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3 Dicembre 2025
9:42

La mappa dei cavi sottomarini in Italia: dove si trovano e perché sono importanti

In Italia si è tornati a parlare di cavi sottomarini dopo che il danneggiamento di uno di questi ha lasciato l'isola di Lampedusa senza Internet né connessione telefonica. Vediamo dove sono posizionati questi cavi nel nostro Paese e la mappa a livello globale.

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La mappa dei cavi sottomarini in Italia: dove si trovano e perché sono importanti
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Il tema dei cavi sottomarini è tornato alla ribalta dopo che l'isola di Lampedusa è rimasta senza internet né connessione telefonica, con un blackout iniziato il 24 novembre e terminato solo ieri, 2 dicembre. La causa è da attribuire al danneggiamento di un cavo sottomarino di telecomunicazioni fra Licata, Linosa e Lampedusa che, secondo il gestore FiberCop, sarebbe stato provocato da «comportamenti non conformi, quali la pesca a strascico o l’ancoraggio in aree vietate». Al tempo stesso, l'aumento delle tensioni tra NATO e Russia ha acceso nuovamente i timori di sabotaggio, un episodio già avvenuto nel novembre del 2024.

Ma vi siete mai chiesti quanti sono i cavi sottomarini in Italia e dove sono posizionati? Secondo le stime di TeleGeography, nel nostro Paese si trovano circa 25 cavi sottomarini, posizionati in aree strategiche, tra cui proprio la Sicilia, dalla quale partono cavi che arrivano fino a Grecia e Malta, ma anche Egitto, Israele e Libia.

Che cosa sono i cavi sottomarini e dove si trovano in Italia

A differenza di quanto potremmo pensare, Internet funziona principalmente grazie a dei cavi posati sui fondali oceanici. Si tratta di speciali cavi che contengono al loro migliaia di fibre ottiche e che permettono il passaggio di informazioni. Nel nostro Paese se ne trovano circa 25, installati per collegare l'Italia con altri Stati (Albania, Francia, Tunisia, Libia ecc), ma anche per unire la Penisola con le isole, come visibile nella mappa qui sotto.

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La mappa dei cavi sottomarini in Italia. Credit: TeleGeography

In generale, il nostro Paese è attraversata principalmente da due tipi di cavi sottomarini: in primo luogo esistono i cavi di telecomunicazione, come quello danneggiatosi a Lampedusa (evidenziato in giallo nell'immagine qui sotto), che si estende per 240 km ed è denominato “Lic-Lin-Lamp”, poiché collega le isole di Lampedusa, Licata e Linosa.

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In giallo il cavo sottomarino che collega la Sicilia a Lampedusa. Credit: TeleGeography

Ma esistono anche i cavi sottomarini per il trasporto di energia elettrica: tra i più importanti c'è quello che collega il Lazio alla Sardegna, operativo dal marzo del 2011 con i 435 km di lunghezza. Come riportato da Terna, questo cavo assicura una capacità di 1.000 megawatt e rappresenta uno dei più profondi al mondo, raggiungendo i 1.640 metri sotto il livello del mare.

Va detto, comunque, che con lo sviluppo di progetti come Starlink, la costellazione di satelliti di SpaceX progettata per fornire connessione Internet a banda larga nelle aree più remote del mondo, la posa di cavi sottomarini potrebbe diminuire: al momento, però, i satelliti coprono meno dell'1% della trasmissione di dati a livello globale.

Nel caso specifico di Lampedusa, però, l'alternativa di Starlink ha permesso di garantire alcune connessioni, anche se in minima parte.

I cavi sottomarini nel mondo: la mappa globale

Come confermato dall'ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), la rete mondiale di cavi sottomarini per le telecomunicazioni si estende per oltre un milione di chilometri e trasporta il 99% del traffico Internet intercontinentale, come visibile nella mappa qui sotto. Il numero complessivo di questi cavi non è chiaro: secondo le stime di TeleGeography, si parlerebbe di oltre 600. La posa dei primi cavi telegrafici è iniziata attorno al 1850, per poi proseguire nella prima metà del 1900 con lo sviluppo dei cavi coassiali analogici, fino ad arrivare agli attuali cavi con fibre ottiche, posati a partire dal 1988.

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La mappa globale dei cavi sottomarini. Credit: TeleGeography

A livello europeo, negli ultimi anni l'UE sta potenziando le proprie infrastrutture di connettività attraverso 51 nuovi progetti, nell'ambito del programma Connecting Europe Facility Digital (CEF Digital), per un totale di 420 milioni di euro investiti. L'obiettivo del programma è quello di supportare la creazione di cavi sicuri, riducendo le dipendenze da infrastrutture extra-UE e rafforzando la posizione dell'Europa come hub globale di connettività.

Ma, alla fine, chi possiede questi cavi sottomarini? Bisogna specificare che i cavi sottomarini hanno un costo estremamente elevato: quelli in fibra possono costare fino a 90.000 euro al km, mentre quelli per l'energia possono facilmente raggiungere i 100.000 €/km per la bassa tensione e i 500.000 €/km per l'alta tensione.
Proprio per questo motivo, i principali investitori in questo campo sono le aziende di telecomunicazione, insieme a grandi compagnie – principalmente americane – che basano il loro business su Internet, tra cui Amazon, Meta o Google.

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