Il 5 agosto 2012 il rover Curiosity della NASA è stato calato con un jetpack sul Pianeta Rosso, dando inizio alle ricerche. Da quel momento in poi il compito di questo curioso esploratore su ruote è stato quello di cercare in lungo e in largo le possibili tracce di vita microscopica su Marte.
In occasione del decimo anniversario dal suo atterraggio nel Cratere Gale, vediamo come si sono evolute le capacità del rover, quali sono i suoi prossimi obiettivi e scopriamo come ha fatto a "mantenersi giovane".
L'atterraggio su Marte di 10 anni fa
Il 5 agosto 2012 il rover Curiosity ha tenuto tutti col fiato sospeso per ben 7 minuti: una manciata di secondi di "terrore" durante i quali è stato calato nel Cratere Gale con precisione chirurgica. Dopo una serie di manovre e operazioni effettuate in autonomia, Curiosity è riuscito a posarsi sano e salvo sul suolo marziano in quello che oggi si ritiene essere un enorme lago, pronto a iniziare le ricerche.
Da allora il rover ha guidato per quasi 29 chilometri ed è salito fino a 625 metri di dislivello, ha analizzato 41 campioni di roccia e suolo e ha spinto sempre più la NASA verso le ricerche astrobiologiche, nella speranza di trovare forme di vita. Con la sua tonnellata di peso e gli oltre 80 kg di strumentazione, Curiosity continua tutt'ora a cercare informazioni per noi.
Ma quali sono state le scoperte di Curiosity e quali saranno i suoi nuovi obiettivi?
Le scoperte di Curiosity nell'ultimo decennio su Marte
È stato un decennio intenso per Curiosity:
- ha studiato i cieli del Pianeta Rosso, catturando – come riporta la NASA – immagini di nuvole splendenti e lune alla deriva. Grazie al sensore di radiazioni del rover, gli scienziati sono oggi in grado di misurare la quantità di radiazioni ad alta energia a cui i futuri astronauti sarebbero esposti sulla superficie marziana, aiutando la NASA a capire come tenerli al sicuro durante le prossime missioni;
- ha rilevato la presenza di composti organici su Marte, molecole in campioni di roccia raccolti dal Cratere Gale che potrebbero – e ripetiamo, potrebbero – aver sostenuto la vita in tempi molto antichi. Tra questi anche la presenza di azoto in forma "fissa" (necessario per la sintesi di DNA) potrebbe condurre verso una possibile conferma di questa teoria;
- ha determinato che l'acqua liquida, nonché alcune molecole chimici e nutrienti necessari per sostenere la vita, era presente nel cratere Gale da almeno decine di milioni di anni. Questa splendida distesa color mattone in cui il rover ha speso gran parte della propria "esistenza" si ritiene infatti contenesse un lago, le cui dimensioni aumentavano e diminuivano nel tempo;
- ha permesso di determinare l'età delle rocce attorno al bordo del Cratere Gale che si sarebbero formate circa 4 miliardi di anni fa.
Continuando a monitorare il suolo marziano, l'atmosfera e andando sempre più in alto sul Monte Sharp per rilevarne la composizione, Curiosity sarà in grado di darci una visione d'insieme sempre più chiara di come si è evoluto l'ambiente marziano, ponendo questi risultati come nuove basi solide per future scoperte.
Ricerche e obiettivi futuri
Curiosity ha fatto progressi sorprendenti negli anni, arrivando dove mai si sarebbe creduto possibile. Oltre a studiare il clima e l’evoluzione dell’atmosfera marziana, il rover si è soffermato a investigare la composizione chimica, mineralogica e isotopica del Pianeta Rosso e l'eventuale presenza di vita microscopica.
Oggi il suo intrepido viaggio prosegue attraverso un enorme canyon verso una nuova regione inesplorata, il cosiddetto Layered-Sulfate, una zona del monte Sharp completamente differente da quelle esplorate finora e dalla quale potrebbero arrivare indicazioni utili per lo sviluppo di future colonie umane. La NASA ha ragione di credere che quest'area si sia formata mentre l'acqua si stava prosciugando, lasciando dietro di sé alcuni minerali particolarmente interessanti.
Saranno poi i risultati del rover a dirci se effettivamente quest'area possa essere rilevante e se possa fungere da punto di partenza per una nuova fase di ricerca. La domanda che ci si pone ora è: per quanto tempo c'è stata la vita sul Pianeta Rosso e quali cambiamenti significativi nel clima ha subito?
"Stiamo assistendo a prove di cambiamenti drammatici nell'antico clima marziano", ha affermato Ashwin Vasavada, scienziato del progetto Curiosity presso il Jet Propulsion Laboratory della NASA. “La domanda ora è se le condizioni abitabili che Curiosity ha trovato finora siano perdurate attraverso questi cambiamenti. Sono scomparsi, per non tornare mai più, o sono andati e venuti nel corso di milioni di anni?"
Invecchiare con stile: il segreto della lungimiranza di Curiosity
Qual è il segreto di Curiosity per mantenere uno stile di vita attivo dopo 10 anni di attività? Ovviamente un team composto da centinaia di ingegneri che lavorano sul progetto con dedizione e costanza. Testano ogni riga di codice prima che venga trasmessa nello Spazio, catalogano ogni singola crepa nelle ruote e ogni minimo problema strutturale e persino perforano campioni su campioni di roccia per assicurarsi che Curiosity possa fare lo stesso in sicurezza. Non appena atterrato su Marte, il rover deve poter lavorare in autonomia perché non c'è nessuno nel giro di 100 milioni di miglia per dargli una mano, bisogna "insegnargli" a fare un uso intelligente di ciò che ha già.
Giusto per fare qualche esempio, il processo di perforazione robotica di Curiosity è stato reinventato più volte dall'atterraggio per permettere al rover di usarlo con più facilità. A un certo punto, il trapano è rimasto offline per più di un anno per dare modo agli ingegneri di renderlo più simile a un trapano portatile. Più recentemente, dopo un periodo di stallo a causa di un malfunzionamento, sono stati modificati i meccanismi di frenatura del braccio robotico permettendo al team di perfezionare le perforazioni e renderle più delicate in modo da preservare i nuovi freni – aiutati anche da un algoritmo di controllo della trazione sviluppato ad hoc.
Se vogliamo metterla in questi termini, sebbene si mantenga con stile, Curiosity sta pian piano "invecchiando": non può fare così tante cose in un giorno come durante il suo primo anno su Marte. Il motivo ha a che vedere principalmente con il graduale decadimento dei pellet in plutonio nella sua batteria (o meglio, del suo generatore termoelettrico a radioisotopi abbreviato in RTG). Il modo migliore per procedere sarebbe quindi quello ottimizzare l'energia a disposizione pianificandone la quantità utilizzata dal rover ogni giorno e definendo quali attività possono essere svolte in parallelo.
Ah sì, se non ne eravate a conoscenza dovete sapere che nel 2013, in occasione del suo "compleanno", Curiosity ha commemorato la ricorrenza facendo risuonare per la prima volta su Marte un caloroso "Tanti auguri a me"! Potete ascoltarlo qui, sul sito della NASA.
Che dire a questo punto… lunga vita a Curiosity, buona fortuna e altri 100 di questi giorni!