Nonostante un'affrettata ricerca su Google possa darvi l'impressione che la foresta amazzonica sia la foresta più grande del mondo, le cose non stanno proprio così. In effetti è gigantesca e la sua superficie è stimata intorno ai 6 milioni di km2. Tuttavia questo le permette di essere la foresta "pluviale tropicale" più grande del Pianeta, ma tali attributi sono determinanti e relegano l'Amazzonia a leader di una categoria specifica (sebbene anche nella classifica assoluta si piazzi al secondo posto). In realtà, l'area forestale più estesa al mondo è la parte euro-asiatica della foresta boreale o taiga, quell'immensa fascia quasi ininterrottamente ricoperta di alberi che copre la parte emersa dell'emisfero settentrionale all'incirca tra i 50 e i 70 gradi di latitudine nord, che confina con la tundra proseguendo verso il Polo e che a sud, invece, lascia spazio alla foresta temperata di latifoglie con la quale, per un certo tratto, si fonde senza soluzione di continuità.
In particolare, quindi, vince la medaglia d'oro l'area forestale che spazia in modo sostanzialmente continuo, anche se un po’ sfilacciato, dai Paesi della Scandinavia – Norvegia e Svezia – all’estremità orientale della Russia, passando per la vastissima e fredda Siberia. Proprio perché non ha dei confini ben definiti e la sua posizione, estensione e composizione sono tali da renderne complicato uno studio ad ampio spettro, non ha un nome preciso e non è semplice stimarne la superficie in modo univoco, anche perché le rilevazioni satellitari hanno dei limiti e spesso andrebbero affiancate da controlli sul campo.
Un’informazione sicuramente impressionante e che ci può dare un’idea meno vaga rispetto al dato che stiamo cercando, però, si riferisce alla Russia. Secondo il rapporto 2020 della FAO sulle foreste, il 20% dell’area forestale del mondo si trova proprio nel Paese degli zar ed equivale a più di 8 milioni di km2. È vero che il dato russo è parzialmente gonfiato da alcune aree forestali minori separate dal corpo principale della "foresta-euroasiatica", ma è altrettanto vero che manca la quota dei paesi scandinavi e di alcuni lembi kazaki, mongoli e cinesi.
Quanto alle caratteristiche della "foresta euro-asiatica", che cosa possiamo dire? Beh, la sua estensione fa sì che le specie che la abitano e la sua struttura siano diverse da zona a zona, ma rientra in gran parte nel bioma della taiga. Si tratta di un ambiente che rimane per gran parte dell’anno coperto di neve e con temperature molto rigide che, associate al buio e all’acidità del suolo, impediscono spesso al sottobosco di svilupparsi. È chiamata più semplicemente foresta sempreverde o foresta di conifere. Insomma, è composta in particolare da piante come pini, abeti, larici e sequoie.
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