
L’idea che alla fine dell’arcobaleno si nasconda una pentola d’oro, vegliata da un folletto astuto – il Leprecauno, è tipica del folklore irlandese. Si dice che solo il contadino Barry andò vicino al tesoro, ma la sua sete di ricchezza lo portò a perdere tutto e la pentola divenne irraggiungibile. Così, oggi come allora, la scia colorata rimane per noi una promessa irraggiungibile: inseguirla significa inseguire ciò che non si può avere, perché l’arcobaleno si allontana sempre un passo più in là.
Il mistero del folletto e della pentola d’oro
Barry era un contadino la cui fattoria, il terreno e gli animali non rendevano come avrebbe voluto. La sua avventura inizia quando, dopo aver incontrato un folletto, decise di inseguirne il tesoro. Il folletto lamentava di essere troppo vecchio e stanco per salire in cima al monte sul quale c’era la sua pentola piena d’oro e di tesori, proprio alla fine dell’arcobaleno. Barry si offrì di aiutare il folletto, che a sua volta lo ricompensò con una parte del tesoro nascosto nella pentola: ma Barry volle vantarsi della sua scoperta, e raccontò al suo vicino dove si trovava la pentola magica.
A quel punto il folletto andò su tutte le furie, fece crollare la fattoria di Barry, e impedì a chiunque di raggiungere la pentola ai piedi dell’arcobaleno.
Narrata in Irlanda da secoli e in diverse varianti, la storia di Barry vuole raccontare come successo e fortuna spesso sembrano a un passo da noi, eppure restano fuori portata quando ci lasciamo dominare da superbia e orgoglio. Proprio come accade davanti all’arcobaleno, che sembra toccare la terra a pochi metri, ma spostandoci si allontana sempre di più (essendo un effetto ottico dipendente dalla posizione dell'osservatore), anche la ricchezza promessa dalla leggenda rimane un sogno irraggiungibile per chi non sa essere umile.
La simbologia dei folletti nel folklore irlandese

I folletti, nella mitologia e nel folklore irlandese di origine pagana sono figure molto importanti: tra di loro, il Leprecauno – noto anche come Leith Bhrogan – è il più famoso, vestito di verde, con un cappello in testa e grandi scarpe ai piedi, reso celebre come icona della Festa di San Patrizio. Il Leprecauno, così come tutti i suoi compagni folletti, ha un lavoro – è un calzolaio – ma occupa il tempo libero facendo numerosi scherzi agli esseri umani, li stimola e li inganna, anche per mettere alla prova il loro animo.
Secondo le credenze celtiche esiste una forte connessione tra il mondo degli umani e quello degli spiriti, di cui i folletti fanno parte: questi piccoli esseri, secondo la tradizione, sono responsabili non solo di piccoli e grandi incidenti e disavventure, drammatiche e divertenti, ma grazie al loro spirito scherzoso e al contempo maligno, hanno la capacità di stimolare e stuzzicare gli uomini, facendo venire fuori la nostra vera natura.