La fibra è ottenuta tramite un processo biologico di degradazione in modo da ridurre anche l'uso di sostanze chimiche per l'estrazione.

Una volta estratta, la fibra grezza viene pulita e lavorata per ottenere fiocchi morbidi e molto simili al cotone. Attualmente il filato da lavorazione per i tessuti è misto, con una composizione per il 75% di cotone e il 25% di patata per potersi adattare ai macchinari esistenti, ma in futuro sono previsti miglioramenti. L'azienda FIBE per questo interessante prototipo ha già ricevuto premi e sovvenzioni essendo stata in grado di recuperare uno scarto e, nel contempo, di ridurre la produzione di cotone con i relativi costi ambientali.

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