In questo nuovo episodio di Pop Corner abbiamo intervistato Gabriele Muccino (Roma, 20 maggio 1967), regista e sceneggiatore italiano divenuto famoso a cavallo degli anni 2000 con film come Come te nessuno mai (1999) e L'ultimo bacio (2001). Nel corso degli anni ha collaborato anche con star di Hollywood del calibro di Will Smith, attore che ha voluto fortemente Muccino come regista per il suo "La ricerca della felicità", film nominato a un premio Oscar e che ha lanciato il regista sul panorama cinematografico internazionale. Nel corso dell'intervista non solo ci ha spiegato come è nata la loro collaborazione, ma ha diretto anche una scena con Andrea Moccia.
Durante la chiacchierata si è parlato anche di inquadrature cinematografiche. Le principali sono:
- inquadratura totale – utile per ambientare la scena.
- piano americano – va dalle ginocchia in su ed è nato per riprendere la pistola nei cinturoni dei film western.
- Mezzo busto.
- Primo piano – cioè tutto il volto comprese le spalle.
- Primissimo piano – inquadratura da poco sotto al mento fino a metà della fronte circa.
Muccino ci ha raccontato che il cinema è da vedere come una macchina molto complessa da gestire e che, per certi versi, ha una gerarchia simile a quella dell'esercito. Sotto al regista, ad esempio, c'è il reparto regia che include aiuto-regista e assistente alla regia che si assicurano che tutto venga coordinato alla perfezione. Insieme a loro lavora la produzione che, invece, si occupa di gestire tutta la logistica legata al film. C'è poi il direttore della fotografia, che si occupa della messa in scena, e sotto di lui macchinisti ed elettricisti che si assicurano non solo che tutte le luci siano montate correttamente, ma anche che siano sicure per lo staff. Infine ci sono il reparto costumi, scenografia e tanti tanti altri che collaborano tra loro per dare vita a un film.