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30 Luglio 2023
12:30

La storia del fiume in Perù che “bolle” in mezzo alla foresta Amazzonica

Nel mezzo della foresta amazzonica, in Perù, scorre il Shanay- Timpishka, un fiume dalle acque bollenti, in grado di "cuocere" qualsiasi cosa vi cada dentro. La sua origine è più complessa di ciò che si potrebbe pensare.

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La storia del fiume in Perù che “bolle” in mezzo alla foresta Amazzonica
boiling river

Ci troviamo in Perù, nella provincia di Puerto Inca, nel cuore della foresta amazzonica. Qui scorre lo Shanay- Timpishka, un affluente del Rio delle Amazzoni, conosciuto anche come “Boiling River” (“fiume bollente”): le sue acque, infatti, raggiungono temperature prossime a quelle di ebollizione. Da secoli gli abitanti del posto credono che a generarle sia stato lo spirito Yacumama (“Madre delle acque”), che avrebbe l’aspetto di un enorme serpente. Affascinato da questi miti, tramandati di generazione in generazione, nel 2011 il giovane geoscienziato peruviano Andrés Ruzo ha cominciato a studiare il fiume nel tentativo di trovare una spiegazione scientifica. Nel mondo esistono altri fiumi bollenti, ma si trovano tutti vicino a vulcani o comunque a magma prossimo alla superficie. Il Boiling River invece no: che cos’è allora a fornire energia sufficiente per riscaldare le sue acque? Ecco che cosa ha scoperto Andrés Ruzo.

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Il Boiling River, che confluisce nel Rio delle Amazzoni. Credit: Google Earth

Le caratteristiche del Boiling River

Prima di avventurarsi nella foresta amazzonica Andrés Ruzo, studente dell’università del Texas, non era nemmeno certo che il Boiling River esistesse davvero. Quando lo ha trovato, è rimasto sbalordito: dalla sua superficie saliva un’enorme quantità di vapore e su di essa galleggiavano animali “cotti” dalle acque (la loro temperatura raggiunge i 90 °C). Anche sulle sponde era impossibile camminare a piedi nudi senza ustionarsi gravemente. La cosa più sorprendente è che non si trattava di un piccolo corso d’acqua, ma di un fiume lungo quasi 6,5 km e largo fino a 25 m. Per riscaldare una tale quantità d’acqua serve una fonte di calore molto potente. Il vulcano più vicino, però, si trova a 700 km di distanza e non è nota la presenza di magma a profondità ridotte sotto la foresta amazzonica. Questa constatazione è stata il punto di partenza delle ricerche di Ruzo. Per poter studiare il Boiling River, Ruzo ha dovuto chiedere il permesso dello sciamano del posto: fino ad allora, infatti, nessuno scienziato era stato autorizzato a farlo.

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Credit: ArticleAmazon, CC BY–SA 4.0, via Wikimedia Commons

La causa della temperatura dell’acqua

Che cosa può esserci allora all’origine di un grande fiume bollente? Ruzo e i colleghi hanno ipotizzato che il fenomeno sia il risultato di un processo che comincia molto lontano dal fiume, in prossimità delle Ande. Nel sottosuolo dell’area in questione, le rocce presentano una temperatura piuttosto alta già a profondità ridotte: hanno, cioè, un elevato gradiente geotermico. Queste rocce riscalderebbero l’acqua meteorica che si infiltra nel terreno. L’acqua, circolando nel sottosuolo attraverso un enorme e complesso sistema di fratture, sarebbe in grado di compiere un percorso molto lungo. Alla fine, emergerebbe di nuovo alimentando sorgenti termali di acqua calda in corrispondenza del Boiling River.

Un territorio da salvaguardare

Analizzando le acque del Boiling River, Ruzo e i suoi colleghi hanno scoperto che sono popolate da alcuni microrganismi appartenenti a specie sconosciute, in grado di resistere ad altissime temperature. In alcuni tratti il corso d’acqua, soprattutto dopo le piogge, si raffredda abbastanza da consentire agli abitanti di fare il bagno. Talvolta l’acqua viene anche usata per preparare il tè e per cucinare. Il legame tra il Boiling River e la popolazione del luogo è molto forte. Si tratta di un ambiente unico, in cui dominano le foreste, ma minacciato dall’espansione dei centri urbani, dalla deforestazione e dalle compagnie petrolifere. Per poter salvaguardare il territorio e approfondire la conoscenza del suo sottosuolo, Ruzo si batte affinché venga riconosciuto come riserva naturale.

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