0 risultati
video suggerito
video suggerito
7 Giugno 2023
10:05

Le cause del momentaneo divieto di balneazione in Romagna dopo l’alluvione e le analisi dell’Arpae

Le analisi dell'Arpa Emilia-Romagna confermano la balneabilità di molte spiagge romagnole, ma con un divieto provvisorio per alcune di queste: quali sono i motivi?

268 condivisioni
Le cause del momentaneo divieto di balneazione in Romagna dopo l’alluvione e le analisi dell’Arpae
divieto di balneazione romagna estate

Mentre tutta Italia seguiva le notizie dall'Emilia Romagna, le storie della popolazione colpita dalle alluvioni di maggio e degli interventi per far defluire le acque accumulatesi nei territori più a valle, si è andata diffondendo la notizia dei divieti di balneazione in Romagna per alcune spiagge in un tratto della costa Adriatica.

Le analisi giornaliere delle spiagge

La questione è stata sollevata dall'Arpa (Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente) dell'Emilia-Romagna e, per essere precisi, riguarda una minoranza delle spiagge delle province di Ravenna, Forlì e Ferrara: al 31 maggio le analisi hanno mostrato il superamento dei limiti di legge per 17 spiagge su 98 oggetto di studio, confermando invece la balneabilità di ben 79 siti.

divieto di balneazione romagna

Nei giorni successivi le analisi sono state ripetute (come previsto dalla legge) ed a rientrare nei parametri previsti sono state prima 12 spiagge, con altre 5 riaperte alla balneazione il 3 maggio. L'ultimo punto sotto divieto, al 4 maggio, è nel comune di Casalborsetti, alla foce del canale di bonifica "Destra del Reno" sfruttato in questi giorni per far defluire le acque alluvionali della zona più duramente colpita, il territorio di Conselice: il monitoraggio giornaliero porterà probabilmente alla rientro del divieto nei prossimi giorni.

I motivi dei divieti della balneazione in Romagna

La sicurezza dei bagnanti in Italia è tutelata seguendo la direttiva Europea 2006/7/CE, recepita con Decreto Legislativo 116/08, e prevede il monitoraggio di soli parametri biologici, ossia l'analisi degli Enterococchi intestinali e di Escherichia Coli nelle acque con soglie differenti per acque interne (laghi, fiumi…) e costiere.

A portare allo sforamento dei limiti sono state in questo caso le acque alluvionali, che hanno portato alla saturazione degli impianti fognari dei comuni colpiti per poi ristagnare per ore, se non giorni, prima di defluire nei canali di bonifica ed infine sulla costa. In situazioni di normalità, invece, questi parametri possono indicare malfunzionamenti degli impianti di trattamento delle acque reflue sulla costa, se non la totale assenza di questi ultimi.

escherichia coli
Un ingrandimento 78.000x del batterio [commons.wikimedia.org]

La scelta delle istituzioni di concentrarsi su queste due tipologie di batteri è dovuta alla rapidità con cui le infezioni possono diffondersi in individui anche in salute, con i classici meccanismi di trasmissione oro-fecali o per ferite anche minime della cute: sono proprio questi i rischi ai quali i volontari, accorsi nelle zone interne più colpite per aiutare nei soccorsi sin dai primi giorni, si trovano ad affrontare armati di stivali, guanti e mascherine.

Il rischio batteriologico

L'Escherichia Coli è normalmente presente nel nostro intestino, ma la proliferazione di ceppi in grado di produrre tossine può portare a sintomi ben conosciuti come la "diarrea del viaggiatore", ma anche a infezioni alle vie urinarie o a lesioni cutanee, fino alla diffusione dei batteri nel sangue, porta verso ulteriori complicazioni come le meningiti.

I sintomi sono simili anche per le infezioni da Enterococchi intestinali, una famiglia di batteri anch'essi normalmente presenti nella flora intestinale e che, oltre ad infezioni dell'apparato digerente e urinario, possono portare nei casi più gravi a prostatiti o infezioni delle valvole cardiache.

Ulteriori considerazioni sulla qualità chimico/fisica delle acque non rientrano nelle analisi per la balneabilità delle acque secondo il decreto attualmente in vigore, a meno di eventi straordinari come sversamenti di origine industriale, che possano pregiudicare la salute dei cittadini che frequentano le spiagge.

Sarà sicuro fare il bagno in Romagna quest'estate?

Tornando quindi alle notizie di cronaca, e viste le spinte delle istituzioni per promuovere il turismo locale, qualcuno potrebbe chiedersi se sarà possibile frequentare i lidi Romagnoli in sicurezza quest'estate.

balneazione estate Romagna
La situazione delle coste Romagnole è costantemente monitorata dall’Arpa locale in vista della stagione turistica

Le notizie degli ultimi giorni confermano come, almeno sulla costa, la situazione stia rientrando rapidamente verso la normalità, lasciando immaginare un rapido superamento dei problemi anche per l'ultimo sito ancora interdetto alla balneazione e sotto costante monitoraggio da parte di Arpa. Sebbene sia ben poco di fronte ai danni portati all'economia di una delle più attive regioni italiane, si può sperare in una piccola boccata di ossigeno che riguardi almeno il settore turistico e possa aiutare la Romagna nel difficile cammino che l'aspetta.

Bibliografia
Sfondo autopromo
Cosa stai cercando?
api url views