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20 Dicembre 2024
13:03

La nuova mappa dettagliata dei fondali oceanici: a fornirla è il satellite SWOT della NASA

Il satellite SWOT della NASA, grazie alle sue avanzate tecnologie, ha permesso di ottenere una nuova mappa dei fondali oceanici che mostra la topografia sottomarina del pianeta ad altissima risoluzione. Queste informazioni sono fondamentali, per esempio, per comprendere meglio la tettonica delle placche e l'andamento delle correnti marine.

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La nuova mappa dettagliata dei fondali oceanici: a fornirla è il satellite SWOT della NASA
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Una mappa del fondale oceanico ottenuta da satellite. Credit: NOAA

Il satellite SWOT (Surface Water and Ocean Topography), lanciato in orbita nel 2022 e frutto della collaborazione tra la NASA e il Centro Nazionale di Studi Spaziali francese (CNES), ha permesso di ottenere una nuova mappa molto dettagliata dei fondali oceanici. Ciò è stato possibile grazie alla sua tecnologia particolarmente avanzata, che supera i limiti dei precedenti satelliti dedicati all’osservazione degli oceani e quelli delle esplorazioni tramite navi oceanografiche. Nella nuova mappa spiccano colline abissali e montagne sottomarine mai individuate prima e sono rappresentati in modo dettagliato i margini sommersi dei continenti. Questi dati sono fondamentali per lo studio della tettonica delle placche, dell’andamento delle correnti oceaniche e degli ecosistemi marini.

La mappa dei fondali oceanici ottenuta dal satellite SWOT: cosa mostra

La nostra conoscenza della morfologia dei fondali oceanici a oggi è ancora piuttosto limitata, nonostante negli ultimi anni le navi oceanografiche abbiano contribuito notevolmente ad accrescere le informazioni a nostra disposizione (in particolare nell’ambito del progetto Seabed 2030, che ha come obiettivo ottenere entro il 2030 una mappa completa ad alta risoluzione fondali). I satelliti impiegati fino a oggi a questo scopo fornivano immagini a risoluzioni troppo basse. La risoluzione ottenuta dal satellite SWOT, invece, è molto più elevata rispetto a quelle fornite precedentemente.

Il risultato di un anno di rilevamenti di SWOT è stata una mappa dei fondali oceanici che mostra la distribuzione di strutture come:

  • colline abissali, creste parallele tra loro alte alcune centinaia di metri, la cui direzione nel tempo è cambiata a causa dei movimenti delle placche litosferiche;
  • montagne sottomarine, i cosiddetti seamounts, antichi vulcani estinti di forma conica che costituiscono un importante habitat per molti organismi marini e che influenzano l’andamento delle correnti oceaniche;
  • margini continentali, che non corrispondono alla linea di costa, ma si trovano sul fondale lungo la base della scarpata continentale, e che talvolta coincidono con i margini delle placche litosferiche.

Conoscere in dettaglio la topografia di queste strutture permette ai ricercatori di ricostruire i movimenti che hanno interessato le placche litosferiche e definire meglio i loro limiti, studiare le caratteristiche dei margini continentali, comprendere meglio l’andamento delle correnti oceaniche e come trasportano i nutrienti, individuare i rischi per la navigazione.

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Montagne sottomarine sul fondale oceanico. Credit: Schmidt Ocean Institute

La tecnologia e gli obiettivi del satellite SWOT

Il satellite SWOT si trova in orbita a 891 km di quota e copre oceani, laghi e fiumi del pianeta a intervalli di 21 giorni. Il suo obiettivo non è soltanto creare mappe ad alta risoluzione dei fondali oceanici, ma anche monitorare il livello di fiumi e laghi.

SWOT si serve dello strumento KaRIn (Ka-band Radar Interferometer), un interferometro radar ad alta precisione che comprende due antenne montate alle estremità di un braccio lungo 10 m: una invia segnali radar verso la superficie dell’acqua, che li riflette, ed entrambe ricevono i segnali riflessi. I segnali riflessi presentano una differenza di fase dovuta alla diversa posizione delle due antenne. Analizzandola è possibile calcolare con precisione le altezze dei corpi idrici e la loro variazione. La superficie dell’oceano, in particolare, presenta protuberanze e avvallamenti che imitano la topografia del fondo oceanico e che quindi permettono di ricostruirla. Un vantaggio di questo strumento è anche che può effettuare misurazioni indipendentemente dalle condizioni meteorologiche o dall’ora del giorno.

I dati ottenuti con SWOT saranno utilizzati per quantificare i volumi di acqua immagazzinata nei diversi corpi idrici e le loro variazioni nel tempo. Per quanto riguarda l’oceano, SWOT monitora anche la distribuzione del calore e delle correnti oceaniche in profondità. Tutte queste informazioni sono fondamentali nello studio dei cambiamenti climatici e nella gestione delle risorse idriche.

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Il funzionamento del satellite SWOT. Credit: NASA
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