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16 Dicembre 2021
16:23

Quanti sono gli oceani della Terra? Uno, tre, quattro o cinque?

Spesso si parla di “oceano” in senso generico e a scuola ci hanno insegnato che gli oceani sono tre: Atlantico, Indiano e Pacifico. D’altra parte, gli oceani riconosciuti a livello internazionale sono quattro (si aggiunge l’Artico) e anche un quinto (l’Antartico) ormai è quasi ufficiale. Chiariamo la questione.

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Quanti sono gli oceani della Terra? Uno, tre, quattro o cinque?
Oceani quanti sono

Quanti e quali sono gli oceani della Terra? Mentre nelle scuole italiane spesso si parla ancora solo dei tre grandi oceani canonici – Atlantico, Pacifico e Indiano – le istituzioni del settore considerano nei loro studi e nelle loro carte quattro o cinque oceani, aggiungendo l’oceano Artico e quello Antartico o Meridionale. Rispetto a quest’ultimo, in effetti, non c’è mai stato e non c’è ancora un accordo scientifico univoco, ma le realtà che ne riconoscono il valore sono sempre di più: l’ultima è stata la National Geographic Society in occasione della Giornata mondiale degli oceani, l’8 giugno scorso. In questo articolo, perciò, vediamo qual è la definizione di oceano, chi sono le massime autorità in materia e quali sono gli oceani presenti sul nostro pianeta.

Definizione di oceano

Che cos’è l’oceano? Nell’antica Grecia Oceano era ritenuto una divinità (precisamente il figlio di Urano e Gea) e aveva le sembianze di un gigantesco fiume che circondava la Terra.
Al giorno d’oggi, in effetti, il significato del termine e il suo utilizzo ricalcano queste mitiche origini. Prendiamo come riferimento la definizione presente sul vocabolario dell’Enciclopedia Treccani: l’oceano è “la grande massa d’acqua marina che circonda in un complesso unico e continuo le terre emerse, comprendendo circa il 70% della superficie terrestre, e nella quale si distinguono grandi raccolte, delimitate da continenti, dette esse stesse oceani, e raccolte minori, da esse dipendenti, dette mari, golfi ecc.”.

mappa oceani

Per “oceano”, quindi, si intende sia l’insieme di tutta l’acqua salata interconnessa presente sulla superficie del nostro pianeta sia alcune delle sue immense porzioni che l’uomo, per orientarsi fin dai tempi antichi, ha classificato con dei nomi specifici, attribuendo loro dei confini geografici.

Le autorità

Chi si occupa di oceani? Chi è che decide se una porzione d’acqua assume un nome piuttosto che un altro? La massima autorità in materia, sebbene non sia il punto di riferimento per tutti i governi del mondo, è l’Organizzazione Idrografica Internazionale (IHO) che coordina le attività di studio e definizione delle risorse d’acqua del nostro pianeta in collaborazione anche con gli esperti delle Nazioni Unite. A seguire ci sono altre realtà di rilievo: per quanto riguarda gli Stati Uniti – il Paese che più di ogni altro esercita il proprio controllo sul pianeta attraverso i mari – si possono citare la NOAA, l’Agenzia Nazionale per l’Oceano e l’Atmosfera, e l’Ufficio per i Nomi Geografici.

Immagine
IHO (credit IHO Secretariat)

Gli oceani “ufficiali”

Quanti e quali sono gli oceani ufficialmente riconosciuti? L’Organizzazione Idrografica Internazionale ne riconobbe cinque nel 1937 per poi passare, a causa di alcune controversie, a quattro nel 1953 – che è poi la classificazione tutt’ora mantenuta dall’istituzione.

Abbiamo anzitutto i tre grandi oceani classici: l’oceano Atlantico, allungato tra Nordamerica e Sudamerica a ovest ed Europa e Africa a est; l’oceano Indiano, contenuto tra Africa, Asia e Oceania; e l’oceano Pacifico, il più grande di tutti, che spazia tra l’Asia, l’Oceania e le due Americhe. Il quarto oceano è quello che in Italia continua a mantenere il nome di Mar Glaciale Artico, ma che nel resto del mondo è meglio conosciuto col nome di oceano Artico ed è circondato dalle estreme propaggini settentrionali di Europa, Asia e Nordamerica.

oceano artico

Il quinto oceano

Insomma, non è stato difficile attribuire una collocazione più o meno definita ai quattro oceani appena elencati: sono idealmente racchiusi dai continenti. Ecco, questo è esattamente il motivo principale per cui il quinto oceano non è ancora del tutto riconosciuto. Il quinto oceano, infatti, non è circondato da nulla. Anzi, è lui che circonda un continente: l’Antartide. Si chiama alternativamente oceano Meridionale, Antartico o Australe e viene delimitato dall’enorme e costante Corrente Circumpolare Antartica la cui sigla inglese è ACC. Avendo un confine abbastanza stabile, è così possibile, a grandi linee, stabilire il confine dell’oceano Antartico lungo il 60 parallelo sud, con l’esclusione del Canale di Drake e del Mare di Scozia che vengono assegnati agli altri oceani già nominati.

correnti marine

All’interno dei confini della Corrente Circumpolare Antartica e, quindi, nell’oceano Meridionale, le acque hanno caratteristiche diverse da quelle che costituiscono gli altri oceani: in particolare, sono leggermente più fredde e meno salate. Tuttavia alcuni studi hanno evidenziato un progressivo aumento della temperatura della corrente, dettato molto probabilmente dal riscaldamento globale. Questo è proprio uno dei motivi per cui di recente la suddivisione a cinque oceani è tornata in auge e viene utilizzata regolarmente sia negli USA – tra gli altri, dall’Agenzia Nazionale per l’Oceano e l’Atmosfera e dall’Ufficio per i Nomi Geografici – sia all’interno delle istituzioni e degli uffici dell’Unione Europea. La stessa National Geographic Society, una delle più prestigiose istituzioni divulgative ed educative al mondo, ha aderito al riconoscimento dell’oceano Meridionale in occasione della Giornata mondiale degli oceani, l’8 giugno scorso.

A livello di studio e di comunicazione, chiamare “oceano” il ciambellone di acqua intorno all’Antartide gli conferisce una dignità e una rilevanza maggiori e quindi richiama maggiormente l’attenzione dell’umanità verso una regione dotata di caratteristiche uniche dal punto di vista geomorfologico ed ecosistemico – caratteristiche che, però, sono sempre più in pericolo, il che non è solo un problema dell’Antartide, ma del mondo intero, dato che le correnti e gli ecosistemi sono tutti connessi a livello globale.

oceano meridionale
Classe ‘88, sono laureato in Scienze Geografiche e prima di Geopop ho lavorato per lo sviluppo di progetti socio-ambientali, scritto un romanzo di viaggio, insegnato Geografia, Storia e Lettere alle superiori e fatto divulgazione su YouTube e RaiGulp. Viaggiare e raccontare il mondo è la mia passione: geopolitica, luoghi, usi e costumi, storie… Da bambino adoravo Piero Angela e Indiana Jones.
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