Se siete degli utenti della nostra community avrete certamente visto la nostra serie "C@vi sottomarini" in cui spieghiamo, in tre puntate, tutto quello che c'è da sapere sul funzionamento, sulla posa, la manutenzione e la gestione dei cavi internet. Quali sono le domande più comuni sui cavi sottomarini che ci avete posto? In questo articolo risponderemo alle Frequently Asked Questions (FAQs), cioè alle vostre domande più richieste andando ad analizzare più nel dettaglio alcuni aspetti bizzarri che quasi certamente non sapevate.
1. Quanti cavi ci sono?
Nel 2021 il conteggio è pari a 436 cavi sottomarini in servizio in tutto il mondo, ma chiaramente il numero varia costantemente man mano che nuovi cavi entrano in servizio e che quelli più vecchi vengono dismessi. Pensate che la lunghezza totale dei cavi ammonta a circa 1,3 milioni di chilometri e che questi sono in grado di garantire il 97% del traffico internet!
2. Quante informazioni può trasportare un cavo?
Le capacità dei cavi variano molto, specialmente sulla base della loro "età": i cavi più recenti sono, in genere, in grado di trasportare molti più dati rispetto ai cavi posati 15 anni fa. Giusto per fare un esempio: il nuovo cavo MAREA che connette Bilbao (ES) con la Virginia (USA) è in grado di trasportare fino a 224 Tbps (terabit per secondo). I cavi vengono continuamente aggiornati e di certo in futuro ne avremo di sempre più performanti!
3. Quanto sono grandi i cavi sottomarini?
Nella maggior parte dei casi, un singolo cavo per la trasmissione di dati è largo all'incirca quanto un tubo da giardino. Le fibre ottiche che trasportano i segnali luminosi, invece, sono estremamente più sottili, arrivando a misurare in diametro più o meno quanto un capello umano! Il numero di strati presenti attorno alla fibra ottica può aumentare in base alle esigenze.
Di solito non sono cavi unici: i cavi per la corrente elettrica sono generalmente formati da diversi spezzoni, giuntati tra loro ogni 25-50 km. Per supportare il segnale ottico lungo il percorso, invece, i cavi in fibra ottica prevedono dei ripetitori di segnale posizionati ogni 40-80 km circa.
4. I cavi si rompono?
Purtroppo sì, i guasti sono relativamente comuni: si parla, in media, di più di 100 guasti ogni anno. Se ne sente parlare raramente perché la maggior parte delle aziende che li utilizza cerca di inviare i dati tramite più cavi: se un cavo si rompe, la rete funzionerà senza intoppi grazie alla presenza di più cavi "fratelli", permettendo al guasto di essere risolto senza intaccare la navigazione degli utenti.
Qual è la maggior causa di danno ai cavi? Al primo posto troviamo gli incidenti causati da pescherecci e navi, legati principalmente allo strascico di ancore: parliamo di una percentuale che attorno al 66%. Altri fattori, sebbene più rari, sono terremoti, sabotaggi e… morsi di squalo!
5. Cosa succede ai cavi in disuso?
La durata media di utilizzo dei cavi si aggira attorno ai 25 anni, anche se spesso vengono disconnessi prima perché tecnologicamente obsoleti: non sono in grado di fornire la stessa capacità dei cavi più recenti – a parità di costi – e sono quindi troppo costosi per essere mantenuti in servizio. Ciò che solitamente viene fatto è… nulla: vengono lasciati sul fondo dell'oceano, inattivi. Esistono però molte aziende che acquisiscono i diritti sui cavi per poterli recuperare e ricavarne materie prime. In altri casi i cavi vengono riposizionati, ma è tipico soprattutto di Paesi con requisiti di capacità ridotta e budget limitati.
6. Chi li usa e a chi appartengono?
Al momento, tra i Paesi che possiedono il maggior numero di cavi troviamo gli Stati Uniti al primo posto, seguiti a ruota dalla Cina, pronta ad acquisire circa il 60% dei cavi in fibra entro il 2025. I principali investitori sono multinazionali come Google, Facebook, Microsoft e Amazon e includono operatori di telecomunicazioni e mobili, istituti di ricerca, governi, multinazionali e fornitori di contenuti.
Ma chi usa i cavi? Tutti noi! Chiunque acceda a Internet sta potenzialmente utilizzando i cavi sottomarini. Molte delle pagine web che utilizziamo giornalmente sono ospitate su server localizzati in tutto il mondo: se state visualizzando il nostro articolo da un altro continente, allora il vostro provider Internet ha quasi sicuramente utilizzato un cavo sottomarino per raggiungere il server!
7. Perché smartphone, laptop e dispositivi wireless non usano i satelliti?
I dispositivi wireless e i nostri cellulari possono utilizzare anche i satelliti oltre ai cavi sottomarini in modo da raggiungere aree non ancora cablate con la fibra. Questo metodo però è ottimale solo per determinate applicazioni mentre nella maggior parte dei casi non ci sono cavi migliori di quelli in fibra ottica, che possono trasportare molti più dati e ad un costo molto inferiore rispetto ai satelliti.
Quando si utilizza il cellulare, il segnale wireless viene trasmesso dal telefono al ripetitore più vicino, ma da lì i dati verranno trasferiti su cavi in fibra ottica, siano essi terrestri o sottomarini.