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11 Giugno 2023
18:30

L’episodio pluviale carnico, l’estinzione di massa che favorì la diffusione dinosauri

232 milioni di anni fa un cambiamento climatico diede inizio a un periodo molto caldo e piovoso lungo ben un milione di anni. Molti organismi si estinsero, mentre altri, come i dinosauri, conquistarono le terre emerse.

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L’episodio pluviale carnico, l’estinzione di massa che favorì la diffusione dinosauri
evento pluviale carnico

Circa 232 milioni di anni fa, alla fine del Triassico, ci fu un periodo molto caldo e piovoso, noto come “evento pluviale carnico”. Si trattò a tutti gli effetti di condizioni climatiche estreme, la cui durata potrebbe sorprendere: si protrassero addirittura più di un milione di anni. La vita sulla Terra fu messa a dura prova, al punto che si verificò un’importante estinzione di massa a livello globale. ù

Anche se il termine "estinzione di massa" ci fa pensare unicamente a una catastrofe, in realtà questo clima favorì la diffusione di molti organismi: alcuni, come i dinosauri, si sono poi estinti, mentre altri popolano il nostro pianeta ancora oggi. Le prove di questo evento sono state trovate anche in Italia, nelle rocce e nei fossili delle Dolomiti. Ma che cosa c’è all’origine di questo cambiamento climatico? E perché studiare l’evento pluviale carnico è così importante?

Le tracce dell’evento nelle rocce

I primi a rilevare tracce dell’evento pluviale carnico furono alcuni ricercatori inglesi negli anni Ottanta. Nel Somerset, nell’Inghilterra sudoccidentale, individuarono uno strato grigio tipico di un ambiente paludoso (e quindi di un clima molto umido) che interrompeva rocce triassiche rosse, caratteristiche di un clima desertico. Inoltre in questo strato, risalente all’intervallo di tempo chiamato Carnico, i fossili rivelavano una drastica diminuzione di alcune specie di organismi sia marini sia terrestri.

Della scoperta non si è più parlato per vent’anni, ma i geologi hanno continuato a raccogliere tracce dell’evento in tutto il mondo. Le ricerche, in particolare, sono state molto attive in Italia: le rocce risalenti al Carnico, infatti, sono abbondanti nelle Alpi orientali. Queste rocce sono ricche di gusci di carbonato di calcio costruiti da microrganismi marini utilizzando il diossido di carbonio (CO2) disciolto nelle acque. Analizzandole, i ricercatori hanno scoperto che la quantità di CO2 in atmosfera all’epoca era molto elevata.

massiccio tofane
Il massiccio delle Tofane, nelle Dolomiti orientali, dove sono state rinvenute tracce dell’evento pluviale carnico. 

Le cause dell’evento pluviale carnico

Sappiamo che l’eccesso di CO2 in atmosfera determina un riscaldamento globale. Nel Carnico, quindi, le temperature globali dovevano essere particolarmente alte e in grado di provocare una forte evaporazione dalle acque oceaniche. L’elevata umidità, a sua volta, condensava generando precipitazioni molto intense. Oggi l’eccesso di CO2 in atmosfera è dovuto principalmente alle attività antropiche, ma 200 milioni di anni fa quale poteva essere la sua fonte?

Le prove geologiche e paleontologiche raccolte nell’arco di decenni hanno individuato il responsabile: si tratta di imponenti eruzioni vulcaniche avvenute in un’area chiamata “provincia magmatica di Wrangellia”, che si estende tra il Canada occidentale e l’Alaska (nel Carnico la sua posizione era diversa perché i continenti erano riuniti a formare il supercontinente Pangea). Le rocce magmatiche di questa provincia sono state datate e la loro età coincide con quella dell’evento pluviale carnico.

eruzione carnico

Gli effetti dell'eruzione sullo sviluppo della vita come la conosciamo oggi

Il cambiamento climatico fu improvviso e causò una perdita di biodiversità negli oceani e sulle terre emerse così grave da poter essere definita un’estinzione di massa. Ma ci furono anche effetti positivi: l’evento pluviale favorì la diversificazione di gruppi già esistenti e la diffusione di nuovi organismi. Prima del Carnico le terre emerse erano popolate dai rettili, inclusi i primi dinosauri, mentre mancavano ancora uccelli, mammiferi e piante con fiori.

Con il cambiamento climatico comparvero tartarughe, coccodrilli, lucertole e i primi mammiferi. I dinosauri si diversificarono e aumentarono di numero preparandosi a dominare le terre emerse. Le foreste di conifere, che già esistevano, diventarono predominanti. Negli oceani, invece, si originarono le prime barriere coralline. Studiare questi eventi è fondamentale per capire che cosa accade quando il clima cambia e quindi per interpretare gli effetti presenti e futuri dell’attuale riscaldamento globale.

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L’evoluzione dei dinosauri e la comparsa di nuovi organismi a partire dal Triassico.
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