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Navigando sul web può capitare di imbattersi in foto e video di stanze vuote e illuminate con luce artificiale che, a guardarle, potrebbero farci provare una leggera sensazione di nostalgia mista a disagio e inquietudine. Stiamo parlando delle Backrooms (traducibili con Stanze sul retro), cioè uno tra gli esempi più famosi di spazi liminali che negli ultimi anni hanno ispirato leggende metropolitane, film e videogiochi. Questo filone può essere fatto risalire ad una specifica fotografia, questa:

Questa foto iniziò a diventare popolare il 12 maggio 2009, quando per la prima volta venne pubblicata su una bacheca dedicata al paranormale all'interno del social 4chan. In quest'occasione un utente chiese di pubblicare foto di ambienti "che avessero qualcosa che non va", e tra le varie risposte ci fu anche questa. Si trattava di una stanza gialla, con moquette, carta da parati e luci da ufficio. Ciò che la rese popolare non fu tanto la foto in sé, quanto il suo testo di accompagnamento, che vi riporto tradotto di seguito:
Se non stai attento ed esci dalla realtà nelle aree sbagliate, finirai nelle backrooms, dove non c'è altro che l'odore di moquette umida, la follia del giallo monocromatico e il rumore di fondo infinito delle luci fluorescenti al massimo del loro ronzio, e circa sei milioni di miglia quadrate di stanze vuote segmentate in modo casuale in cui rimanere intrappolato.
Come è facile immaginare ciò catturò immediatamente l'interesse della community che, attorno a questa storia iniziò a creare racconti dell'orrore, videogiochi e addirittura film e cortometraggi. Tra i più appassionati partì addirittura una sfida per cercare di identificare questo luogo: vari utenti diedero vita ad un maxi-documento condiviso online, all'interno del quale ciascuno pubblicava ciò che scopriva. Ad esempio analizzando i metadati della foto si riuscì a risalire alla tipologia di macchina fotografica utilizzata, mentre studiando le misure della stanza e il pattern della carta da parati si riuscì a delimitare la tipologia di ufficio e l'area geografica, e così via.

Alla fine della ricerca – che potete trovare in calce a questo articolo – si scoprì che la foto risaliva al 17 settembre 2003 e fu pubblicata per la prima volta sul sito del punto vendita di HobbyTown a Oshkosh, in Wisconsin. Nello specifico si trattava di un articolo nel quale venivano mostrati i lavori di ristrutturazione di uno dei loro uffici che, in quel momento, era stato privato di tutto il mobilio. Il "mistero" delle backrooms era stato finalmente risolto.