Un gruppo di ricercatori californiani ha recentemente scoperto ben 19.325 nuovi monti sottomarini localizzati sui fondali oceanici di tutto il mondo tramite analisi satellitari . Questi hanno per la maggior parte un'altezza inferiore ai 2,5 km circa e si sono originati in seguito ad attività vulcanica – si tratta dunque di vulcani sottomarini a tutti gli effetti, alcuni dei quali attivi mentre altri estinti. I nuovi rilievi individuati negli abissi hanno quasi raddoppiato la quantità ad oggi conosciuta, andandosi ad aggiungere ai 24.643 già noti e portando il totale delle montagne sottomarine conosciute a 43.454. Stando alle parole di Julie Gevorgian, la geologa leader del team, è incredibile avere scoperto così tanti picchi sottomarini, soprattutto quando ci si rende conto di quanto siano grandi questi rilievi precedentemente sconosciuti.
Come sono stati scoperti questi nuovi vulcani sottomarini
Solitamente per identificare questo genere di strutture è sufficiente utilizzare un sonar che, però, deve trovarsi esattamente sopra di loro – e vista l'estensione degli oceani si tratta di un'impresa estremamente complessa. Per risolvere questo problema si è scelto di utilizzare una tecnica nota come altimetria satellitare. Spiegandola in modo semplice, possiamo dire che questo metodo individua grazie ai satelliti delle piccole "protuberanze" sulla superficie dell'oceano. Dove è presente una montagna sottomarina, infatti, l'attrazione di gravità è leggermente maggiore, attirando acqua in corrispondenza della sua cima. Quanto più è grande il monte, tanto più marcata sarà questa protuberanza.
I satelliti utilizzati per queste indagini sono il CryoSat-2 dell’Agenzia spaziale europea e SARAL dell'agenzia spaziale indiana e francese.
L'importanza della scoperta
Il fatto di aver individuato così tanti picchi è importante innanzitutto per la nostra comprensione della tettonica delle placche e del vulcanismo, dal momento che si tratta di porzioni oceaniche mai mappate in precedenza. La presenza di così tanti rilievi sottomarini potrebbe anche fornirci informazioni aggiuntive sulla vita dei fondali, oltre che a permetterci di comprendere meglio in che modo la loro presenza influenza le correnti oceaniche.
La ricerca però non finisce qui: i ricercatori pensano che ci possano essere oltre 55 mila rilievi a livello globale e, quindi, sono già in corso nuove analisi per scovare altri monti sommersi.