Il rapporto tra i festeggiamenti tradizionali e i fuochi d'artificio è profondamente radicato nella cultura asiatica e in quella europea, e nei secoli si è diffuso in tutto il mondo: gli spettacoli pirotecnici per il Capodanno sono un evento chiave in moltissime città. La nascita dei fuochi d'artificio in Cina, intorno all'anno mille, e la loro diffusione in Europa a partire dal 1300, hanno portato al consolidamento di una tradizione secolare che nel nostro paese si è radicata in tutte le città, con punte di eccellenza in diverse regioni (dai Fiori di Fuoco ad Omegna, Piemonte fino al Festival nazionale dei fuochi d'artificio di San Severo, Puglia) e un diffuso uso privato.
Da qualche decennio, però, sono sempre più numerose le critiche di cittadini, associazioni e istituzioni, e sempre più spesso l'uso di giochi pirotecnici è regolamentato o vietato dalle amministrazioni comunali. Le motivazioni dietro a questo cambiamento sono diverse, dai cambiamenti sociali alla salute pubblica: vediamole insieme.
Problemi legati a salute e inquinamento
Negli Stati Uniti l'Indipendence Day è fortemente associato all'uso di giochi d'artificio, come sottolinea una celebre battuta della serie I Simpson: "Festeggiate l'Indipendenza della vostra nazione facendone saltare un pezzo!"
Uno studio del 2015 basato su 315 siti di rivelazione della qualità dell'aria ha mostrato come l'aumento medio di particelle disperse nell'aria (PM 2,5 μm) nella notte del 4 luglio e nel giorno successivo sia del 42% rispetto ai precedenti giorni, con punte raggiunte in aree prossime ai fuochi del 370%. L'effetto nelle grandi aree urbane, già pesantemente inquinate dalle emissioni di industrie, riscaldamento e traffico, aggrava una situazione spesso è già critica, rilasciando nell'aria gas nocivi come il biossido di zolfo (SO2) e metalli in traccia, usati per ottenere i diversi colori, come rame, manganese o bario.
L'esposizione a questi inquinanti può portare ad episodi di asma o bronchiti, e sono stati studiati legami con l'incidenza di aritmie o infarti per persone affette da patologie cardiache.
A questo si somma anche l'aumento di feriti e interventi dovuti all'uso personale di giochi d'artificio, a volte venduti senza autorizzazioni o controlli: in Italia nel 2022 più di 180 persone hanno riportato lesioni con 48 ricoveri e, fortunatamente, nessun decesso. Sono state invece 646, nello stesso anno, le chiamate ai Vigili del Fuoco per principi d'incendio a cassonetti, automobili o vegetazione dovuti all'uso sconsiderato dei "botti".
Animali domestici e selvatici
Il rapporto degli uomini con animali domestici come cani o gatti risale alla preistoria ed è sempre stato molto forte, ma nella società moderna la salute e il benessere psicologico degli amici a quattro zampe sono forse più importanti e considerati che mai. Non stupisce quindi che i cittadini proprietari di animali siano spesso tra le più forti voci critiche verso i festeggiamenti con fuochi d'artificio e l'uso generalizzato dei "botti".
Sebbene abituati ai rumori della vita cittadina, lampi e rumori improvvisi possono spaventare gli animali domestici, inducendoli spesso a una fuga incontrollata dai luoghi abituali: nel 2022 sono stati almeno 400 i casi riportati.
Per gli animali selvatici il problema è, ovviamente, molto peggiore, non avendo un rifugio al chiuso e padroni in grado di occuparsi di loro. Spesso a subire le conseguenze peggiori sono gli uccelli, disorientati da rumori o luci e costretti a scappare in ambienti urbani pericolosi durante la notte. Una ricerca Olandese ha dimostrato che diverse specie di anatre, che durante il periodo di fine anno stazionano a quelle latitudini, nella notte di Capodanno si spostano tra i 5 e i 16 km di media con individui che possono allontanarsi anche di centinaia di km, in cerca di riparo e aria più pulita.
Tornando in Italia, nel 2021 molti giornali hanno riportato della strage di storni a Roma: in un ambiente urbano improvvisamente illuminato e rumoroso, molti di questi animali sono rimasti feriti o uccisi in impatti contro vetrate o cavi elettrici.
Le possibili soluzioni al problema dei fuochi d'artificio
Dobbiamo quindi prepararci a dire addio a questa millenaria tradizione? Alcune amministrazioni puntano sempre maggiormente in spettacoli con droni, sperando in un diverso esito da quello delle celebrazioni di Melbourne a luglio 2023, quando ben 350 dei droni usati durante uno spettacolo sono atterrati nel fiume sottostante.
In alternativa, molte città hanno designato zone specifiche per gli spettacoli organizzati, vietandone l'uso privato in aree a maggior rischio di inquinamento o nelle aree vicine a aree naturali protette, per salvaguardare almeno gli animali selvatici dai problemi derivati.
Se probabilmente l'uso dei fuochi d'artificio non potrà sparire da un anno all'altro, visti i profondi legami con le più disparate culture umane, è possibile almeno cercare di ridurne gli impatti negativi e godersi comunque dei festeggiamenti colorati e luminosi nelle notti più importanti dell'anno.
Per approfondire, ecco un video ad hoc sulla preparazione di uno spettacolo con i droni: